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sabato 11 aprile 2020

Lorena Bianchetti, Papa Francesco telefona in diretta Rai: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene»

Papa Francesco telefona in diretta tv su Rai 1 a Lorena Bianchetti: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene».  Durante lo speciale "A Sua Immagine" dedicato al Venerdì Santo e in attesa della Via Crucis, Papa Francesco ha chiamato la conduttrice che ha risposto emozionata.


«Pronto, buonasera Lorena, come sta?», Papa Francesco telefona in diretta su Rai 1 Lorena Bianchetti che risponde emozionata: «Papa Francesco, ben trovato!». «Mi ha riconosciuto dalla voce?», chiede il Papa. «Sì, ho riconosciuto la voce. La ringraziamo di cuore per questo intervento ma soprattutto per quello che sta facendo per ognuno di noi. Per quanto sta partecipando in modo così paterno alle nostre sofferenze». «Sono vicino, sono vicino a voi. Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi di questa pandemia: i medici, gli infermieri, le infermiere, le suore, i sacerdoti, morti al fronte come soldati. Ci hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria, sotto le croci della loro comunità, degli ospedali, curando gli ammalati. Anche oggi ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore. Questo pensiero mi viene in questo momento», ha detto Papa Francesco.
E alla conduttrice che chiedeva con quale stato d'animo si avvicinasse alla via Crucis di stasera, Bergoglio ha aggiunto: «Sono vicino al popolo di Dio, al più sofferenti soprattutto, alle vittime di questa pandemia, al dolore del mondo. Ma guardando su, guardando alla speranza, perché la speranza non delude. Non toglie il dolore ma non delude. La Pasqua finisce nella resurrezione e nella pace. Ma non è un 'happy end', è proprio il compromesso dell'amore che ti fa passare questa strada dura, ma il Signore questa strada l'ha fatta prima e questo ci conforta e ci dà forza», ha sottolineato Bergoglio che poi congedandosi ha detto: «Vorrei dire che vi voglio bene a tutti» ed ha inviato una benedizione alla conduttrice e a tutte le persone in ascolto.

giovedì 9 aprile 2020

Matilde Brandi, morto il padre Pietro: «Hai lottato come un guerriero, senza mai mollare»

«Un anno fa te ne andavi tu mamma e ora anno dopo in punta di piedi senza far rumore anche tu Babbo mio hai deciso di raggiungere la mamma!
Sei stato un guerriero e con lucidità sei arrivato alle tue ultime ore con grande dignità senza mai farci capire che stavi soffrendo non solo per il dolore fisico ma per il dolore di dover lasciare i tuoi figli che vedevi distrutti dal dolore! Hai lottato come un guerriero senza mai mollare fin quando le forze non c'è l'hanno fatta più!


Mi mancherà tutto di te babbo! I nostri pranzi tutti i giorni insieme con salsiccia sulla brace anche a 40 gradi d'estate e piadina che preparavi tu da buon romagnolo!
L'aspetto più atroce di questo periodo è che tra le libertà che abbiamo perduto c'è anche quella di condividere, nelle forme che da sempre ci appartengono, il dolore per la morte di un genitore o di un congiunto ! E' una perdita seria, un dolore dentro il dolore, qualcosa che scuote le radici delle persone. E' una privazione che seppur necessaria rasenta il disumano e che passa troppo inosservata per non apparire senza pietà. Rimane la possibilità di soffrire il dolore in forma privata attraverso piccoli gesti che tentano di sostituirsi a forme rituali impraticabili ed è qualcosa che sorprendentemente fa uscire dalla cappa della rassegnazione e silenzio, perché attraverso la capacità di soffrire si scopre che dentro di noi, per quanto affaticati e fragili le cose non cambiano, sono intatte; c'è vita, c'è relazione, ci sono pensieri, sentimenti, desideri, bisogni, ci sono a sostegno ricordi di abbracci e sorrisi, ci sono slanci, c'è intensità, c'è memoria, c'è verità del cuore. E anche se non è possibile accompagnarsi per mano, almeno lì, in fondo al cuore nessuno verrà a porre confini e mettere distanze. Hai lottato come un guerriero per tutta la vita e anche alla fine dei tuoi giorni non hai mai mollato sempre con dignità e rispetto per non farci soffrire perché sapevi che ti era rimasto poco! Che DIGNITÀ signor PIETRO BRANDI che RISPETTO che EDUCAZIONE ! Vola accanto a mamma adesso. Tua figlia Matilde. Grazie a mia cognata paola che ha scritto una parte di questo meraviglioso messaggio d'amore!»

lunedì 23 marzo 2020

Alex Baroni, la mamma Marina Marcelletti morta per coronavirus: «Stanotte lo ha raggiunto»

Tra le vittime del coronavirus anche la mamma di Alex Baroni, il cantante scomparso nel 2002. A darne notizia è il Corriere della Sera, che riporta un post su Facebook di Valeria Frasca, cugina del cantante e nipote di Marina Marcelletti, la zia defunta.


Nel post si legge: «Finora solo numeri. Li leggi, e forse l’istinto alla vita ti fa pensare che quella cosa non ti toccherà mai. Parlare del proprio dolore sui social è cosa complicata e discutibile lo so. Ma per una volta infrango la regola. Oggi se n’è andata una mia zia adoratissima. Si chiamava Marina, aveva una treccia lunghissima ed era la donna più solare e positiva Io abbia mai conosciuto».

«Perse un figlio tanti anni fa - continua il post - qualcuno di voi forse lo ricorderà, faceva il cantante il suo nome era Alex Baroni. Dopo quella tragedia Marina per combattere il dolore si mise a correre, a correre kilometri, una runner si direbbe oggi, e a viaggiare viaggiare ovunque, sempre sempre in movimento. Marina ha preso il coronavirus e stanotte ha raggiunto il suo Alex.
Non ci saranno funerali, ma un pensiero immenso per lei, che possa correre anche lassù nel cielo. Ciao Marina immensa».

Alex Baroni, il cantante rimasto nel cuore degli italiani, morì il 13 aprile del 2002 a Roma, in seguito a un incidente in moto sulla circonvallazione Clodia. Per quattro anni era stato legato sentimentalmente alla collega Giorgia, che ogni 13 aprile, giorno del suo compleanno, gli dedica un tenero pensiero. Aveva 36 anni.

venerdì 20 marzo 2020

Caserta, febbre alta e dolore al petto: Mara muore a 25 anni. Faceva l'infermiera e stava per sposarsi


È morta all'improvviso Mara Zara, una ragazza di 25 anni di Casal di Principe, nel casertano. A stroncare la ragazza, che lavorava come infermiera a Padova, non sarebbe stato il coronavirus, ma una miocardite. Un altro virus le sarebbe stato letale causando un'infiammazione del muscolo cardiaco. Poi sarebbero subentrate altre complicazioni e la morte cerebrale. Mara era prossima al matrimonio.


A riportare la notizia della sua morte è la stampa locale. Come riporta La Voce di Napoli, la febbre alta e il dolore al petto avevano fatto pensare inizialmente a un contagio da coronavirus, ipotesi che è stata esclusa molto presto. Anche il lavoro della ragazza aveva fatto pensare a un caso sospetto. Mara si era laureata in Scienze Infermieristiche e prestava servizio in un'azienda sanitaria padovana.

La ragazza è morta dopo alcuni giorni dal ricovero in ospedale. Prima alcuni sintomi influenzali e poi un peggioramento delle sue condizioni. Tantissimi i messaggi d’affetto e di solidarietà per l’intera famiglia di Mara e per il suo fidanzato, che sognava di portarla all'altare finito l'incubo coronavirus.

mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus, Fabrizio è morto a 32 anni: qualche mese fa aveva contratto un'infezione che lo aveva indebolito

Fabrizio Marchetti è morto a 32 anni per coronavirus. Faceva il barista a Nova Milanese, in Brianza, ed è una delle vittime più giovani del coronavirus. Sui social sono decine i messaggi di cordoglio per il ragazzo scomparso a causa di questa malattia che sta preoccupando tutto il mondo e la sua giovane età, purtroppo, deve far capire che nessuno può e deve prendere alla leggera il rischio di contagio.


Fabrizio qualche mese fa era stato a Cuba e aveva contratto un'infezione. Questo aveva indebilito le sue difese immunitarie, così, quando ha contratto il coronavirus le sue condizioni si sono aggravate in poco tempo ed è stato necessario intubarlo. All'inizio di marzo ha iniziato ad avere i primi sintomi influenzali, con febbre alta. Poi è stato necessario il ricovero ma in ospedale le sue condizioni si sono aggravate ulterioremente fino a quando non è morto.

Molti amici e clienti affezionati gli hanno dedicato un pensiero in queste ore sulla sua pagina Facebook. «Aveva sempre un sorriso per tutti e per mesi ha allietato le mie mattinate e i pomeriggi del sabato col mio ragazzo», ha scritto un cliente, «Ascoltava tutti e si raccontava», ha ricordato un altro. La famiglia ha fatto sapere che procederà alla cremazione, ma il grande dolore è quello di non poterlo salutare con una cerimonia funebre, viste le restrizioni governative imposte per arginare il virus. Appena l'emergenza sarà finita, però, hanno fatto sapere che avrà la giusta celebrazione.

domenica 15 marzo 2020

Coronavirus, Arturo muore a 67 anni. Il dolore della moglie: «È un mostro che ti mangia il respiro»

Coronavirus, Arturo muore a 67 anni. Il dolore della moglie: «È un mostro che ti mangia il respiro». Arturo Ferrara, 67enne napoletano, è scomparso lo scorso 11 marzo. In un'intervista a Fanpage a firma Pierluigi Frattasi, la moglie Nunzia Longobardi ha ripercorso il calvario del marito, dai primi sintomi comparsi a fine febbraio, fino alla scomparsa.

Ecco le parole della moglie: «Per Arturo è successo tutto così in fretta. Si è aggravato dieci giorni dopo i primi sintomi. Tre giorni dopo è finito. Non aveva gravi patologie pregresse. Su questo virus, secondo me, nessuno è informato bene. La cosa terribile sono la tosse e la fame d'aria. Sapete qual è la paura? Che poi vedi che in poche ore avviene tutto. È come un mostro che ti sta mangiando improvvisamente. Questa è la sensazione, che non puoi più respirare. Arturo diceva a Claudia, nostra figlia 'è come se non riuscissi a sbadigliare' invece erano i polmoni che erano fortemente stressati».


Nunzia non ha potuto celebrare la cerimonia funebre pubblicamente, perché vietato dai decreti del governo per il Coronavirus. Adesso, anche lei e le due figlie sono in isolamento a casa. «Ci sentiamo come appestati. Nella mia vita mai avrei pensato una cosa del genere, mi sembra un film di fantascienza. La morte capita, io sono una persona razionale. Ma Arturo è stato privato di tutto, anche del funerale, come fosse stata l’ultima persona al mondo. Le ultime parole che ha detto a mia figlia sono state 'Claudia, voglio morire a casa'».

Nunzia continua raccontando il calvario del marito: «All'inizio pensavamo fosse una semplice influenza. Mai avrei pensato che Arturo avrebbe potuto prendere il Coronavirus perché era sempre molto attento all'igiene. Da quando è scoppiata questa epidemia guardava continuamente su YouTube i video sul coronavirus. Ai primi di febbraio andammo in un negozio vicino casa e comprammo di tutto, candeggina, spray, gel disinfettanti. Il proprietario ci disse 'Signor Arturo, se arriva il Coronavirus, potete aprire un negozio'. Lui sorrise e rispose 'Prevenire è meglio che curare. Dai primi di febbraio, Arturo è uscito solo in 2-3 occasioni. L’ultima uscita è stata dal dentista, il 26 febbraio, il giorno prima che comparissero i sintomi, ma era una visita su appuntamento ed eravamo soli. Una volta è andato al supermercato di via Petrarca ed è tornato nervoso. Gli ho chiesto il perché e lui mi ha risposto che le persone erano incivili. Mi ha raccontato che era bloccato in una fila e un signore dietro di lui tossiva e lui si è girato e gli ha detto 'Ma con questa situazione non mette nemmeno la mano davanti alla bocca?' Io gli ho risposto che era paranoico. La volta successiva, al supermercato lui ha fornito a tutta la famiglia i guanti monouso per non toccare il carrello, perché dicono che è il primo veicolo di contagio. Arturo aveva un inizio di Parkinson, ma era di media entità, infatti non tremava e poi era farmaco controllato, aveva iniziato la terapia».

La famiglia di Arturo ha lanciato un appello per una cerimonia funebre virtuale: «Era una cosa che ci stava facendo impazzire. Poi sulla mia pagina Facebook sono comparsi centinaia di messaggi di amici e conoscenti che hanno voluto ricordare la bontà, la gentilezza di Arturo. Volevamo chiedere di fare una preghiera assieme. Poi abbiamo pensato di fare questo applauso tutti insieme. Tra qualche mese, quando quest'incubo sarà finito, faremo la cerimonia religiosa e parteciperanno tutti».

venerdì 5 gennaio 2018

Morta Marina Ripa di Meana, testamento video con le ultime volontà

La notizia della morte di Marina Ripa di Meana è arrivata nel pomeriggio della vigilia dell'Epifania. Poche ore dopo, nell'edizione serale, il Tg5 ha diffuso un video testamento registrato pochi giorni prima della morte nella sua casa di Roma per Radio Radicale, dove si è spenta circondata dall'effetto dei suoi cari.
Marina Ripa di Meana ha affidato a Maria Antonietta Farina Coscioni le sue ultime volontà, e con lei ha scelto la sedazione palliativa profonda continuata.
Di seguito uno stralcio delle sue ultime volontà: «Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l'idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via».
«Ora so - prosegue Marina Ripa di Meana nel video testamento registrato qualche giorno fa - che non devo andare in Svizzera. Vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, Fatelo sapere».

venerdì 22 dicembre 2017

Nina Moric, ecco il commovente messaggio al figlio: "Ti amerò sempre"

Dopo l'affidamento del piccolo Carlos alla madre di Fabrizio Corona, Nina Moric non si trattiene. Il dolore di non poterlo vedere e di non poter passare il Natale con il figlio sta dilaniando la modella croata. Ecco il messaggio sofferente apparso sul profilo Instagram di Nina Moric qualche ora fa ed ecco qual è stata la reazione dei suoi followers.
“Ti ho visto oggi come ti vedo tutti i giorni…già, sto parlando di FaceTime, quella tecnologia avanzata che ci dà l’opportunità di sentirci vicini. Sei così meraviglioso, perdonami per le lacrime che ho versato mentre ti stavo guardando. Volevano accontentarmi domani con un educatore sconosciuto per far finta che sia Natale. Lo rifiutai perché tu non hai bisogno di queste briciole. Per di più figlio mio, tua madre visto che non può passare il Natale insieme a te, ha deciso di partire. Non andrò a fare delle vacanze spensierate, tu lo sai. TI AMERÒ per sempre, tua madre”.

Nina Moric Natale lontano dal figlio, il sostegno dei fan
Molti sono i followers che con commenti brevi o lunghi hanno mostrato affetto e vicinanza alla modella croata. C’è chi si è immedesimato nel suo dolore. Chi le ha anche chiesto il perché del suo rifiuto a quell’incontro con il figlio che, seppur in presenza di un assistente sociale, sarebbe stato comunque un modo per passare del tempo prezioso con il suo Carlos. E c’è anche chi ha sottolineato la forza della modella e l’ha incoraggiata a non mollare.
Ma per Nina Moric Natale lontano dal figlio è una sofferenza che nessun commento può riuscire a colmare. E la situazione è ancora più delicata, poiché Carlos Corona è affetto da problemi di salute gravissimi.

lunedì 7 aprile 2014

Lacrime da vip: ecco perché piangono


Di gioia, dolore, commozione o rammarico, anche i vip piangono. Come Mario Balotelli, che voleva dedicare un gol alla figlia Pia e invece è stato sostuito a un quarto d’ora dalla fine della partita. Oppure Belen Rodriguez, che ha perso il nonno nel giorno del suo matrimonio con Stefano De Martino e non è riuscita a trattenere l’emozione durante una puntata di Verissimo.  Anche Jennifer Lopez ci è cascata, ha pianto per l’eliminazione di uno dei suoi concorrenti in American Idol. Un pianto gioioso quello di Beyoncé, che durante l’ultima tappa del tour americano ha voluto che i riflettori restassero accesi sulle sue lacrime. Angelina Jolie, invece, si è commossa ricordando le vittime della strage di Srebrenica.

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