Un frammento del razzo vettore cinese Lunga Marcia 5B, lanciato lo scorso 5 maggio, così come previsto dagli esperti, sta rientrando sulla Terra in modo incontrollato.
Luciano Anselmo, esperto di detriti spaziali del Cnr, sottolinea che il relitto dovrebbe cadere a breve in una ampia fetta della Terra compresa in tre continenti tra Australia, Africa e Stati Uniti, mentre l'Europa e l'Italia sarebbero al sicuro. «È molto probabile che i detriti finiscano nell'oceano, mentre la possibilità che causi vittime è milioni di volte inferiori a quella del coronavirus».
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martedì 12 maggio 2020
Razzo cinese in caduta libera sulla Terra: è allerta in tre continenti per la pioggia di frammenti
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giovedì 2 aprile 2020
Barbara D'Urso prega in tv con Salvini: scoppia la bufera nel mondo televisivo
L’eterno riposo non dà pace a Barbara d’Urso. Gli attacchi che sta ricevendo arrivano da ogni parte. Un bombardamento. Probabilmente ad aggravare la situazione c’è pure il fatto che al suo fianco nella puntata incriminata ci fosse Matteo Salvini (bersaglio preferito dagli haters). Proprio
da lui è partita la richiesta di fare il minuto di silenzio in ricordo delle vittime del coronavirus e la d’Urso ha recitato l’Eterno riposo, la preghiera che si dedica ai defunti. Forse lo riconoscerà anche la stessa conduttrice – che non ha risposto a nessuna critica, neanche alle più cattive – si è trattato di un’ingenuità che ha prestato il fianco agli odiatori. Addirittura sui social c’è una petizione contro di lei firmata da migliaia di persone.
Di attacchi ne sono arrivati tanti. Il più sorprendente è giunto proprio da un prelato, monsignor Giovanni d’Ercole, segretario della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali, che ha commentato così all’AdnKronos: «Lasciamo che ognuno si esprima dicendo ciò che vuole e se non ci piace cambiamo canale». Usare il telecomando è il consiglio più saggio, d’accordo, è ciò che dovrebbero fare tutti quando una trasmissione non piace, tuttavia un prelato che cambia canale durante la recita di una preghiera, seppure detta in un contesto non raccolto, non è bello da sapere. Del resto, anche a scuola e a tavola fino a qualche anno fa era consuetudine recitare il Padre Nostro prima delle lezioni o della pasta asciutta. La d’Urso non ha mai nascosto che tutte le sere prima di coricarsi recita il rosario. E vederla in minigonna mentre prega non è una condanna perché l’abito non fa il monaco. Ci sono andati molto pesanti anche Selvaggia Lucarelli («fa una tv sbagliata») e Lucio Presta. L’agente dei vip, nonché sentimentalmente legato a Paola Perego, vittima anche lei in Rai di un caso che provocò la chiusura del suo programma considerato trash: «Posto che l’orrore televisivo – ribadisce su Facebook e Twitter Presta - che produce ogni giorno la suora Laica in paillettes, quello che mi domando è: come mai la testata giornalistica Videonews accetta di mettere la firma su tanto orrore? Si potrebbe obiettare che forse è l’Editore che desidera mettere in onda questo scempio, ma conoscendo l’attuale proprietà mi sento di dire che lo trovo impossibile da accettare perché lo stile di Pier Silvio è davvero altra categoria». Verrebbe da dire “Chi ti picchia non ti ama”, come il titolo della rubrica che la d’Urso porta avanti da 12 anni in difesa delle donne.
da lui è partita la richiesta di fare il minuto di silenzio in ricordo delle vittime del coronavirus e la d’Urso ha recitato l’Eterno riposo, la preghiera che si dedica ai defunti. Forse lo riconoscerà anche la stessa conduttrice – che non ha risposto a nessuna critica, neanche alle più cattive – si è trattato di un’ingenuità che ha prestato il fianco agli odiatori. Addirittura sui social c’è una petizione contro di lei firmata da migliaia di persone.
Di attacchi ne sono arrivati tanti. Il più sorprendente è giunto proprio da un prelato, monsignor Giovanni d’Ercole, segretario della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali, che ha commentato così all’AdnKronos: «Lasciamo che ognuno si esprima dicendo ciò che vuole e se non ci piace cambiamo canale». Usare il telecomando è il consiglio più saggio, d’accordo, è ciò che dovrebbero fare tutti quando una trasmissione non piace, tuttavia un prelato che cambia canale durante la recita di una preghiera, seppure detta in un contesto non raccolto, non è bello da sapere. Del resto, anche a scuola e a tavola fino a qualche anno fa era consuetudine recitare il Padre Nostro prima delle lezioni o della pasta asciutta. La d’Urso non ha mai nascosto che tutte le sere prima di coricarsi recita il rosario. E vederla in minigonna mentre prega non è una condanna perché l’abito non fa il monaco. Ci sono andati molto pesanti anche Selvaggia Lucarelli («fa una tv sbagliata») e Lucio Presta. L’agente dei vip, nonché sentimentalmente legato a Paola Perego, vittima anche lei in Rai di un caso che provocò la chiusura del suo programma considerato trash: «Posto che l’orrore televisivo – ribadisce su Facebook e Twitter Presta - che produce ogni giorno la suora Laica in paillettes, quello che mi domando è: come mai la testata giornalistica Videonews accetta di mettere la firma su tanto orrore? Si potrebbe obiettare che forse è l’Editore che desidera mettere in onda questo scempio, ma conoscendo l’attuale proprietà mi sento di dire che lo trovo impossibile da accettare perché lo stile di Pier Silvio è davvero altra categoria». Verrebbe da dire “Chi ti picchia non ti ama”, come il titolo della rubrica che la d’Urso porta avanti da 12 anni in difesa delle donne.
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venerdì 27 marzo 2020
Coronavirus, 969 morti e 4.401 contagiati in 24 ore. In Italia oltre novemila vittime. Arcuri: «È una crisi mondiale»
Coronavirus in Italia: altre 969 vittime nelle ultime ventiquattro ore (50 fanno riferimento al bollettino di ieri). Ieri l'aumento quotidiano era invece di 708. I morti totali salgono a 9.134. Sono 10.950 le persone guarite, 589 in più di ieri. È quanto emerge dal bollettino diramato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, oggi sostituto di Angelo Borrelli, dal Dipartimento della Protezione civile. I malati sono 66.414, 4.401 in più di ieri. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 86.498. Il numero dei tamponi effettuati è salito a 394.079, con un aumento di 33.019 rispetto a ieri.
Sono 3.732 i malati ricoverati in terapia intensiva, 120 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.292 sono in Lombardia. Dei 66.414 malati complessivi, 26.029 sono poi ricoverati con sintomi e 36.653 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
IL COMMISSARIO ARCURI: «PANDEMIA SENZA PRECEDENTI»
Questa è una «crisi mondiale» nella quale «c'è bisogno di collaborazione, senza egoismi e senza particolarismi». Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sottolineando che «i dati che ci arrivano dall'Italia ma anche da altri luoghi del mondo, ci dicono quanto sia globale e vasta la crisi sanitaria». Una «pandemia senza precedenti che colpisce i paesi più forti del mondo, che progressivamente stanno adottando le stesse misure messe in campo dall'Italia da qualche tempo».
Il saluto a Borrelli, a casa da tre giorni fermato dall'influenza: «Mando un abbraccio a un amico, Angelo Borrelli, uno di quegli italiani che da tempo servono lo Stato. Speriamo sia tra noi il più presto possibile per ricominciare a lavorare insieme».
MILITARI PER DISTRIBUIRE MATERIALI SANITÀ
«Gli acquisti (di materiali sanitari, ndr) che vengono effettuati dal governo, dalla Protezione civile, dalla Consip e dal commissario, resteranno complementari, in qualche modo suppletivi a quelli che le regioni possono effettuare», ha spiegato Arcuri. «Da domani, per velocizzare i tempi di consegna del materiale sanitario, verranno utilizzati non solo i camion ma anche gli elicotteri dell'Esercito». Ha annunciato il commissario Arcuri sottolineando che il personale militare sarà utilizzato anche «per aumentare il numero degli uomini che lavorano nei depositi e sono preposti alla distribuzione dei materiali». «L'Esercito - ha aggiunto - ci aiuterà a fare più in fretta possibile a portare le apparecchiature».
IN 3 GIORNI CONSEGNATE 9,6 MLN MASCHERE
«Oggi consegniamo 136 ulteriori impianti di terapia intensiva, negli ultimi 2 giorni ne abbiamo consegnati 142. Negli ultimi 3 giorni abbiamo consegnato complessivamente 9,6 milioni di mascherine». Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. «Un'impresa italiana che produce ventilatori dalla prossima settimana raddoppierà la produzione, da 25 a 50 ventilatori al giorno - ha aggiunto -. La logica è diventare in fretta autosufficienti».
«Quanto all'incentivo 'Cura Italià (50 milioni, ndr), molte centinaia di cittadini e imprese si appalesano per contribuire a produzione dispositivi di protezione individuale. Altre aziende italiane hanno raddoppiato la produzione di caschi per attenuare il rischio che i pazienti finiscano in terapia intensiva. Un consorzio di imprese nazionali intorno al settore della moda ha avviato la produzione di 1,5 milioni mascherine in una settimana a partire da lunedì»
COLLABORAZIONE CON ALTRI PAESI
«Il nostro sforzo è a 360 gradi - ha aggiunto Arcuri - continuiamo a collaborare con molti Paesi, acquisiamo dispositivi medici da Francia, Germania, Cina, Russia, trattative sono in corso con altri Paesi spesso lontani da noi, dove questi prodotti vengono realizzati. Senza nessuna implicazione di natura politica, geografica; per noi è il tempo della cooperazione, non quello delle divisioni. Ovunque si trovano soluzioni per nostri cittadini è giusto andarci per acquisirle».
I DATI REGIONE PER REGIONE
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 23.895 i malati in Lombardia (1.706 più di ieri), 9.361 in Emilia-Romagna (+511), 6.648 in Veneto (+508), 6.347 in Piemonte (+397), 2.850 nelle Marche (+55), 3.170 in Toscana (+197), 2.060 in Liguria (+33), 2.013 nel Lazio (+178), 1.292 in Campania (+123), 1.027 in Friuli Venezia Giulia (+73), 1.164 in Trentino (+70), 833 in provincia di Bolzano (+42), 1.236 in Puglia (+141), 1.158 in Sicilia (+63), 925 in Abruzzo (+65), 824 in Umbria (+54), 413 in Valle d'Aosta (+35), 496 in Sardegna (+34), 469 in Calabria (+97), 86 in Molise (+5), 147 in Basilicata (+14).
Quanto alle vittime, se ne registrano 5.402 in Lombardia (+541), 1.267 in Emilia-Romagna (+93), 313 in Veneto (+26), 569 in Piemonte (+120), 336 nelle Marche (+26), 177 in Toscana (+19), 331 in Liguria (+51), 98 in Campania (+15), 118 nel Lazio (+12), 76 in Friuli Venezia Giulia (+4), 69 in Puglia (+4), 60 in provincia di Bolzano (+12), 39 in Sicilia (+6), 68 in Abruzzo (+5), 21 in Umbria (+1), 37 in Valle d'Aosta (+9), 102 in Trentino (+16), 18 in Calabria (+4), 21 in Sardegna (+2), 9 in Molise (+1), 3 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
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lunedì 23 marzo 2020
Alex Baroni, la mamma Marina Marcelletti morta per coronavirus: «Stanotte lo ha raggiunto»
Tra le vittime del coronavirus anche la mamma di Alex Baroni, il cantante scomparso nel 2002. A darne notizia è il Corriere della Sera, che riporta un post su Facebook di Valeria Frasca, cugina del cantante e nipote di Marina Marcelletti, la zia defunta.
Nel post si legge: «Finora solo numeri. Li leggi, e forse l’istinto alla vita ti fa pensare che quella cosa non ti toccherà mai. Parlare del proprio dolore sui social è cosa complicata e discutibile lo so. Ma per una volta infrango la regola. Oggi se n’è andata una mia zia adoratissima. Si chiamava Marina, aveva una treccia lunghissima ed era la donna più solare e positiva Io abbia mai conosciuto».
«Perse un figlio tanti anni fa - continua il post - qualcuno di voi forse lo ricorderà, faceva il cantante il suo nome era Alex Baroni. Dopo quella tragedia Marina per combattere il dolore si mise a correre, a correre kilometri, una runner si direbbe oggi, e a viaggiare viaggiare ovunque, sempre sempre in movimento. Marina ha preso il coronavirus e stanotte ha raggiunto il suo Alex.
Non ci saranno funerali, ma un pensiero immenso per lei, che possa correre anche lassù nel cielo. Ciao Marina immensa».
Alex Baroni, il cantante rimasto nel cuore degli italiani, morì il 13 aprile del 2002 a Roma, in seguito a un incidente in moto sulla circonvallazione Clodia. Per quattro anni era stato legato sentimentalmente alla collega Giorgia, che ogni 13 aprile, giorno del suo compleanno, gli dedica un tenero pensiero. Aveva 36 anni.
Nel post si legge: «Finora solo numeri. Li leggi, e forse l’istinto alla vita ti fa pensare che quella cosa non ti toccherà mai. Parlare del proprio dolore sui social è cosa complicata e discutibile lo so. Ma per una volta infrango la regola. Oggi se n’è andata una mia zia adoratissima. Si chiamava Marina, aveva una treccia lunghissima ed era la donna più solare e positiva Io abbia mai conosciuto».
«Perse un figlio tanti anni fa - continua il post - qualcuno di voi forse lo ricorderà, faceva il cantante il suo nome era Alex Baroni. Dopo quella tragedia Marina per combattere il dolore si mise a correre, a correre kilometri, una runner si direbbe oggi, e a viaggiare viaggiare ovunque, sempre sempre in movimento. Marina ha preso il coronavirus e stanotte ha raggiunto il suo Alex.
Non ci saranno funerali, ma un pensiero immenso per lei, che possa correre anche lassù nel cielo. Ciao Marina immensa».
Alex Baroni, il cantante rimasto nel cuore degli italiani, morì il 13 aprile del 2002 a Roma, in seguito a un incidente in moto sulla circonvallazione Clodia. Per quattro anni era stato legato sentimentalmente alla collega Giorgia, che ogni 13 aprile, giorno del suo compleanno, gli dedica un tenero pensiero. Aveva 36 anni.
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mercoledì 18 marzo 2020
Coronavirus, Fabrizio è morto a 32 anni: qualche mese fa aveva contratto un'infezione che lo aveva indebolito
Fabrizio Marchetti è morto a 32 anni per coronavirus. Faceva il barista a Nova Milanese, in Brianza, ed è una delle vittime più giovani del coronavirus. Sui social sono decine i messaggi di cordoglio per il ragazzo scomparso a causa di questa malattia che sta preoccupando tutto il mondo e la sua giovane età, purtroppo, deve far capire che nessuno può e deve prendere alla leggera il rischio di contagio.
Fabrizio qualche mese fa era stato a Cuba e aveva contratto un'infezione. Questo aveva indebilito le sue difese immunitarie, così, quando ha contratto il coronavirus le sue condizioni si sono aggravate in poco tempo ed è stato necessario intubarlo. All'inizio di marzo ha iniziato ad avere i primi sintomi influenzali, con febbre alta. Poi è stato necessario il ricovero ma in ospedale le sue condizioni si sono aggravate ulterioremente fino a quando non è morto.
Molti amici e clienti affezionati gli hanno dedicato un pensiero in queste ore sulla sua pagina Facebook. «Aveva sempre un sorriso per tutti e per mesi ha allietato le mie mattinate e i pomeriggi del sabato col mio ragazzo», ha scritto un cliente, «Ascoltava tutti e si raccontava», ha ricordato un altro. La famiglia ha fatto sapere che procederà alla cremazione, ma il grande dolore è quello di non poterlo salutare con una cerimonia funebre, viste le restrizioni governative imposte per arginare il virus. Appena l'emergenza sarà finita, però, hanno fatto sapere che avrà la giusta celebrazione.
Fabrizio qualche mese fa era stato a Cuba e aveva contratto un'infezione. Questo aveva indebilito le sue difese immunitarie, così, quando ha contratto il coronavirus le sue condizioni si sono aggravate in poco tempo ed è stato necessario intubarlo. All'inizio di marzo ha iniziato ad avere i primi sintomi influenzali, con febbre alta. Poi è stato necessario il ricovero ma in ospedale le sue condizioni si sono aggravate ulterioremente fino a quando non è morto.
Molti amici e clienti affezionati gli hanno dedicato un pensiero in queste ore sulla sua pagina Facebook. «Aveva sempre un sorriso per tutti e per mesi ha allietato le mie mattinate e i pomeriggi del sabato col mio ragazzo», ha scritto un cliente, «Ascoltava tutti e si raccontava», ha ricordato un altro. La famiglia ha fatto sapere che procederà alla cremazione, ma il grande dolore è quello di non poterlo salutare con una cerimonia funebre, viste le restrizioni governative imposte per arginare il virus. Appena l'emergenza sarà finita, però, hanno fatto sapere che avrà la giusta celebrazione.
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martedì 23 agosto 2016
Amber Heard, i 7 milioni dellʼex Johnny Depp andranno in beneficenza
Amber Heard donerà l’assegno di divorzio avuto dall’ex marito Johnny Depp in beneficenza. L’attrice ha deciso di regalare i 7 milioni di dollari ricevuti dall’attore all’American Civil Liberties Union, associazione che difende i diritti civili lavorando anche per la tutela delle donne e dei bambini vittime di abusi e al Children’s Hospital di Los Angeles.Il divorzio è diventato effettivo il 16 agosto, un giorno prima che venisse esteso l’ordine restrittivo nei confronti di Depp. Amber Heard ha anche trascinato in tribunale l’ex marito accusandolo di essere stata oggetto di violenza domestica, fatto però sempre smentito dall’attore.
“Come è descritto nella nota dell’ordine restrittivo rilasciata dal tribunale il denaro non ha giocato alcun ruolo – ha dichiarato la Heard – L’unica eccezione riguarda il fatto che potrò donare la somma in beneficenza e, facendo questo, aiutare coloro che non hanno facoltà di difendersi”.
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