Coronavirus, Arturo muore a 67 anni. Il dolore della moglie: «È un mostro che ti mangia il respiro». Arturo Ferrara, 67enne napoletano, è scomparso lo scorso 11 marzo. In un'intervista a Fanpage a firma Pierluigi Frattasi, la moglie Nunzia Longobardi ha ripercorso il calvario del marito, dai primi sintomi comparsi a fine febbraio, fino alla scomparsa.
Ecco le parole della moglie: «Per Arturo è successo tutto così in fretta. Si è aggravato dieci giorni dopo i primi sintomi. Tre giorni dopo è finito. Non aveva gravi patologie pregresse. Su questo virus, secondo me, nessuno è informato bene. La cosa terribile sono la tosse e la fame d'aria. Sapete qual è la paura? Che poi vedi che in poche ore avviene tutto. È come un mostro che ti sta mangiando improvvisamente. Questa è la sensazione, che non puoi più respirare. Arturo diceva a Claudia, nostra figlia 'è come se non riuscissi a sbadigliare' invece erano i polmoni che erano fortemente stressati».
Nunzia non ha potuto celebrare la cerimonia funebre pubblicamente, perché vietato dai decreti del governo per il Coronavirus. Adesso, anche lei e le due figlie sono in isolamento a casa. «Ci sentiamo come appestati. Nella mia vita mai avrei pensato una cosa del genere, mi sembra un film di fantascienza. La morte capita, io sono una persona razionale. Ma Arturo è stato privato di tutto, anche del funerale, come fosse stata l’ultima persona al mondo. Le ultime parole che ha detto a mia figlia sono state 'Claudia, voglio morire a casa'».
Nunzia continua raccontando il calvario del marito: «All'inizio pensavamo fosse una semplice influenza. Mai avrei pensato che Arturo avrebbe potuto prendere il Coronavirus perché era sempre molto attento all'igiene. Da quando è scoppiata questa epidemia guardava continuamente su YouTube i video sul coronavirus. Ai primi di febbraio andammo in un negozio vicino casa e comprammo di tutto, candeggina, spray, gel disinfettanti. Il proprietario ci disse 'Signor Arturo, se arriva il Coronavirus, potete aprire un negozio'. Lui sorrise e rispose 'Prevenire è meglio che curare. Dai primi di febbraio, Arturo è uscito solo in 2-3 occasioni. L’ultima uscita è stata dal dentista, il 26 febbraio, il giorno prima che comparissero i sintomi, ma era una visita su appuntamento ed eravamo soli. Una volta è andato al supermercato di via Petrarca ed è tornato nervoso. Gli ho chiesto il perché e lui mi ha risposto che le persone erano incivili. Mi ha raccontato che era bloccato in una fila e un signore dietro di lui tossiva e lui si è girato e gli ha detto 'Ma con questa situazione non mette nemmeno la mano davanti alla bocca?' Io gli ho risposto che era paranoico. La volta successiva, al supermercato lui ha fornito a tutta la famiglia i guanti monouso per non toccare il carrello, perché dicono che è il primo veicolo di contagio. Arturo aveva un inizio di Parkinson, ma era di media entità, infatti non tremava e poi era farmaco controllato, aveva iniziato la terapia».
La famiglia di Arturo ha lanciato un appello per una cerimonia funebre virtuale: «Era una cosa che ci stava facendo impazzire. Poi sulla mia pagina Facebook sono comparsi centinaia di messaggi di amici e conoscenti che hanno voluto ricordare la bontà, la gentilezza di Arturo. Volevamo chiedere di fare una preghiera assieme. Poi abbiamo pensato di fare questo applauso tutti insieme. Tra qualche mese, quando quest'incubo sarà finito, faremo la cerimonia religiosa e parteciperanno tutti».
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domenica 15 marzo 2020
Coronavirus, Arturo muore a 67 anni. Il dolore della moglie: «È un mostro che ti mangia il respiro»
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martedì 1 novembre 2016
Il mostro di Loch Ness? È stato filmato in Alaska
Questo video ripreso in Alaska è la prova dell'esistenza di un mostro marino o in realta si tratta di tutt'altro? Craig McCaa, che lavora per il "Bureau of Land Management" in Alaska, stava riprendendo le immagini del fiume Chena la settimana scorsa, quando ha visto un lungo oggetto ondeggiante in acqua. Da allora, il video è diventato virale in rete ed ognuno propone la sua versione sull'oggetto non identificato.
McCaa voleva riprendere il ghiaccio che si era cominciato a formare sulla superficie del fiume a Fairbanks. Ma, incuriosito dal misterioso oggetto in mezzo al fiume, lo ha ripreso per alcuni minuti. Ha dichiarato ai media: "Inizialmente ho pensato, e molte persone lo hanno fatto, a un pezzo di corda ghiacciata, ma poi più si avvicinava e più sembrava un essere vivente".
Il video ha collezionato centinaia di migliaia di visualizzazioni su Facebook, con i commentatori divisi tra le due tesi, animale o oggetto. Il Bureau of Land Management, quasi a speculare sulla vicenda, ha aggiunto una colonna sonora inquietante.
McCaa voleva riprendere il ghiaccio che si era cominciato a formare sulla superficie del fiume a Fairbanks. Ma, incuriosito dal misterioso oggetto in mezzo al fiume, lo ha ripreso per alcuni minuti. Ha dichiarato ai media: "Inizialmente ho pensato, e molte persone lo hanno fatto, a un pezzo di corda ghiacciata, ma poi più si avvicinava e più sembrava un essere vivente".
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sabato 23 novembre 2013
La medusa mostro ricompare dopo 100 anni. "Creatura misteriosa, può essere mortale"
Una misteriosa creatura di colore rosa, creduta estinta ormai da un secolo, è stata rinvenuta nei pressi delle coste del Queensland, in Australia, durante il salvataggio di una tartaruga marina. Si tratta di una medusa, nota come Crambione Cookii, avvistata per l'ultima volta proprio a largo del Queensland nel 1910. Ritenuta mortale, dalle grandi dimensioni, la medusa è stata ritrovata da Puk Scivyer dell'UnderWater World Aquarium di Mooloolaba
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