giovedì 19 dicembre 2013

Torino, si impicca al balcone di casa: lo avevano sfrattato ieri


Aveva ricevuto lo sfratto e lui, disperato, si è tolto la vita impiccandosi al balcone di casa sua.   Tutto è accaduto a Torino, in via Borsi, zona Parella. L'uomo, 50 anni, aveva ricevuto lo sfratto ieri. La polizia gli ha trovato in tasca l'ingiunzione che gli era stata notificata con l'obbligo di lasciare l'appartamento in cui viveva entro 30 giorni.  È possibile che l'uomo, che viveva solo, si sia impiccato già ieri sera, poche ore dopo la notifica dell'ingiunzione di sfratto. Il suo cadavere è stato scoperto stamattina da un vicino di casa, che ha dato l'allarme. L'uomo era un operaio che per tutta la vita aveva lavorato per aziende del settore metalmeccanico, ma soltanto con contratti precari.  Da molti mesi, a causa della crisi, aveva perso anche l'ultimo lavoro a tempo determinato e, a quel punto, non era più riuscito a pagare l'affitto. Si era rivolto anche a banche e finanziarie per ottenere credito, ma aveva sempre ricevuto risposte negative.
Poi l'ingiunzione di sfratto da quel monolocale in cui viveva da due anni.

Anna, uccisa e chiusa in un sacco nel milanese. Il genero ha confessato: "Sono stato io"

 
Svolta nelle indagini sull'omicidio di Anna Concetta Immacolata De Santis: gli inquirenti hanno fermato due persone.
La donna, pensionata di 77 anni originaria di Brindisi ma residente a Milano, è stata uccisa e il cadavere è stato trovato l'11 dicembre scorso in un sacco davanti a un cantiere edile a Cesano Boscone (Milano).  LA CONFESSIONE «L'uomo ha già confessato, la sua compagna, invece, non è stata ancora sentita ma ci sono intercettazioni ed elementi molto pesanti».
A parlare è il pm Alberto Nobili nel corso della conferenza stampa organizzata per il fermo dei due presunti assassini di Anna Concetta Immacolata De Santis, la pensionata di 77 anni originaria di Brindisi ma residente a Milano il cui cadavere era stato trovato l'11 dicembre scorso davanti a un cantiere edile a Cesano Boscone (Milano).
A ucciderla sarebbero stati Daniela Angela Albano, di 39 anni, la figlia della vittima, e il convivente, 'genero' di fatto, Gianni D'Agostino, di 44.  «Il movente dell'omicidio sarebbero i problemi economici della coppia, entrambi licenziati di recente e con il vizio del gioco», spiegano i carabinieri. «Non si è trattato di un raptus - ha precisato poi Nobili - ma di un progetto premeditato, ben studiato. L'hanno soffocata in casa utilizzando dei guanti in modo da non lasciare impronte, l'hanno infilata in un sacco e infine l'hanno trasportata in auto davanti al cantiere di Cesano, precisamente tra via Kolbe e via Trento».
A incastrarli, nonostante i loro tentativi di depistaggio, sono state le intercettazioni.

giovedì 5 dicembre 2013

Balotelli-Fico, primo scontro in tribunale: "Se Pia è mia figlia, contento di fare il padre"



Balo-Fico, primo round in tribunale. “Se Pia dovesse essere mia figlia, sarò pronto a fare il mio dovere”. Mario Balotelli attraverso le parole dei suoi legali Cristian Azzolini, Vittorio Rigo e Alessandra Capuano, fa sapere di esser pronto ad assumersi le sue responsabilità di padre, se gli esami del Dna verificheranno che Pia Fico è sua figlia. Questo l'esito della prima udienza civile a Brescia per stabilire la paternità della bambina di Raffaella Fico. Dopo tanto chiacchierare e tante pagine di gossip la vicenda di Raffaella Fico e Mario Balotelli è approdata in un'aula di Tribunale. Tra accuse reciproche e dichiarazioni forti, spetterà a un giudice mettere la parole fine alla questione e stabilire se Pia è figlia di SuperMario o no. Intanto i due ex non si sono presentati a Brescia, ma si sono fatti rappresentare dai loro avvocati. Pia è nata esattamente un anno fa.  Qualche giorno fa la showgirl ha raccontato a Pomeriggio Cinque che “Anche se il test del dna non c'è ancora stato, lui è il padre di mia figlia. Può dire tutto quello che vuole ma la verità è questa. Io sto subendo tante cose cattive da parte del padre di mia figlia. Se lui la vuole conoscere, io sono pronta anche a venire su a Milano, se lui non trova il tempo...” Insomma la questione pare ancora tutta aperta. Intanto mentre oggi si festeggia il compleanno della bambina, bisognerà aspettare il 2014 per la prossima udienza.

Truffare 92 mensilità all'Inps? A una pensionata palermitana è costato 450 euro di multa


Ci ha provato, e alla fine dei conti, non le è andata poi così male.   Giustizia velocissima e conveniente per una finta pensionata palermitana, la signora Rosalia C., condannata lo scorso tre aprile dalla Cassazione a un anno e nove mesi e 550 euro di multa per truffa aggravata e continuata per aver incamerato 92 rate di pensione che non le spettavano.  Su ricorso dell'imputata, infatti, la stessa Suprema Corte - con la sentenza 49079 depositata oggi e relativa all'udienza bis svoltasi nemmeno un mese fa, il 22 novembre - si è accorta di aver fatto male i calcoli e ha ridotto la condanna di Rosalia a 14 mesi di reclusione (che non sconterà in quanto incensurata) e 450 euro di multa.  Nel ricorso straordinario alla Cassazione, la finta pensionata ha protestato, affermando che gli ermellini ad aprile avevano sbagliato perchè non avevano esaminato il motivo con il quale lei contestava l'aumento di pena di nove mesi inflittole, sia dal Tribunale che dalla Corte di Appello di Palermo nel 2012, per la continuazione del reato che partiva da una pena base di 14 mesi.  «O si trattava di un unico reato consumato con l'ultima riscossione, e quindi andava esclusa la porzione di pena relativa alla ritenuta continuazione del primo grado, oppure - ha sostenuto la signora, tramite il suo difensore - si trattava di truffa continuata, in tal caso dovendo dichiararsi la prescrizione degli episodi precedenti l'ultimo, con conseguente rimodulazione della pena».  Guardando meglio le carte, per la seconda volta, gli ermellini si sono accorti che Rosalia C. aveva ragione. «Se il reato si è consumato con l'ultima erogazione - scrive il verdetto bis della Cassazione -, non sussiste la contestata e ritenuta continuazione e va eliminata la porzione di pena che era stata quantificata e deliberata come aumento per la continuazione».

Greta, morta a 16 anni per peritonite: "Chirurgo condannato a un anno"



Una sentenza che ha lasciato l'amaro in bocca ai familiari di Greta Pavarini, la studentessa 16enne di Novellara (Reggio Emilia), deceduta a seguito di un'operazione per peritonite.   È stato condannato a un anno Mario Franzini, l'ex primario di Chirurgia dell'ospedale di Guastalla (Reggio Emilia) accusato di aver provocato la morte di Greta.  Assolti per non aver commesso il fatto gli altri cinque medici imputati, Antonio Lucchini, Colombano De Cesare, Rosario Faraci, Maura Bianchi e Maria Elena Manferdini, difesi dagli avvocati Franco Mazza, Giuseppe Coliva e Paolo Veneziani.  La famiglia, che si è costituita parte civile con l'avvocato Vera Sala, avrà diritto a un risarcimento del danno da quantificarsi in sede civile. Secondo l'accusa la morte della ragazzina sarebbe stata provocata non tanto dall'operazione chirurgica ritardata - motivo dell'assoluzione degli altri medici - quando da un mancato controllo del posizionamento della punta di un catetere che avrebbe permesso di evitare le lesioni fatali all'atrio del cuore. Controllo che sarebbe spettato all'ex primario.

Yuanyuan, 2 anni, lasciato in ascensore. Ucciso a calci e lanciato dal 25° piano da bimba di 10


La mamma stava portando la sua bicicletta fuori dall'ascensore di un palazzo di Chongqing, in Cina, quando Yuanyuan, un bimbo di due anni, è rimasto chiuso all'interno dell'ascensore. Questione di istanti e anche una bambina di dieci anni è riuscita a infilarsi all'interno, lo ha riempito di botte e poi lo ha lanciato dal 25esimo piano dell'edificio. Inspiegabile, al momento, la motivazione.  La ragazzina ha preso prima in braccio il piccolo, poi lo ha sbattuto a terra e ripetutamente preso a calci ogni qualvolta Yuanyuan ha provato a rialzarsi. Dopo le percosse, la bambina sarebbe uscita dall'ascensore al 25esimo piano con il piccolino in braccio. Qui lo avrebbe gettato da una finestra.  Il bambino è stato ritrovato nel cortile del palazzo in fin di vita, una volta in ospedale è morto per le gravissime ferite riportate.
A tradire la ragazzina, le sue contraddizioni nel raccontare alla mamma di Yaunyuan cosa era successo al piccolo: prima ha detto che lo aveva portato via un ragazzo, poi una ragazza. A incastrarla definitivamente, un terribile filmato delle telecamere di sicurezza che ha ripreso tutta la scena dei maltrattamenti in ascensore.



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