Ha parlato il fratello di Sarah Scazzi, Claudio e ha analizzato il
difficile momento della sua famiglia dopo l'omicidio di sua sorella.
«Già solo una decina di giorni dopo che Sarah è scomparsa tanti hanno
buttato fango su mia sorella e la mia famiglia, mettendo nero su bianco
dicerie e chiacchiere da bar solo perchè faceva effetto. Quando a
ottobre si è cominciato a capire quello che era successo le cose si sono
un pò calmate, ma anche oggi su internet c'è una certa tendenza a
parlare di mia sorella solo perchè fa titolo».
Lo dice Claudio Scazzi, fratello della ragazza uccisa ad Avetrana e
autore del libro 'Per Sarah', parlando di lei in occasione della
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Questo, ha aggiunto
Claudio Scazzi, «porta via tante forze» e «lascia sbigottiti che
nonostante le nostre denunce non abbiamo ricevuto una rettifica».
«L'immagine di Sarah - ha detto ad un convegno organizzato dall'Aics
(associazione italiana cultura sport) a Palazzo San Macuto - si può
restituire facendola conoscere come una ragazzina di 15 anni come tante
altre, che faceva quello che fanno le ragazze della sua età, e non ha
avuto la possibilità di avere un futuro». Per lui e la sua famiglia «i
primi 6-7 mesi sono stati davvero stressanti, il dolore per la morte di
tua sorella, poi era stata arrestata della gente (la famiglia Misseri,
ndr). Mia mamma per diversi mesi è stata malissimo, e non è stata più
lei. Io ho avuto problemi anche a livello lavorativo. È stato - ha
concluso - come se ti passasse addosso un uragano».
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