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martedì 23 giugno 2020

Diego Maradona preoccupa i fan: si abbassa i pantaloni e balla, ma non riesce a parlare

Un video che ha suscitato molta delusione e una ancora maggiore preoccupazione tra i fan di Diego Armando Maradona. A 34 anni esatti di distanza dagli storici gol all'Inghilterra nel Mondiale di Messico '86, un filmato dell'ex Pibe de Oro è diventato virale sui social, suscitando una forte apprensione tra tutti i fan dell'ex fuoriclasse del Napoli e della nazionale argentina.


In Argentina, la situazione del coronavirus è di piena emergenza ed è ancora in vigore il lockdown decretato dalle autorità. Nonostante questo, Diego Maradona, attuale allenatore del Gimnasia La Plata, si era riunito in una casa insieme ad alcuni amici e alla sua ex compagna, Veronica Ojeda. I due si concedono un ballo ma a preoccupare non poco è lo stato di salute, fisica e mentale, dell'ex fuoriclasse argentino.

Diego Maradona, infatti, ancora una volta mostra difficoltà a parlare e, durante il ballo del 'Bombón Asesino', si abbassa i pantaloni e le mutande, mostrando le natiche a chi stava girando il video. Anche i più grandi fan di Maradona sono rimasti delusi e preoccupati da quanto immortalato da uno dei presenti alla festa. «È tutto grottesco e terrificante: una volta ci davi gol e felicità, ora proviamo solo vergogna» - si legge tra i commenti sui social - «Questo video dovrebbero vederlo tutti i giovani: quello che è stato il più grande calciatore della storia, oggi è uno straccio umano che non riesce neanche a parlare, dopo tanti anni di consumo di droghe pesanti e alcol».

martedì 5 maggio 2020

Coronavirus, i nuovi sintomi del contagio: «Attenzione a tremori e orticaria»

Tremori e orticaria. Sono dei nuovi sintomi che potrebbero allertare sulla presenza del coronavirus, secondo il British Journal of Dermatology. Pare che il covid stia mutando, secondo gli esperti sarebbe meno aggressivo ma si stanno notando anche dei sintomi che inizialmente non erano venuti a galla.


Secondo quanto diffuso dai Cdc di Atlanta, gli americani Centers for Disease Control and Prevention, che si occupano della salute a livello mondiale, ai sintomi noti del covid, come febbre, tosse e difficoltà respiratorie si sono aggiunti brividi, tremore persistente insieme ai brividi, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola e perdita del gusto e dell’olfatto. Dai dermatologi poi arriva anche un'altra spia che è quella dei rush cutanei e dei geloni: l’ipotesi è che il virus provochi danni ai vasi sanguigni e che ciò vada a intaccare la circolazione sanguigna.

Gli esperi continuano a ribadire che il coronavirus è un virus camaleontico, ovvero in grado di colpire diversi organi e per questo si manifesta in varie forme e colpisce non solo i polmoni. Il polmone è il più colpito, ma anche il rene, il cuore, le articolazioni e anche la la pelle, anche se queste manifestazioni non sono fra le più frequenti. Allo stesso modo in cui ogni altro virus influenzale può colpire questi organi.

L’Organizzazione mondiale della sanità, dal canto suo non è del tutto d’accordo con la segnalazione di nuovi sintomi e continua a sostenere che i segnali a cui fare riferimento sono sempre tosse secca, febbre alta e difficoltà respiratorie.

sabato 28 marzo 2020

Caterina Balivo, «Lo sciamano è stato avvertito?»: critiche al post sul crocifisso miracoloso

Papa Francesco ha voluto in Vaticano il crocefisso custodito nella chiesa di San Marcello al Corso a Roma per il momento di preghiera volto a chiedere la fine della pandemia di coronavirus. La statua in legno è legata a due eventi miracolosi, tra cui il termine di una grave pestilenza nel 1522.


 Venerdì 27 marzo alle 18, Francesco si rivolge a una piazza vuota e in diretta mondiale impartirà la benedizione Urbi ed Orbi con la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria. Caterina Balivo ha condiviso su Twitter la foto del crocefisso e ricordato l’appuntamento di preghiera ma è stata fortemente criticata. “Trovo GRAVISSIMO e ridicolo nel 2020 che vengano pubblicizzati atti di fanatica superstizione come questo” sbotta un utente. “Caterì, lo sciamano è stato già avvertito?” ha ironizzato qualcuno. Ma c’è anche chi difende la libertà di credo: “È solo una statua di legno? Vero. Non servirà a nulla? Probabile. Ma se pregare un crocefisso può dare speranza e coraggio...”

venerdì 27 marzo 2020

Coronavirus, 969 morti e 4.401 contagiati in 24 ore. In Italia oltre novemila vittime. Arcuri: «È una crisi mondiale»


Coronavirus in Italia: altre 969 vittime nelle ultime ventiquattro ore (50 fanno riferimento al bollettino di ieri). Ieri l'aumento quotidiano era invece di 708. I morti totali salgono a 9.134. Sono 10.950 le persone guarite, 589 in più di ieri. È quanto emerge dal bollettino diramato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, oggi sostituto di Angelo Borrelli, dal Dipartimento della Protezione civile. I malati sono 66.414, 4.401 in più di ieri. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 86.498. Il numero dei tamponi effettuati è salito a 394.079, con un aumento di 33.019 rispetto a ieri.


Sono 3.732 i malati ricoverati in terapia intensiva, 120 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.292 sono in Lombardia. Dei 66.414 malati complessivi, 26.029 sono poi ricoverati con sintomi e 36.653 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

IL COMMISSARIO ARCURI: «PANDEMIA SENZA PRECEDENTI»
Questa è una «crisi mondiale» nella quale «c'è bisogno di collaborazione, senza egoismi e senza particolarismi». Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sottolineando che «i dati che ci arrivano dall'Italia ma anche da altri luoghi del mondo, ci dicono quanto sia globale e vasta la crisi sanitaria». Una «pandemia senza precedenti che colpisce i paesi più forti del mondo, che progressivamente stanno adottando le stesse misure messe in campo dall'Italia da qualche tempo».

Il saluto a Borrelli, a casa da tre giorni fermato dall'influenza: «Mando un abbraccio a un amico, Angelo Borrelli, uno di quegli italiani che da tempo servono lo Stato. Speriamo sia tra noi il più presto possibile per ricominciare a lavorare insieme».

MILITARI PER DISTRIBUIRE MATERIALI SANITÀ 
«Gli acquisti (di materiali sanitari, ndr) che vengono effettuati dal governo, dalla Protezione civile, dalla Consip e dal commissario, resteranno complementari, in qualche modo suppletivi a quelli che le regioni possono effettuare», ha spiegato Arcuri. «Da domani, per velocizzare i tempi di consegna del materiale sanitario, verranno utilizzati non solo i camion ma anche gli elicotteri dell'Esercito». Ha annunciato il commissario Arcuri sottolineando che il personale militare sarà utilizzato anche «per aumentare il numero degli uomini che lavorano nei depositi e sono preposti alla distribuzione dei materiali». «L'Esercito - ha aggiunto - ci aiuterà a fare più in fretta possibile a portare le apparecchiature».

IN 3 GIORNI CONSEGNATE 9,6 MLN MASCHERE
«Oggi consegniamo 136 ulteriori impianti di terapia intensiva, negli ultimi 2 giorni ne abbiamo consegnati 142. Negli ultimi 3 giorni abbiamo consegnato complessivamente 9,6 milioni di mascherine». Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. «Un'impresa italiana che produce ventilatori dalla prossima settimana raddoppierà la produzione, da 25 a 50 ventilatori al giorno - ha aggiunto -. La logica è diventare in fretta autosufficienti».

«Quanto all'incentivo 'Cura Italià (50 milioni, ndr), molte centinaia di cittadini e imprese si appalesano per contribuire a produzione dispositivi di protezione individuale. Altre aziende italiane hanno raddoppiato la produzione di caschi per attenuare il rischio che i pazienti finiscano in terapia intensiva. Un consorzio di imprese nazionali intorno al settore della moda ha avviato la produzione di 1,5 milioni mascherine in una settimana a partire da lunedì»

COLLABORAZIONE CON ALTRI PAESI
«Il nostro sforzo è a 360 gradi - ha aggiunto Arcuri - continuiamo a collaborare con molti Paesi, acquisiamo dispositivi medici da Francia, Germania, Cina, Russia, trattative sono in corso con altri Paesi spesso lontani da noi, dove questi prodotti vengono realizzati. Senza nessuna implicazione di natura politica, geografica; per noi è il tempo della cooperazione, non quello delle divisioni. Ovunque si trovano soluzioni per nostri cittadini è giusto andarci per acquisirle».


I DATI REGIONE PER REGIONE
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 23.895 i malati in Lombardia (1.706 più di ieri), 9.361 in Emilia-Romagna (+511), 6.648 in Veneto (+508), 6.347 in Piemonte (+397), 2.850 nelle Marche (+55), 3.170 in Toscana (+197), 2.060 in Liguria (+33), 2.013 nel Lazio (+178), 1.292 in Campania (+123), 1.027 in Friuli Venezia Giulia (+73), 1.164 in Trentino (+70), 833 in provincia di Bolzano (+42), 1.236 in Puglia (+141), 1.158 in Sicilia (+63), 925 in Abruzzo (+65), 824 in Umbria (+54), 413 in Valle d'Aosta (+35), 496 in Sardegna (+34), 469 in Calabria (+97), 86 in Molise (+5), 147 in Basilicata (+14).

Quanto alle vittime, se ne registrano 5.402 in Lombardia (+541), 1.267 in Emilia-Romagna (+93), 313 in Veneto (+26), 569 in Piemonte (+120), 336 nelle Marche (+26), 177 in Toscana (+19), 331 in Liguria (+51), 98 in Campania (+15), 118 nel Lazio (+12), 76 in Friuli Venezia Giulia (+4), 69 in Puglia (+4), 60 in provincia di Bolzano (+12), 39 in Sicilia (+6), 68 in Abruzzo (+5), 21 in Umbria (+1), 37 in Valle d'Aosta (+9), 102 in Trentino (+16), 18 in Calabria (+4), 21 in Sardegna (+2), 9 in Molise (+1), 3 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

sabato 14 marzo 2020

Coronavirus, Bill Gates e la profezia di cinque anni fa: «Un virus sconosciuto ci ucciderà»

NEW YORK «La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo». Eravamo al marzo del 2015 quando Bill Gates, già creatore di Microsoft e oggi grande filantropo dedicato a lottare per la protezione della salute nel mondo, pronunciò queste parole nel corso di un Ted Talk. Ad ascoltare l'intero messaggio, appena otto minuti, c'è da pensare che l'uomo più ricco del mondo sia anche il più saggio, e persino il più chiaroveggente tra di noi. E non è un caso che proprio ieri, per seguire la sua indole filantropica, Bill Gates abbia annunciato l'uscita dal consiglio di amministrazione di Microsoft per dedicare più tempo alle sue attività filantropiche come la sanità, il cambiamento climatico, l'istruzione e lo sviluppo.


RIFLESSIONI
Gates rifletteva sulla minaccia pandemica appena sfiorata l'anno prima con l'Ebola, che fu fortunatamente confinata per la maggior parte in tre Paesi dell'Africa occidentale. «L'Ebola ci ha offerto un vantaggio enorme, dal momento che il virus restava intrappolato nel corpo, e i malati erano presto ridotti al letto con scarsa possibilità di infettarne altri diceva Gates - Immaginate cosa succederebbe se una delle varianti della aviaria cinese cominciasse ad attraversare gli oceani insieme alle 30.000 persone che ogni giorno transitano dal Paese asiatico verso il resto del mondo». L'oratore lamentava che l'esperienza dell'Ebola non fosse servita a nulla. Non aveva dato vita alla ricerca accelerata di un vaccino, né aveva convinto i Paesi che hanno lottato per difendersi dal contagio a concertare misure collettive di prevenzione per il futuro.
Non era questo l'unico monito in circolazione in passato. Autorevoli riviste come Foreign Policy e The Atlantic avevano dedicato articoli di copertina alla grande epidemia in arrivo. L'Organizzazione mondiale della sanità in una conferenza all'inizio del 2018 le aveva dato addirittura un nome: Disease X (malattia X), e l'aveva definita: «Un elemento patologico sconosciuto, un virus di origine animale, capace di nascondersi nella fase di sviluppo iniziale, e di insinuarsi in vaste zone geografiche prima di essere identificato».

TASK FORCE
La minaccia era tanto conosciuta da aver suggerito a Barack Obama la creazione di un'unità di crisi permanente contro le pandemie, un gruppo misto di scienziati e specialisti della sicurezza nazionale. Nei giorni precedenti all'insediamento di Trump alla Casa Bianca, il team dei consulenti presidenziali per la Sicurezza uscente invitò alla Casa Bianca quello appena messo insieme da Donald Trump per una visita rituale di passaggio delle consegne, imposta dopo l'11 settembre. Obama volle che in quella occasione a fianco delle ipotesi di attacchi terroristici e cibernetici, fosse inserita una simulazione dell'arrivo di una pandemia, e il giorno dell'inaugurazione rivolse al nuovo presidente un ultimo appello sullo stesso tema. L'allarme dei saggi non è servito a condizionare l'azione al vertice del potere. John Bolton per conto di Trump ha sciolto l'unità di crisi in quanto rappresentava una spesa superflua.

Possiamo solo augurarci che vada meglio nel futuro, e per il futuro Bill Gates a chiusura della sua mini conferenza ci ha lasciato una ricetta in tre punti, oltre al naturale invito a investire collettivamente sulla ricerca. Rinforzare i sistemi sanitari dei paesi più deboli, quelli in cui il virus potrebbe svilupparsi e crescere oltre misura. Organizzare un esercito di riservisti sanitari' da mettere in campo all'insorgere della prossima epidemia. Ripensare all'utilizzo delle enormi forze militari già dislocate intorno al mondo con i militari in funzione di contenimento intorno ai focolai.

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