venerdì 27 marzo 2020
Coronavirus, 969 morti e 4.401 contagiati in 24 ore. In Italia oltre novemila vittime. Arcuri: «È una crisi mondiale»
Coronavirus in Italia: altre 969 vittime nelle ultime ventiquattro ore (50 fanno riferimento al bollettino di ieri). Ieri l'aumento quotidiano era invece di 708. I morti totali salgono a 9.134. Sono 10.950 le persone guarite, 589 in più di ieri. È quanto emerge dal bollettino diramato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, oggi sostituto di Angelo Borrelli, dal Dipartimento della Protezione civile. I malati sono 66.414, 4.401 in più di ieri. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 86.498. Il numero dei tamponi effettuati è salito a 394.079, con un aumento di 33.019 rispetto a ieri.
Sono 3.732 i malati ricoverati in terapia intensiva, 120 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.292 sono in Lombardia. Dei 66.414 malati complessivi, 26.029 sono poi ricoverati con sintomi e 36.653 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
IL COMMISSARIO ARCURI: «PANDEMIA SENZA PRECEDENTI»
Questa è una «crisi mondiale» nella quale «c'è bisogno di collaborazione, senza egoismi e senza particolarismi». Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sottolineando che «i dati che ci arrivano dall'Italia ma anche da altri luoghi del mondo, ci dicono quanto sia globale e vasta la crisi sanitaria». Una «pandemia senza precedenti che colpisce i paesi più forti del mondo, che progressivamente stanno adottando le stesse misure messe in campo dall'Italia da qualche tempo».
Il saluto a Borrelli, a casa da tre giorni fermato dall'influenza: «Mando un abbraccio a un amico, Angelo Borrelli, uno di quegli italiani che da tempo servono lo Stato. Speriamo sia tra noi il più presto possibile per ricominciare a lavorare insieme».
MILITARI PER DISTRIBUIRE MATERIALI SANITÀ
«Gli acquisti (di materiali sanitari, ndr) che vengono effettuati dal governo, dalla Protezione civile, dalla Consip e dal commissario, resteranno complementari, in qualche modo suppletivi a quelli che le regioni possono effettuare», ha spiegato Arcuri. «Da domani, per velocizzare i tempi di consegna del materiale sanitario, verranno utilizzati non solo i camion ma anche gli elicotteri dell'Esercito». Ha annunciato il commissario Arcuri sottolineando che il personale militare sarà utilizzato anche «per aumentare il numero degli uomini che lavorano nei depositi e sono preposti alla distribuzione dei materiali». «L'Esercito - ha aggiunto - ci aiuterà a fare più in fretta possibile a portare le apparecchiature».
IN 3 GIORNI CONSEGNATE 9,6 MLN MASCHERE
«Oggi consegniamo 136 ulteriori impianti di terapia intensiva, negli ultimi 2 giorni ne abbiamo consegnati 142. Negli ultimi 3 giorni abbiamo consegnato complessivamente 9,6 milioni di mascherine». Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. «Un'impresa italiana che produce ventilatori dalla prossima settimana raddoppierà la produzione, da 25 a 50 ventilatori al giorno - ha aggiunto -. La logica è diventare in fretta autosufficienti».
«Quanto all'incentivo 'Cura Italià (50 milioni, ndr), molte centinaia di cittadini e imprese si appalesano per contribuire a produzione dispositivi di protezione individuale. Altre aziende italiane hanno raddoppiato la produzione di caschi per attenuare il rischio che i pazienti finiscano in terapia intensiva. Un consorzio di imprese nazionali intorno al settore della moda ha avviato la produzione di 1,5 milioni mascherine in una settimana a partire da lunedì»
COLLABORAZIONE CON ALTRI PAESI
«Il nostro sforzo è a 360 gradi - ha aggiunto Arcuri - continuiamo a collaborare con molti Paesi, acquisiamo dispositivi medici da Francia, Germania, Cina, Russia, trattative sono in corso con altri Paesi spesso lontani da noi, dove questi prodotti vengono realizzati. Senza nessuna implicazione di natura politica, geografica; per noi è il tempo della cooperazione, non quello delle divisioni. Ovunque si trovano soluzioni per nostri cittadini è giusto andarci per acquisirle».
I DATI REGIONE PER REGIONE
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 23.895 i malati in Lombardia (1.706 più di ieri), 9.361 in Emilia-Romagna (+511), 6.648 in Veneto (+508), 6.347 in Piemonte (+397), 2.850 nelle Marche (+55), 3.170 in Toscana (+197), 2.060 in Liguria (+33), 2.013 nel Lazio (+178), 1.292 in Campania (+123), 1.027 in Friuli Venezia Giulia (+73), 1.164 in Trentino (+70), 833 in provincia di Bolzano (+42), 1.236 in Puglia (+141), 1.158 in Sicilia (+63), 925 in Abruzzo (+65), 824 in Umbria (+54), 413 in Valle d'Aosta (+35), 496 in Sardegna (+34), 469 in Calabria (+97), 86 in Molise (+5), 147 in Basilicata (+14).
Quanto alle vittime, se ne registrano 5.402 in Lombardia (+541), 1.267 in Emilia-Romagna (+93), 313 in Veneto (+26), 569 in Piemonte (+120), 336 nelle Marche (+26), 177 in Toscana (+19), 331 in Liguria (+51), 98 in Campania (+15), 118 nel Lazio (+12), 76 in Friuli Venezia Giulia (+4), 69 in Puglia (+4), 60 in provincia di Bolzano (+12), 39 in Sicilia (+6), 68 in Abruzzo (+5), 21 in Umbria (+1), 37 in Valle d'Aosta (+9), 102 in Trentino (+16), 18 in Calabria (+4), 21 in Sardegna (+2), 9 in Molise (+1), 3 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
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