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lunedì 1 giugno 2020

Coronavirus, la profezia di due studiosi nel 1991: «Nel 2020 ci sarà una crisi, ecco chi ci salverà»

Coronavirus, la profezia di due studiosi nel 1991: «Nel 2020 ci sarà una crisi, ecco chi ci salverà»
«Nel 2020 ci sarà una grande crisi». Parola di William Strauss e Neil Howe, due studiosi le cui opinioni hanno influenzato leader come Bill Clinton e Al Gore. Sembra che avessero profetizzato quanto sta accadendo quest'anno con il coronavirus ben 29 anni fa. Non si parla di pandemia, ma le parole pronunciate nel 1991 fanno effetto. Per loro «la crisi del 2020 sarebbe stata paragonabile alle altre grandi prove sostenute dai nostri antenati» e avrebbe rappresentato «il prossimo grande punto cardine della storia».


Tra le ipotesi del libro scritto a quattro mani e intitolato "Generazioni" c'era un disastro ambientale, una minaccia nuclerare o una disfatta economica. La teoria alla base della profezia, riemersa grazie al New York Times, fa fede sull'andamento ciclico della storia degli Stati Uniti: ogni 80 anni succede qualcosa di importante. Strauss è morto ormai da 13 anni, mentre Howe è vivo e può constatare la teoria. Una crisi che non sta avendo effetti solo sull'America, ma su tutto il mondo. 

Howe si è sbilanciato anche sulla classe politica in grado di guidare gli Stati Uniti fuori dall'impasse. L'attuale classe dirigente dovrà essere rimpiazzata da una nuova composta da giovani nati poco prima dell'inizio del nuovo millennio. Ci sono anche i nomi di Alexandria Ocasio-Cortez, 30 anni, Pete Buttigieg, 38 anni, e il senatore Josh Hawley del Missouri, 40 anni. I politici della vecchia generazione hanno sottovalutato il coronavirus e le conseguenze dei cambiamenti climatici facilitando l'arrivo della pandemia. Se il 'nuovo' New Deal si avverasse i repubblicani attualmente al potere sarebbero messi fuori gioco.

lunedì 1 maggio 2017

Make up dell'orrore, tutte le volte che il trucco delle dive è stato disastroso

Una diva non si lascia mai sfuggire un bravo make up artist. Se è in grado di farla sembrare più giovane, in forma smagliante e sempre splendida, farà di tutto per ingaggiarlo nel suo staff, perché non esiste photoshop nel mondo reale.
Ma l’incidente imbarazzante è sempre in agguato e può sorprendere anche il  make up artist più consumato e trasformarlo in un vero artista del peggior disastro!
Ne sanno qualcosa star come Nicole Kidman, Angelina Jolie, Uma Thurman, Miley Cyrus e tante altre che hanno avuto la sfortuna di presenziare a premiere molto importanti con la faccia rovinata da un trucco sbagliato, eccessivo o approssimativo.  Tutti ricorderete la troppa cipria di Nicole Kidman che non sfumata, la faceva sembrare quasi un clown (le è successo due volte a distanza di anni!), ma che dire dell'orrendo cerone di Christina Aguilera, applicato solo sul volto in contrasto con il collo bianco come un cigno? E il fard completamente sbagliato di Lindsay Lohan?
Ovviamente chiunque abbia compiuto tali scempi è stato licenziato in tronco e citato per danni all'immagine dagli avvocati della star e probabilmente non lavora più nell'industria dello spettacolo, ma resta da capire come una star possa fidarsi ciecamente di chi la prepara, senza darsi lei stessa un'ultima controllatina allo specchio prima di decidere, nel suo interesse, che sia tutto ok o che nessun altro del suo staff, se ne accorga, mandandola così allo sbaraglio e alla gogna mediatica. Spesso è troppo tardi per rimediare, quando ormai sono tutti sul tappeto rosso, ognuno è preso da se stesso e il disastro è servito.

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