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martedì 30 giugno 2020

Luca Barbareschi: «Il Covid? Il più grande spot mai fatto per un vaccino. Il vincitore sarà Big Pharma»

Il produttore Luca Barbareschi, in un'intervista a La Verità, ha parlato della pandemia di coronavirus e degli effetti sul suo settore, non lesinando critiche al Governo e alle difficoltà che sta avendo sul lavoro. «Vuoi che te lo dica con una battuta? Il vero vincitore di questa Pandemia sarà Big Pharma», ha detto a Luca Telese spiegando che si tratta di «un fatto, e non c'è neanche nulla di malvagio»: «Il lockdown pare la più straordinaria campagna pubblicitaria della storia mai fatta a favore di un vaccino coatto».


«Nel clima che si è instaurato mi pare molto difficile l'impresa di chi volesse dire: 'Io non voglio vaccinarmi'», sottolinea l'attore e produttore. Per Barbareschi, però, i numeri della pandemia «non tornano». Barbareschi parla di «quelli dei morti». «Sono un assoluto sostenitore della necessità dei vaccini, sai che credo alla scienza, che nulla è più lontano da me della dietrologia cospirativa, ma.... I numeri assoluti sul Covid non tornano con quelli della narrazione ufficiale: addirittura meno morti dello scorso anno, per influenza, e anche in numeri assoluti».

200MILA EURO PER ASSICURAZIONE «Sono il primo che ha aperto, tutti insieme, ben tre set dopo l'epidemia. Dicono che non si possa fare più cinema. Si può, si può. Basta pagare la nuova tassa sul Covid. Una lauta assicurazione obbligatoria su tutto il set», dice Barbareschi spiegando che l'assicurazione per i set che già c'era in passato «con il Covid è diventata enormemente più alta. I premi sono quasi raddoppiati»: «Per una serie siamo arrivati a duecentomila euro». 

Barbareschi spiega che il costo molto alto è legato alla copertura del cosiddetto 'rischio totale', ovvero la possibilità che a causa di un focolaio o dell'indisposizione di un protagonista il progetto non possa essere ultimato e salti completamente: «Il vero costo non è la malattia ma l'interruzione di un set. Sulla lunga serialità l'assicurazione è sacra. Io voglio l'assicurazione sulla vita dell'attore e su quella, creativa, del personaggio». «La possibilità che ti muoia un attore è abbastanza marginale. Però le posso dire che si possono perpetrare altri misfatti», aggiunge.«Basta uno che va sul set senza mascherina e finisco in carcere. Ti pare possibile?». Mentre, fa notare, il distanziamento «non esiste più»: «in certe spiagge-carnaio uno sull'altro, come ai bei tempi».

IL FUTURO E IL MODELLO ISRAELIANO «Sto preparando il prossimo Polanski, prossimo Kusturiza, il nuovo film di Brizzi, il primo libro di Faletti sullo schermo. Ma non dico una parola: segreti industriali», rivela. E aggiunge che nella gestione del coronavirus è vincente il «modello israeliano»: «È un modello cazzuto: ci si prende il rischio, con responsabilità, e si torna a vivere. Non è meglio della enorme pantofola italiana di cui sopra», sottolinea. Per concludere: «Ci hanno ridotto a dei fuchi obbedienti».

lunedì 8 giugno 2020

Il virologo Silvestri: «Il virus comparso tra il 6 ottobre e l'11 dicembre. La nuova data cambia tutto»

Altro che fine dicembre o inizio gennaio: il coronavirus potrebbe essere comparso già a ottobre. È una delle conclusioni di un articolo ripreso dal virologo Guido Silvestri nelle sue 'Pillole di ottimismo' sul suo profilo Facebook: «L'origine temporale del virus» Sars-CoV-2 «può essere stimata tra il 6 ottobre e l'11 dicembre 2019, quindi ben prima dei cosiddetti 'primi casi' del mercato di Wuhan di fine dicembre», scrive Silvestri.


A dare questa nuova data è «uno splendido articolo del gruppo di Francois Balloux all'Istituto di Genetica di University College of London», scrive Silvestri. Il lavoro, pubblicato su 'Infection, Genetics and Evolution', si basa su una «complessa analisi di 7.666 sequenze» del nuovo coronavirus, «provenienti da numerosi Paesi di varie aree geografiche e raccolte fino al 20 aprile scorso».

Per lo scienziato italiano, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, «le implicazioni di questa nuova datazione sarebbero enormi». Infatti «si dimostrerebbe quello che molti sospettano da tempo, cioè che i numeri e le curve epidemiologiche di Covid-19 in Cina, fornite il 10 marzo 2020 da Zunyou Wu» alla Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (Croi), all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, «sono sbagliati e probabilmente di molto».

Silvestri ricorda che «sui numeri 'cinesi' si sono basati sia il famoso modello Ferguson/Imperial del 16 marzo 2020 che i tre modelli pubblicati su 'Science' tra aprile e maggio. Modelli che, come sappiamo, formano l'impalcatura scientifico-epidemiologica dell'argomento politico in favore dei 'lockdowns', delle 'travel restrictions' e delle chiusure delle scuole. Non esattamente un dettaglio», chiosa il virologo.

"I MODELLI MATEMATICI HANNO FALLITO" «Oggi è il fatidico 8 giugno. Quello che, se non stavamo attenti, avremmo avuto 151mila malati in terapia intensiva. Invece sono 286. E dopo 34 e 20 giorni dalle 'aperturè di maggio, non c'è alcun segno di quel ritorno della pandemia che certi esperti davano per scontato. Quest'ultimo punto è importante e deve essere ricordato con chiarezza» secondo il virologo Guido Silvestri, che invita a guardare ai numeri per prendere atto del fallimento dei modelli matematici: i dati mostrano che sono stati «inadeguati a prevedere l'andamento reale dell'epidemia», osserva lo scienziato italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta.

«Senza fare polemiche, perché ognuno fa del suo meglio - precisa nella sua rubrica social 'Pillole di ottimismò - credo sia giusto verso i cittadini italiani, che per mesi hanno compiuto sacrifici durissimi, ammettere questo fatto e promettere che tali modelli non saranno più usati per prendere decisioni politiche, ad esempio per le scuole». Anche il bollettino di ieri conferma infatti che «la ritirata continua: scende il numero totale dei ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 in Italia, che sono ormai al 7,0% del valore di picco. Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 5.002 a 4.864, quindi di altre 138 unità), mentre i casi attivi totali scendono da 35.877 a 35.262, quindi di altre 615 unità».

«Prima del 4 maggio», ricorda Silvestri, gli autori dei modelli matematici sugli effetti della fase 2 che si stava pianificando, «basandosi su modelli matematici hanno detto al Paese: 'Sappiate che, non appena si riapre, i casi sicuramente saliranno. Di poco se riapriamo un pò, tantissimo se riapriamo moltò. In altre parole, ci aspettava un disastro. Mentre altri esperti hanno detto: 'Il virus dovrebbe avere andamento stagionale, non c'è motivo di temere una catastrofe estivà». Ebbene, «le cose sono andate come sappiamo».

Anche guardando agli Stati Uniti, le conclusioni dell'esperto restano le stesse. «In molti - scrive - mi chiedono come vanno le cose ad Atlanta e in Georgia. Direi bene, con una situazione sotto controllo e un totale di 51.898 casi e 2.174 morti», di cui ieri «4. La nostra mortalità per 100mila abitanti è 19,7, il che vuol dire la metà di quella riscontrata nel Veneto dell'ottimo Andrea Crisanti (39,9). Insomma, direi che nel nostro piccolo ci siamo difesi piuttosto bene. Interessante notare che in Florida, Stato dal lockdown minimo, la mortalità per 100mila abitanti è ancora più bassa (12,6)». Ecco quindi che «i dati della Georgia e della Florida dimostrano ancora una volta come i modelli epidemiologici, che al contempo postulano un massiccio effetto positivo dei 'lockdowns' e non tengono conto del fattore climatico-stagionale, non spiegano l'andamento della pandemia in modo universalmente valido, e come tali non dovrebbero essere usati per guidare le scelte della politica».

venerdì 5 giugno 2020

Rissa violenta sul treno Roma-Lecce: «Ti devi mettere la mascherina». Il video fa il giro dei social

Sta facendo il giro dei social e delle chat nelle ultime ore un video, girato da un passeggero del Frecciarossa Roma-Lecce, di una rissa tra una donna e un giovane uomo a bordo del treno. Un esempio di come, in barba all'«andrà tutto bene» che a molti piaceva ripetere durante il lockdown, la pandemia non ha migliorato esattamente tutti gli italiani. La lite avviene tra una donna campana con la mascherina e un ragazzo pugliese seduto dalla parte opposta del finestrino, che la mascherina invece non la indossa.


Dall'inizio del video, che come sottolinea Open risale al 1 giugno (prima della riapertura delle regioni dunque) si intuisce che il motivo scatenante della discussione non è tanto la mascherina tenuta attaccata al polso dal giovane, ma un'abitudine fastidiosa a bordo dei treni anche pre-Covid: parlare al telefono ad alta voce. “Ti devi mettere la mascherina”, gli intima lei. “Sto parlando al telefono”, risponde lui. “Non me ne frega un c… che stai parlando al telefono, ci sono delle regole, ti devi mettere la mascherina. Mettiti la mascherina, mettiti la mascherina, mi hai rotto i c…”. Lui tenta di ribattere, ma la mascherina proprio non la mette. “Va indossata, altrimenti te ne vai aff… in macchina”, insiste lei.

Il giovane, noncurante né dell’obbligo di indossarla, né dell’opportunità di farlo data la vicinanza con altri passeggeri, insiste: “Senti, tu sei una donna…”. Frase che peggiora la situazione, perché la signora si alza in piedi e perde la pazienza: “Non sono una donna, io ti faccio andare in ospedale, ti ammazzo, ti impalo nella Salerno-Reggio Calabria”. A quel punto i due arrivano a contatto, lei si avvicina pericolosamente e finisce anche per toglierla lei la mascherina, lui allunga la mano per allontanarla, lei lo accusa di averle “messo le mani addosso”.

Dopo quasi due minuti di lite, la signora continua a insistere: "Ti devi mettere la mascherina, punto e basta". Ma il giovane non sembra reagire a quella richiesta, che continua a non rispettare, nel sostanziale silenzio degli altri passeggeri, che invece si godono la scena o, come chi impugna il cellulare, la filmano. C'è da chiedersi se non sarebbe stato più semplice se oltre alla signora anche gli altri vicini di sedile gli avessero chiesto con gentilezza di indossare la mascherina (che come ricordiamo, a bordo dei treni è obbligatoria): ma in questa fase 2 poi diventata fase 3, il buon senso e la prudenza hanno lasciato spazio alla maleducazione.

lunedì 1 giugno 2020

Coronavirus, la profezia di due studiosi nel 1991: «Nel 2020 ci sarà una crisi, ecco chi ci salverà»

Coronavirus, la profezia di due studiosi nel 1991: «Nel 2020 ci sarà una crisi, ecco chi ci salverà»
«Nel 2020 ci sarà una grande crisi». Parola di William Strauss e Neil Howe, due studiosi le cui opinioni hanno influenzato leader come Bill Clinton e Al Gore. Sembra che avessero profetizzato quanto sta accadendo quest'anno con il coronavirus ben 29 anni fa. Non si parla di pandemia, ma le parole pronunciate nel 1991 fanno effetto. Per loro «la crisi del 2020 sarebbe stata paragonabile alle altre grandi prove sostenute dai nostri antenati» e avrebbe rappresentato «il prossimo grande punto cardine della storia».


Tra le ipotesi del libro scritto a quattro mani e intitolato "Generazioni" c'era un disastro ambientale, una minaccia nuclerare o una disfatta economica. La teoria alla base della profezia, riemersa grazie al New York Times, fa fede sull'andamento ciclico della storia degli Stati Uniti: ogni 80 anni succede qualcosa di importante. Strauss è morto ormai da 13 anni, mentre Howe è vivo e può constatare la teoria. Una crisi che non sta avendo effetti solo sull'America, ma su tutto il mondo. 

Howe si è sbilanciato anche sulla classe politica in grado di guidare gli Stati Uniti fuori dall'impasse. L'attuale classe dirigente dovrà essere rimpiazzata da una nuova composta da giovani nati poco prima dell'inizio del nuovo millennio. Ci sono anche i nomi di Alexandria Ocasio-Cortez, 30 anni, Pete Buttigieg, 38 anni, e il senatore Josh Hawley del Missouri, 40 anni. I politici della vecchia generazione hanno sottovalutato il coronavirus e le conseguenze dei cambiamenti climatici facilitando l'arrivo della pandemia. Se il 'nuovo' New Deal si avverasse i repubblicani attualmente al potere sarebbero messi fuori gioco.

venerdì 8 maggio 2020

Selvaggia Lucarelli, polemica su Jole Santelli: senza mascherina, tossisce su microfono e lo passa

Per prevenire il contagio da coronavirus bisogna lavarsi spesso le mani, coprire naso e bocca, starnutire e tossire nella piega del gomito. Queste raccomandazioni le conosciamo bene e gli esperti le ripetono fin dall’inizio della pandemia. Eppure c’è chi sembra incredibilmente dimenticarsene, come la presidente della Regione Calabria.


 Jole Santelli, durante una conferenza stampa, ha tossito nella mano senza mascherina. Poi con quella mano ha passato il microfono alla persona al suo fianco che lo ha passato a un’altra. Il video di quel momento è divenuto virale sui social sollevando un vespaio di polemiche. Particolarmente critica anche Selvaggia Lucarelli che ha condiviso la clip su Twitter: “Manca solo lo starnuto sulla prima fila”. Insomma, la governatrice calabrese ha perso un’occasione per dare il buon esempio.

martedì 5 maggio 2020

«Pechino ha creato e nascosto il virus, abbiamo le prove». Gli Usa accusano la Cina

Con la pandemia di coronavirus che supera i 3,4 milioni di casi con circa 240mila morti, si fa ormai durissimo lo scontro tra gli Stati Uniti e la Cina, bersaglio da settimane di accuse da parte dell’amministrazione Trump.


Se domenica il segretario di Stato Mike Pompeo aveva indicato nei laboratori di Wuhan l’origine del Covid-19, parlando di «enormi prove» a supporto, ieri il presidente americano ha rincarato la dose: «Hanno cercato di nasconderlo ma non ci sono riusciti», ha spiegato Trump, precisando che la Cina ha consentito che il virus si diffondesse «nel nostro Paese e in altri». Con il gigante asiatico fermo per le festività del Primo Maggio, a rispondere alle parole di Washington ci ha pensato la tv statale Cctv, che ha definito le parole di Pompeo «pazze ed evasive»: il ministro degli Esteri americano «non ha alcuna prova e nell’intervista bluffava», ha rincarato la dose il quotidiano cinese in lingua inglese Global Times, che ha chiesto a Pompeo di «presentare queste cosiddette prove al mondo, e in particolare al pubblico americano che cerca di ingannare di continuo», mentre l’amministrazione continua la sua «guerra di propaganda».

Anche il Regno Unito si è poi schierato dalla parte degli alleati d’Oltremanica, con Downing Street che ha chiesto che vengano date risposte sull’«origine» del coronavirus. «Non faccio commenti su questioni di intelligence», ha detto il portavoce del premier Boris Johnson, aggiungendo però che «chiaramente ci sono domande alle quali occorre dare risposte sull’origine e la diffusione del virus, anche per garantire di essere preparati meglio davanti a future pandemie globali».

Nel frattempo su media internazionali filtrava un rapporto degli 007 della Five Eyes in cui si descrivevano i tentativi iniziali del regime cinese di insabbiare le tracce del Covid-19 e di minimizzare l’epidemia, limitando anche le ricerche online sulla nuova misteriosa polmonite che stava colpendo il Paese. Mentre nel mondo l’emergenza continua e contagi e vittime anche, lo scontro sulle responsabilità si fa ogni giorno più aspro.

sabato 11 aprile 2020

Maeve Kennedy, ritrovato in acqua anche il corpo del figlio di otto anni

A una settimana dalla scomparsa è stato ritrovato anche il corpicino di Gideon McKean, il figlio di otto anni di Maeve Kennedy Townsend McKean, la nipote 40enne di Robert F. Kennedy. I due erano scomparsi durante una breve uscita in canoa. La loro tragedia si aggiunge a quella dei tanti familiari morti in circostanze drammatiche. L'ennesimo capitolo della maledizione dei Kennedy.


Come riporta l'Independent, il cadavere del bambino è stato ritrovato dai sommozzatori nelle acque davanti alle coste del Maryland. Dopo quattro giorni di ricerche - lunedì scorso - era stato ritrovato il corpo della donna a quasi otto metri di profondità e a circa quattro chilometri da Shady Side, dove si trova la residenza nella quale soggiornava con la famiglia.

Il corpo del piccolo è stato rivenuto non lontano dal punto in cui si trovava quello della madre. David McKean, il marito della donna, ha raccontato che i due erano usciti in canoa per recuperare una palla finita in acqua, ma sono stati spinti al largo dal forte vento e dalle correnti.

La famiglia McKean aveva usato la casa di Shady Side per isolarsi durante la pandemia di coronavirus. In una dichiarazione, la madre di McKean, ex tenente governatore del Maryland, ha ringraziato le autorità statali e federali per il loro lavoro: «Ci hanno aiutato a trovarli. La nostra famiglia sarà sempre grata per il loro instancabile lavoro».

Lorena Bianchetti, Papa Francesco telefona in diretta Rai: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene»

Papa Francesco telefona in diretta tv su Rai 1 a Lorena Bianchetti: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene».  Durante lo speciale "A Sua Immagine" dedicato al Venerdì Santo e in attesa della Via Crucis, Papa Francesco ha chiamato la conduttrice che ha risposto emozionata.


«Pronto, buonasera Lorena, come sta?», Papa Francesco telefona in diretta su Rai 1 Lorena Bianchetti che risponde emozionata: «Papa Francesco, ben trovato!». «Mi ha riconosciuto dalla voce?», chiede il Papa. «Sì, ho riconosciuto la voce. La ringraziamo di cuore per questo intervento ma soprattutto per quello che sta facendo per ognuno di noi. Per quanto sta partecipando in modo così paterno alle nostre sofferenze». «Sono vicino, sono vicino a voi. Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi di questa pandemia: i medici, gli infermieri, le infermiere, le suore, i sacerdoti, morti al fronte come soldati. Ci hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria, sotto le croci della loro comunità, degli ospedali, curando gli ammalati. Anche oggi ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore. Questo pensiero mi viene in questo momento», ha detto Papa Francesco.
E alla conduttrice che chiedeva con quale stato d'animo si avvicinasse alla via Crucis di stasera, Bergoglio ha aggiunto: «Sono vicino al popolo di Dio, al più sofferenti soprattutto, alle vittime di questa pandemia, al dolore del mondo. Ma guardando su, guardando alla speranza, perché la speranza non delude. Non toglie il dolore ma non delude. La Pasqua finisce nella resurrezione e nella pace. Ma non è un 'happy end', è proprio il compromesso dell'amore che ti fa passare questa strada dura, ma il Signore questa strada l'ha fatta prima e questo ci conforta e ci dà forza», ha sottolineato Bergoglio che poi congedandosi ha detto: «Vorrei dire che vi voglio bene a tutti» ed ha inviato una benedizione alla conduttrice e a tutte le persone in ascolto.

sabato 28 marzo 2020

Caterina Balivo, «Lo sciamano è stato avvertito?»: critiche al post sul crocifisso miracoloso

Papa Francesco ha voluto in Vaticano il crocefisso custodito nella chiesa di San Marcello al Corso a Roma per il momento di preghiera volto a chiedere la fine della pandemia di coronavirus. La statua in legno è legata a due eventi miracolosi, tra cui il termine di una grave pestilenza nel 1522.


 Venerdì 27 marzo alle 18, Francesco si rivolge a una piazza vuota e in diretta mondiale impartirà la benedizione Urbi ed Orbi con la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria. Caterina Balivo ha condiviso su Twitter la foto del crocefisso e ricordato l’appuntamento di preghiera ma è stata fortemente criticata. “Trovo GRAVISSIMO e ridicolo nel 2020 che vengano pubblicizzati atti di fanatica superstizione come questo” sbotta un utente. “Caterì, lo sciamano è stato già avvertito?” ha ironizzato qualcuno. Ma c’è anche chi difende la libertà di credo: “È solo una statua di legno? Vero. Non servirà a nulla? Probabile. Ma se pregare un crocefisso può dare speranza e coraggio...”

venerdì 27 marzo 2020

Chi l'ha Visto, il coronavirus e i Giochi militari di Wuhan: «A fine ottobre in città c'era tutto il mondo»

Coronavirus, a Chi l'ha Visto? le immagini dei Giochi militari di Wuhan: «A fine ottobre in città c'era tutto il mondo». «Fanno impressione», commenta Federica Sciarelli in collegamento con la corrispondente Rai dalla Cina Giovanna Botteri. Le immagini mandate in onda sono quelle delle "Olimpiadi" militari che si sono svolte a fine ottobre a Wuhan, la città da cui è partita l'epidemia da Covid-19.


Immagini normalissime per gli eventi sportivi, ma terribili con il senno del poi. Atleti di ogni disciplina che si scontrano e si abbracciano a fine match, folle di spettatori negli stadi e alloggi vicinissimi al famoso mercato da dove tutto avrebbe avuto inizio.

In questi giochi mondiali militari c'erano persone di tutte le nazionalità, anche italiani. Il resto è noto: oggi siamo davanti a una pandemia e tutti i Paesi gradualmente stanno adottando il lockdown bloccando attività e isolando persone per arrestare il contagio. «Il "paziente uno" in Cina è datato 19 novembre», precisa la giornalista Giovanna Botteri. Nessuna connessione scientifica assodata, ma l'arco di tempo che intercorre dai giochi al primo caso accertato potrebbe insinuare il dubbio. 

mercoledì 25 marzo 2020

Coronavirus, positivo il ragazzo che aveva leccato il water di un bagno pubblico per seguire la challenge su TikTok


Si è filmato mentre leccava un water per "sfidare" il coronavirus e ora è in ospedale. Un ragazzo britannico, subito dopo il diffondersi della pandemia, ha risposto a una challange in cui si invitava tutti a sfidare il virus e a leccare tutti quegli oggetti pubblici che potevano essere regno di batteri e virus. Ora però pare che il giovane sia stato ricoverato in ospedale, in condizioni critiche, proprio perché positivo al covid-19.


La challange fu subito considerata dagli esperti "irresponsabile" e sono stati fatti diversi appelli affinché non si seguisse quell'esempio che avrebbe potuto avere delle conseguenze gravi non solo sui soggetti stessi, ma anche sui loro contatti che sarebbero poi potuti essere contagiati. A lanciarla è stata una ragazza, ma purtroppo molti sul web hanno deciso di emularla pubblicando i loro filmati.

Da ieri, #CoronavirusChallenge è stato visto che è stato visto 931,6 milioni di volte su TikTok, tuttavia, l'hashtag viene utilizzato anche dalla Croce Rossa britannica e dall'Organizzazione mondiale della sanità per condividere consigli sulla pandemia. Il social intanto ha annunciato che rimuoverà tutti i video considerati irresponsabili in questa situazione di emergenza. I casi ufficiali della Gran Bretagna ieri sono saliti a 8.077 e il bilancio delle vittime è di 422.

giovedì 19 marzo 2020

Vanessa Hudgens choc sulla pandemia da coronavirus: «È un virus, le persone continueranno a morire»

«Le persone continueranno a morire, è terribile ma inevitabile». Sono state queste le parole choc pronunciate da Vanessa Hudgens,  la star di "High School Musical" che ha voluto dire la sua in merito all'emergenza per il Coronavirus.


Mentre tutte le star di Hollywood, e non solo, stanno invitando i followers a rimanere a casa, lei è andata controcorrente e in merito all'ipotesi di estendere la quarantena fino a luglio ha detto: «Mi sembrano un sacco di str**te. È un virus». Poi nelle sue storie di Instagram ha continuato: «Mi dispiace, si tratta di un virus, lo capisco. Lo rispetto, ma al tempo stesso, anche se qualcuno lo prende... Sì, le persone moriranno, ed è terribile ma inevitabile. Non so, forse non dovremmo fare tutto questo».

Immediatamente è stata travolta dalle polemiche ma la Hudgens ha detto di essere stata fraintesa e che la parole sono state usate fuori dal contesto: «Si tratta di un momento folle e sono a casa in isolamento. Quello che spero stiate facendo anche voi, in quarantena e tenendovi al sicuro e in salute». Poi ha aggiustato il tiro: «Non sottovalutate questa situazione, in nessuno modo! Io sono a casa, rimaneteci anche voi».

venerdì 13 marzo 2020

Coronavirus, il governo inglese non adotta precauzioni. Boris Johnson choc: «Abituatevi a perdere i vostri cari»

«Molte famiglie perderanno i loro cari». Questa è la frase choc pronunciata da Boris Johnson parlando del Coronavirus. L'Inghilterra per ora non ha preso ancora alcun provvediemento drastico per fronteggiare la pandemia e questo inizia a preoccupare gli altri paesi europei, visto quello che è accaduto in Italia in poche settimane.


Il governo inglese ha annunciato che non farà nulla: nessuna chiusura, nessuna limitazione. Le autorità consigliano di lavare le mani e chi ha sintomi a stare a casa per una settimana, ma per il resto non cambia nulla. Una scelta che preoccupa, sempre più paesi hanno scelto di iniziare ad avviare misure di contenimento e chiusura ma l'inghilterra ignora ancora il problema.

Johnson ha ammesso che il Paese si trova di fronte alla più seria emergenza sanitaria degli ultimi tempi e che il numero dei contagi potrebbe crescere, ma crede che prendere misure di sicurezza non serva a nulla, anzi potrebbe essere anche controproducente. Il premier, affiancato da degli esperti, ha detto che è impossibile debellare il virus e che l’unica strategia è quella di spalmarne la diffusione nel tempo, in modo da consentire al sistema sanitario di gestire la situazione. Ha aggiunto che i contagi potrebbero essere anche positivi e aiutare la popolazione a diventare immune.

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