Il gesto di cuore di un poliziotto della Stradale punito dalla sua dirigente. Ha donato mentre era in quarantena per coronavirus un suo stipendio agli ospedali di Vercelli, Bergamo e Messina, con un gesto di grande solidarietà che è finito su alcuni giornali.
Ma la Polizia Stradale del Piemonte, dove lui presta servizio, non ha gradito, e ha avviato un procedimento disciplinare perché non avrebbe «avvisato dell'intervista dei media e della sua imminente uscita» come prevede il regolamento. E adesso l'uomo, Antonino Lollo, in forza al distaccamento della Stradale di Vercelli, rischia di essere punito.
«Per tutti noi poliziotti il gesto del nostro collega è stato motivo di orgoglio e profonda ammirazione, un esempio per tanti - afferma in una nota il Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) - ma non per la sua dirigente, che pretendeva di essere informata dell'intervista, pur non riguardante motivi di servizio».
«Il dirigente nelle sue contestazioni ritiene che il collega abbia tenuto un comportamento non conforme al decoro delle funzioni dell'Amministrazione della Pubblica sicurezza - dice Ciro Dellisanti, segretario Siap di Vercelli - Ma stiamo scherzando? Il nostro collega con il suo comportamento ha dato lustro all'amministrazione, e chiediamo con forza che questa bizzarra contestazione venga immediatamente archiviata, restituendo credibilità alla nostra amministrazione che non ha certo bisogno, tanto meno in questo momento, di questa pubblicità anzi, sarebbe opportuno da parte sua premiare il nostro collega per essersi distinto per generosità e senso civico in un momento di particolare difficoltà in cui versa l'intero Paese».
giovedì 30 aprile 2020
Coronavirus, poliziotto in quarantena dona stipendio a ospedali, la dirigente lo punisce
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Su Canale 5 "Contagion" il film choc che aveva previsto il coronavirus
Su Canale 5 "Contagion" il film choc che aveva previsto il coronavirus. Venerdì 1° maggio, in prime-time, in onda il profetico film di Steven Soderbergh. Prima di iniziare, il giornalista Nicola Porro, anch’egli colpito dal Coronavirus e guarito, inquadrerà il film e i suoi contenuti totalmente di fantasia ma verificati da istituti clinici specializzati.
Canale 5 propone una serata di cinema e informazione con il profetico film di Steven Soderbergh «Contagion». Prima di iniziare, il giornalista Nicola Porro, anch’egli colpito dal Coronavirus e guarito, inquadrerà il film e i suoi contenuti totalmente di fantasia ma verificati da istituti clinici specializzati. Al termine della pellicola, andrà eccezionalmente in onda una puntata speciale del talk show d’attualità «Matrix» condotto sempre da Porro e dedicato all’emergenza.
«Contagion» - sceneggiato da Scott Z. Burns con la consulenza di studiosi del CDC americano (Centers for Disease Control) - racconta una spaventosa pandemia che colpisce l’intero pianeta. Il virus MEV-1 del film richiama inevitabilmente il nostro COVID-19: uguale origine (Cina), stessi sintomi (febbre alta e tosse), medesimi tentativi di contenerlo (lockdown, ricerca spasmodica di mascherine e guanti), immancabili file per ottenere qualsiasi merce.
Uscito nelle sale nel 2011, «Contagion» ha un cast eccezionale: Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Marion Cotillard.
Canale 5 propone una serata di cinema e informazione con il profetico film di Steven Soderbergh «Contagion». Prima di iniziare, il giornalista Nicola Porro, anch’egli colpito dal Coronavirus e guarito, inquadrerà il film e i suoi contenuti totalmente di fantasia ma verificati da istituti clinici specializzati. Al termine della pellicola, andrà eccezionalmente in onda una puntata speciale del talk show d’attualità «Matrix» condotto sempre da Porro e dedicato all’emergenza.
«Contagion» - sceneggiato da Scott Z. Burns con la consulenza di studiosi del CDC americano (Centers for Disease Control) - racconta una spaventosa pandemia che colpisce l’intero pianeta. Il virus MEV-1 del film richiama inevitabilmente il nostro COVID-19: uguale origine (Cina), stessi sintomi (febbre alta e tosse), medesimi tentativi di contenerlo (lockdown, ricerca spasmodica di mascherine e guanti), immancabili file per ottenere qualsiasi merce.
Uscito nelle sale nel 2011, «Contagion» ha un cast eccezionale: Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Marion Cotillard.
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Pupo, lite in macelleria per la sua mascherina. «È messa male, non può andare in giro». Lui s'infuria: «Vaff***»
Pupo, lite in macelleria per la sua mascherina. «È messa male, non può andare in giro». Lui s'infuria. Ai microfoni del programma radiofonico Radio Radio Lo Sport, Enzo Ghinazzi - in arte Pupo - ha raccontato di una discussione avvenuta in una macelleria. Motivo del contendere, la sua mascherina anti coronavirus.
Come riporta il sito Il Sussidiario, ecco le parole di Pupo: «L’altro giorno in macelleria mi hanno fermato dicendomi ‘Guardi lei signor Pupo ha la mascherine messa male, così non può andare in giro’. Io la stavo mandando a fare in c*** ma poi mi sono fermato e ho risposto ‘Guardi, forse ha ragione ma mi hanno dato questa mascherina. Poi magari la cambio a casa’. Ma si può? Tutti sceriffi e inquisitori». Il cantante ha rivelato di soffrire molto la mancanza di libertà: «Faccio fatica ad accettarlo perché sono abituato ad andare sempre in giro».
Secondo il cantante, anche dopo la fine dell'emergenza sarà difficile tornare alla normalità. «Dovranno farci lo stesso lavaggio del cervello che ci stanno facendo dicendoci ‘Lavate le mani, state a distanza, non baciatevi, non abbracciatevi, mettete le mascherine e i guanti’. Lo stesso lavaggio del cervello dovranno farlo dicendo abbracciatevi di nuovo, baciatevi, stringetevi la mano. La gente difficilmente tornerà in tempi brevi a fare le cose che faceva prima».
Come riporta il sito Il Sussidiario, ecco le parole di Pupo: «L’altro giorno in macelleria mi hanno fermato dicendomi ‘Guardi lei signor Pupo ha la mascherine messa male, così non può andare in giro’. Io la stavo mandando a fare in c*** ma poi mi sono fermato e ho risposto ‘Guardi, forse ha ragione ma mi hanno dato questa mascherina. Poi magari la cambio a casa’. Ma si può? Tutti sceriffi e inquisitori». Il cantante ha rivelato di soffrire molto la mancanza di libertà: «Faccio fatica ad accettarlo perché sono abituato ad andare sempre in giro».
Secondo il cantante, anche dopo la fine dell'emergenza sarà difficile tornare alla normalità. «Dovranno farci lo stesso lavaggio del cervello che ci stanno facendo dicendoci ‘Lavate le mani, state a distanza, non baciatevi, non abbracciatevi, mettete le mascherine e i guanti’. Lo stesso lavaggio del cervello dovranno farlo dicendo abbracciatevi di nuovo, baciatevi, stringetevi la mano. La gente difficilmente tornerà in tempi brevi a fare le cose che faceva prima».
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Germania, Fase 2: dopo le riaperture tornano ad impennarsi i contagi. È la prima volta che l'indice di contagio torna a salire
Risale l'indice di contagio in Germania, dove sono appena entrate in vigore le misure di allentamento delle restrizioni imposte per frenare la diffusione del Coronavirus. Stando ai dati divulgati dal Robert Koch Institut, l'indice è risalito a 1, il che significa che ogni persona contagiata è in grado di infettarne un'altra. È la prima volta che l'indice torna ad 1 da metà aprile, quando era sceso allo 0,7, per poi risalire progressivamente.
Il governo federale di Berlino e le regioni - che hanno concordato l'allentamento delle restrizioni già attuato - hanno in programma per giovedì nuove consultazioni destinate a preparare la strada a possibili ulteriori revoche delle norme di confinamento. Nuove decisioni in materia potrebbero essere prese il 6 maggio.
In realtà, da uno studio della Johns Hopkins University, i dati non sarebbero in salita: anzi ieri l'aumento è stato del solo 0,6%. L'aumento sopra l'1% è avvenuto il 22 aprile, poi sarebbe calato costantemente. Insomma, una sorta di mistero.
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venerdì 24 aprile 2020
Victoria Beckham chiede i fondi "coronavirus" al governo, nonostante un patrimonio da 335 milioni di sterline
Alcuni tabloid inglesi l'hanno attaccata duramente. Il motivo? Victoria Beckham ha estromesso 30 membri dello staff dal suo impero della moda in difficoltà, cercando il sostegno del governo. Nonostante un patrimonio netto di 335 milioni di sterline (circa 384 milioni di euro). Senza preavviso, con una lettera formale, l’ex Spice Girl ha comunicato a trenta dei suoi dipendenti di aver ridotto all’80% il loro salario mensile.
Secondo il The Mirror e il Sun, Victoria, sarebbe ricorsa agli ammortizzatori sociali istituiti del governo inglese. La moglie di David Beckham avrebbe fatto richiesta di potervi accedere: l’80% degli stipendi dei suoi dipendenti sarebbero interamente pagati dai contribuenti inglesi. Ma non è tutto, come segno di solidarietà ai lavoratori l'ex Spice ha rinunciato al suo salario.
Un portavoce della signora Beckham ha dichiarato al Mirror: Stiamo lavorando duramente per garantire che il nostro prezioso team di Victoria Beckham sia protetto durante questo periodo instabile, mantenendo la nostra attività in buona salute». Ma la crisi del marchio di Vicky - nato nel 2005 - non è recente. Nel 2019 la sua azienda aveva registrato perdite da milioni di sterline, crisi che l'aveva costretta a licenziare dipendenti. Poi,pochi mesi più tardi, il licenziamento del direttore generale e di altre dieci manager. E oggi gli esperti danno il suo store di Hong Kong quasi per spacciato.
Ma le critiche all'imprenditrice non sono mancate. Sui social qualcuno ha fatto le pulci a Victoria che oggi dispone di un patrimonio immobiliare di 62 milioni di sterline (70 milioni di euro), di una collezione di borse da 1,5 milioni di sterline. E recentemente ha speso 22 milioni di euro per una nuova casa a Miami assieme a David Beckham e ben 100.000 sterline per la sua recente festa di compleanno.
Secondo il The Mirror e il Sun, Victoria, sarebbe ricorsa agli ammortizzatori sociali istituiti del governo inglese. La moglie di David Beckham avrebbe fatto richiesta di potervi accedere: l’80% degli stipendi dei suoi dipendenti sarebbero interamente pagati dai contribuenti inglesi. Ma non è tutto, come segno di solidarietà ai lavoratori l'ex Spice ha rinunciato al suo salario.
Un portavoce della signora Beckham ha dichiarato al Mirror: Stiamo lavorando duramente per garantire che il nostro prezioso team di Victoria Beckham sia protetto durante questo periodo instabile, mantenendo la nostra attività in buona salute». Ma la crisi del marchio di Vicky - nato nel 2005 - non è recente. Nel 2019 la sua azienda aveva registrato perdite da milioni di sterline, crisi che l'aveva costretta a licenziare dipendenti. Poi,pochi mesi più tardi, il licenziamento del direttore generale e di altre dieci manager. E oggi gli esperti danno il suo store di Hong Kong quasi per spacciato.
Ma le critiche all'imprenditrice non sono mancate. Sui social qualcuno ha fatto le pulci a Victoria che oggi dispone di un patrimonio immobiliare di 62 milioni di sterline (70 milioni di euro), di una collezione di borse da 1,5 milioni di sterline. E recentemente ha speso 22 milioni di euro per una nuova casa a Miami assieme a David Beckham e ben 100.000 sterline per la sua recente festa di compleanno.
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Palermo, Angela Maria Corona uccisa da due sicari assoldati dalla nipote
E' a una svolta l'inchiesta sull'omicidio di Angela Maria Corona, la donna di 47 anni trovata senza vita in un sacco dell'immondizia nel palermitano. I Carabinieri hanno arrestato all'alba di oggi la nipote e due uomini che, secondo la Procura di Termini Imerese, sarebbero stati assoldati dalla donna "come sicari". Sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.
"L'attenta attività di indagine - spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio - condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati".
Secondo la ricostruzione dei magistrati la nipote della vittima "avrebbe assoldato due sicari - dice il Procuratore - affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l'aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere". Il corpo di Maria Angela Corona, 47 anni, dilaniato da alcuni animali selvatici, forse cinghiali, era stato trovato dai carabinieri tra le sterpaglie lungo la strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia. Inizialmente era sembrato un vero rompicapo per i militari coordinati dal sostituto Daniele Di Maggio e dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.
La donna, che era addetta alle pulizie in uno studio professionale, era scomparsa qualche giorno prima da casa a Bagheria. Erano in corso le ricerche quando è stato scoperto il cadavere. A presentare la denuncia di scomparsa era stato il compagno della donna. Sembra che all'origine dell'omicidio ci sia stata una lite in ambito familiare sfociata nel sangue. Oggi gli arresti.
"L'attenta attività di indagine - spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio - condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati".
Secondo la ricostruzione dei magistrati la nipote della vittima "avrebbe assoldato due sicari - dice il Procuratore - affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l'aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere". Il corpo di Maria Angela Corona, 47 anni, dilaniato da alcuni animali selvatici, forse cinghiali, era stato trovato dai carabinieri tra le sterpaglie lungo la strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia. Inizialmente era sembrato un vero rompicapo per i militari coordinati dal sostituto Daniele Di Maggio e dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.
La donna, che era addetta alle pulizie in uno studio professionale, era scomparsa qualche giorno prima da casa a Bagheria. Erano in corso le ricerche quando è stato scoperto il cadavere. A presentare la denuncia di scomparsa era stato il compagno della donna. Sembra che all'origine dell'omicidio ci sia stata una lite in ambito familiare sfociata nel sangue. Oggi gli arresti.
giovedì 23 aprile 2020
Negativo al tampone, muore di coronavirus in un reparto no-Covid: infettate 12 persone. «Familiari sconcertati»
Il suo tampone al coronavirus era negativo, ma lui era comunque malato di Covid-19 ed è morto a 41 anni: l'uomo, curato senza accorgimenti da una polmonite bilaterale dovuta al virus, ma che in precedenza aveva avuto diagnosi negativa, era stato dimesso dal reparto Covid di Sestri Levante e mandato all'ospedale di Lavagna in un reparto no Covid.
Successivamente il 41enne, originario di Canosa in Puglia ma residente a Chiavari, è morto e gli accertamenti compiuti hanno stabilito che in realtà era positivo: il tampone era perciò un falso negativo. Otto pazienti e 4 operatori sanitari dell'ospedale di Lavagna sono risultati positivi e il reparto di Medicina è stato sgomberato e sanificato. Subito dopo la scoperta della positività, la Asl4 ha verificato che l'uomo era stato a contatto di medici, infermieri e pazienti nel reparto di Medicina senza accorgimenti.
I parenti sono «sconcertati», ha detto un operatore delle pompe funebri che si è occupato dei preparativi per il funerale. Solo l'insistenza del medico di famiglia, si è appreso, aveva consentito di ricoverare l'uomo a Lavagna, dopo le dimissioni da Sestri Levante. Il malato aveva infatti difficoltà a respirare e il medico chiedeva esami che si potevano fare solo in ospedale. Inoltre, l'uomo, un ex meccanico presso una officina di Chiavari, tempo fa aveva avuto un ictus che lo aveva praticamente immobilizzato.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire dell'intera vicenda, il 41enne non si è sentito bene la settimana scorsa ed è stato portato dai parenti al pronto soccorso di Lavagna, dove gli è stata riscontrata una polmonite bilaterale. Un primo tampone ha dato esito negativo e, in attesa del secondo, l'uomo è stato trasferito al reparto Covid dell'ospedale di Sestri Levante. Qui è stato effettuato il secondo tampone, che ha dato esito negativo. Il paziente è stato quindi dimesso e mandato a casa.
Per le sue condizioni, però, come detto, è stato nuovamente ricoverato, questa volta a Lavagna, dove si è aggravato. È stato quindi spostato in una stanza singola, ma poco dopo è morto. Poi il trasferimento nella camera mortuaria di Lavagna a disposizione della famiglia e degli addetti alle onoranze funebri che hanno proceduto anche loro, come i sanitari, senza precauzioni. Il tampone fatto dopo la morte ha confermato che la polmonite bilaterale era stata una conseguenza del covid-19.
Successivamente il 41enne, originario di Canosa in Puglia ma residente a Chiavari, è morto e gli accertamenti compiuti hanno stabilito che in realtà era positivo: il tampone era perciò un falso negativo. Otto pazienti e 4 operatori sanitari dell'ospedale di Lavagna sono risultati positivi e il reparto di Medicina è stato sgomberato e sanificato. Subito dopo la scoperta della positività, la Asl4 ha verificato che l'uomo era stato a contatto di medici, infermieri e pazienti nel reparto di Medicina senza accorgimenti.
I parenti sono «sconcertati», ha detto un operatore delle pompe funebri che si è occupato dei preparativi per il funerale. Solo l'insistenza del medico di famiglia, si è appreso, aveva consentito di ricoverare l'uomo a Lavagna, dopo le dimissioni da Sestri Levante. Il malato aveva infatti difficoltà a respirare e il medico chiedeva esami che si potevano fare solo in ospedale. Inoltre, l'uomo, un ex meccanico presso una officina di Chiavari, tempo fa aveva avuto un ictus che lo aveva praticamente immobilizzato.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire dell'intera vicenda, il 41enne non si è sentito bene la settimana scorsa ed è stato portato dai parenti al pronto soccorso di Lavagna, dove gli è stata riscontrata una polmonite bilaterale. Un primo tampone ha dato esito negativo e, in attesa del secondo, l'uomo è stato trasferito al reparto Covid dell'ospedale di Sestri Levante. Qui è stato effettuato il secondo tampone, che ha dato esito negativo. Il paziente è stato quindi dimesso e mandato a casa.
Per le sue condizioni, però, come detto, è stato nuovamente ricoverato, questa volta a Lavagna, dove si è aggravato. È stato quindi spostato in una stanza singola, ma poco dopo è morto. Poi il trasferimento nella camera mortuaria di Lavagna a disposizione della famiglia e degli addetti alle onoranze funebri che hanno proceduto anche loro, come i sanitari, senza precauzioni. Il tampone fatto dopo la morte ha confermato che la polmonite bilaterale era stata una conseguenza del covid-19.
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Coronavirus, Federica Sciarelli a Chi l'ha Visto: «Persone abbandonate con la febbre, ma ai calciatori della Juventus hanno fatto il tampone»
A Chi l'ha Visto le storie di persone "abbandonate" in casa con i sintomi del coronavirus e senza il tampone. Le vicende hanno in comune una gestione confusa dell'emergenza. Federica Sciarelli ricorda, tuttavia, che a fronte di tanti che non hanno potuto fare il test ci sono persone ricche e famose che hanno avuto facilmente il risultato. A domanda diretta su un medico di base morto senza tampone, Angelo Borreli ha spiegato che sono sempre state osservate le regole dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
«L'Oms non ha detto di fare il tampone a tutti i giocatori della Juventus, mentre ci sono persone abbandonate a casa con la febbre», spiega in diretta la conduttrice.
«Sono stata abbandonata con due anziani malati», racconta una donna che ha perso la madre e continua ad assistere il padre affetto da polmonite. «Ci hanno detto 'se state meglio chiamate che vi togliamo la quarantena, non vogliamo tenere le persone ai domiciliari'. Parlo non perché voglio apparire, ma perché con la fase due non si dimentichino queste morti».
Un'altra spiega che alla madre non hanno fatto il test né da viva né da morta. Il suo era un caso di "Covid sospetto". La donna si è messa in autoquarantena per il suo senso di responsabilità, ma non ha indicazioni in merito. E da tantissime famiglie sparse per l'Italia arrivano altri appelli. «Ti dai da fare, ma nessuno ti dà retta», sono le parole di un'altra donna.
«L'Oms non ha detto di fare il tampone a tutti i giocatori della Juventus, mentre ci sono persone abbandonate a casa con la febbre», spiega in diretta la conduttrice.
«Sono stata abbandonata con due anziani malati», racconta una donna che ha perso la madre e continua ad assistere il padre affetto da polmonite. «Ci hanno detto 'se state meglio chiamate che vi togliamo la quarantena, non vogliamo tenere le persone ai domiciliari'. Parlo non perché voglio apparire, ma perché con la fase due non si dimentichino queste morti».
Un'altra spiega che alla madre non hanno fatto il test né da viva né da morta. Il suo era un caso di "Covid sospetto". La donna si è messa in autoquarantena per il suo senso di responsabilità, ma non ha indicazioni in merito. E da tantissime famiglie sparse per l'Italia arrivano altri appelli. «Ti dai da fare, ma nessuno ti dà retta», sono le parole di un'altra donna.
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Diletta Leotta, fitness in quarantena: «La mia parola chiave è allena-mente»
Allena-mente. In uno dei miei ultimi post su Instagram ho riassunto in una parola, seppur composta, la volontà di continuare a praticare l'attività fisica non solo per tonificare il mio corpo, ma anche per rilassare la mia mente. In questo momento è fondamentale tenersi in forma, in modo da poter ripartire con slancio quando sarà possibile riprendere l'attività all'aperto.
Fortunatamente sto trascorrendo la quarantena con Daniele, che oltre a essere un campione di pugilato, è anche un perfetto personal trainer. Quando torno da Radio 105, è lui che stila per me il programma di allenamento: 40 minuti di esercizi, in cui non possono mancare stretching, yoga e il rilassamento posturale. Dal 4 maggio avremo meno tempo da dedicare alla pratica sportiva, ma forse si potrà correre in due, ma a distanza, o giocare a tennis o tornare in palestra con ingressi contingentati. L'obiettivo di tutti deve essere quello di continuare a dedicarsi allo sport, che è importante non solo come valore economico, ma anche da un punto di vista sociale. In cuor mio non vedo l'ora di tornare in campo con DAZN e che il pallone possa tornare a rotolare sull'erba, ma ciò deve avvenire in totale sicurezza.
Fortunatamente sto trascorrendo la quarantena con Daniele, che oltre a essere un campione di pugilato, è anche un perfetto personal trainer. Quando torno da Radio 105, è lui che stila per me il programma di allenamento: 40 minuti di esercizi, in cui non possono mancare stretching, yoga e il rilassamento posturale. Dal 4 maggio avremo meno tempo da dedicare alla pratica sportiva, ma forse si potrà correre in due, ma a distanza, o giocare a tennis o tornare in palestra con ingressi contingentati. L'obiettivo di tutti deve essere quello di continuare a dedicarsi allo sport, che è importante non solo come valore economico, ma anche da un punto di vista sociale. In cuor mio non vedo l'ora di tornare in campo con DAZN e che il pallone possa tornare a rotolare sull'erba, ma ciò deve avvenire in totale sicurezza.
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mercoledì 22 aprile 2020
Coronavirus, medici cinesi contagiati si svegliano dal coma con la pelle più scura
Contagiati dal coronavirus guariscono ma la loro pelle cambia colore. È lo strano caso di due medici cinesi del Wuhan Central Hospital, il dottor Yi Fan e Hu Weifeng, 42 anni entrambi. Tutti e due si sono ammalati durante il picco dell'epidemia in Cina e hanno avuto complicanze che li hanno costretti ad essere intubati e ricoverati per un mese in terapia intensiva.
Curati, sono riusciti a guarire, ma come effetto collaterale dei farmaci la loro pelle ha cambiato colore, diventando notevolmente più scura. A raccontare quello che è successo è un servizio della tv Ccvt, la tv di stato cinese, e ripreso dal Daily Mail. La storia è raccontata da un documentario presente anche su youtube che sembra costruito per enfatizzare il coraggio e la prontezza del personale sanitario cinese durante l'emergenza.
Pare che l'alterazione della pigmentazione della pelle sia dovuta a un malfunzionamento del fegato, organo che si sarebbe affaticato a seguito della forte terapia antivirale a cui sono stati sottoposti.
Entrambi i dottori si sono ammalati e aggravati in pochi giorni. Il dottor Yi è stato attaccato a un macchinario per 39 giorni, ma ora si è ripreso ed è ancora in ospedale ma non in terapia intensiva. Il dottor Hu era in condizioni più gravi, ha passato 45 giorni in terapia intensiva e ancora non è guarito del tutto. I medici hanno detto che comunque appena i valori del fegato torneranno nei parametri anche la pigmentazione della pelle tornerà normale.
Curati, sono riusciti a guarire, ma come effetto collaterale dei farmaci la loro pelle ha cambiato colore, diventando notevolmente più scura. A raccontare quello che è successo è un servizio della tv Ccvt, la tv di stato cinese, e ripreso dal Daily Mail. La storia è raccontata da un documentario presente anche su youtube che sembra costruito per enfatizzare il coraggio e la prontezza del personale sanitario cinese durante l'emergenza.
Pare che l'alterazione della pigmentazione della pelle sia dovuta a un malfunzionamento del fegato, organo che si sarebbe affaticato a seguito della forte terapia antivirale a cui sono stati sottoposti.
Entrambi i dottori si sono ammalati e aggravati in pochi giorni. Il dottor Yi è stato attaccato a un macchinario per 39 giorni, ma ora si è ripreso ed è ancora in ospedale ma non in terapia intensiva. Il dottor Hu era in condizioni più gravi, ha passato 45 giorni in terapia intensiva e ancora non è guarito del tutto. I medici hanno detto che comunque appena i valori del fegato torneranno nei parametri anche la pigmentazione della pelle tornerà normale.
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Yi Fan e Hu Weifeng
Lecce, festa nella piscina in quarantena. I carabinieri indagano per risalire all'identità degli invitati al party
Le foto della festa in piscina a Poggiardo, in provincia di Lecce, denunciata sui social dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, finisce al centro di un'indagine da parte dei carabinieri che stanno lavorando per identificare i presenti alla festa. Immagini postate sul profilo Instagram della giornalista, seguito da appena 800mila persone.
E tanto è bastato perché il party finisse sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri, che nelle scorse ore hanno acquisito le immagini che ritraggono alcuni ragazzi in costume a bordo piscina, più alcuni video postati nelle storie di Instagram da chi ha partecipato al raduno. Immagini che hanno fatto il giro del web con tanto di commenti polemici sulla scelta di alcuni giovani salentini di contravvenire alle misure di contenimento del coronavirus imposte dal decreto del presidente del Consiglio che non solo limita gli spostamenti dalle proprie abitazioni, ma vieta gli assembramenti e il conseguente mantenimento delle distanze sociali.
I militari dell'Arma dunque stanno indagando per risalire all'identità degli invitati alla festa della villa in piscina di Poggiardo.
E tanto è bastato perché il party finisse sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri, che nelle scorse ore hanno acquisito le immagini che ritraggono alcuni ragazzi in costume a bordo piscina, più alcuni video postati nelle storie di Instagram da chi ha partecipato al raduno. Immagini che hanno fatto il giro del web con tanto di commenti polemici sulla scelta di alcuni giovani salentini di contravvenire alle misure di contenimento del coronavirus imposte dal decreto del presidente del Consiglio che non solo limita gli spostamenti dalle proprie abitazioni, ma vieta gli assembramenti e il conseguente mantenimento delle distanze sociali.
I militari dell'Arma dunque stanno indagando per risalire all'identità degli invitati alla festa della villa in piscina di Poggiardo.
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martedì 21 aprile 2020
Ashley Mattingly, l'ex coniglietta di Playboy trovata morta in casa a 33 anni: «Probabile suicidio»
Ashley Mattingly, ex 'coniglietta' di Playboy, è stata trovata morta nella sua casa di Austin, in Texas. La modella, 33 anni, sarebbe morta suicida: è questa l'ipotesi più plausibile per gli inquirenti, che hanno trovato anche una lettera d'addio.
A dare la notizia della morte di Ashley Mattingly è TMZ: il decesso sarebbe avvenuto venerdì scorso e a dare l'allarme alla polizia di Austin era stata un'amica che non riusciva a mettersi in contatto con lei. La sorella dell'ex 'playmate', Christy, ed il gemello Billy hanno rivelato che la polizia ha trovato una lettera in cui Ashley annunciava il suo suicidio.
Negli ultimi anni, Ashley Mattingly aveva portato avanti una lunga battaglia con la dipendenza da alcol e droghe, una conseguenza della violenza domestica subita negli anni passati dall'ex fidanzato, condannato per aggressione nel 2012. Sconcerto generale tra amici, familiari e colleghi. Anche l'ex collega Carrie Stevens ha voluto esprimere il proprio dolore: «Sono devastata, la mia amica Ashley Mattingly si è tolta la vita. Se state lottando con mali oscuri e invisibili, cercate sempre aiuto. Aveva solo 33 anni, riposi in pace».
A dare la notizia della morte di Ashley Mattingly è TMZ: il decesso sarebbe avvenuto venerdì scorso e a dare l'allarme alla polizia di Austin era stata un'amica che non riusciva a mettersi in contatto con lei. La sorella dell'ex 'playmate', Christy, ed il gemello Billy hanno rivelato che la polizia ha trovato una lettera in cui Ashley annunciava il suo suicidio.
Negli ultimi anni, Ashley Mattingly aveva portato avanti una lunga battaglia con la dipendenza da alcol e droghe, una conseguenza della violenza domestica subita negli anni passati dall'ex fidanzato, condannato per aggressione nel 2012. Sconcerto generale tra amici, familiari e colleghi. Anche l'ex collega Carrie Stevens ha voluto esprimere il proprio dolore: «Sono devastata, la mia amica Ashley Mattingly si è tolta la vita. Se state lottando con mali oscuri e invisibili, cercate sempre aiuto. Aveva solo 33 anni, riposi in pace».
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Barbara D'Urso, caos in diretta. Eleonora Giorgi lascia il collegamento e scappa dalla stanza. «Che succede?»
Barbara D'Urso, caos in diretta. Eleonora Giorgi lascia il collegamento e scappa dalla stanza. «Che succede?». Oggi, la mamma di Paolo Ciavarro è stata ospite in collegamento a Pomeriggio 5 nella seconda parte della trasmissione dedicata al gossip.
Eleonora Giorgi ha commentato la neo storia d'amore tra il figlio Paolo e Clizia Incorvaia: «Lei mi piace molto, mi è stata vicino in questo periodo». Poi all'improvviso è accaduto qualcosa. Eleonora Giorgi ha lasciato la stanza in tutta fretta ed è andata a chiamare il figlio Paolo Ciavarro. Barbara D'Urso incredula ha tentato di rimettersi in contatto con lei: «Eleonora che succede? Sei scappata dalla stanza...». Ma l'attrice non sentendo ha continuato a parlare con il figlio: «Mi è apparso il tg, mi rimetti Barbara, la vorrei salutare».
Insomma, si sarebbe trattato solo di un imprevisto tecnico. Dopo un piccolo intervento, l'audio è stato ripristinato e la trasmissione è proseguita.
Eleonora Giorgi ha commentato la neo storia d'amore tra il figlio Paolo e Clizia Incorvaia: «Lei mi piace molto, mi è stata vicino in questo periodo». Poi all'improvviso è accaduto qualcosa. Eleonora Giorgi ha lasciato la stanza in tutta fretta ed è andata a chiamare il figlio Paolo Ciavarro. Barbara D'Urso incredula ha tentato di rimettersi in contatto con lei: «Eleonora che succede? Sei scappata dalla stanza...». Ma l'attrice non sentendo ha continuato a parlare con il figlio: «Mi è apparso il tg, mi rimetti Barbara, la vorrei salutare».
Insomma, si sarebbe trattato solo di un imprevisto tecnico. Dopo un piccolo intervento, l'audio è stato ripristinato e la trasmissione è proseguita.
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Gianmarco Onestini, bufera social per il balletto al supermercato. Furia Valentina Vignali: «Qualcosa non quadra, sono scioccata»
Gianmarco Onestini ha pubblicato sui social un video che ha attirato diverse critiche. L’ex partecipante a Temptation Island ha infatti condiviso un filmato che lo vede ballare in un supermercato, con mascherina e i follower si sono irritati per la perdita di tempo con la fila all’esterno, la mancanza di guanti e in più con un’altra persona che riprende col telefonino. Sul caso è intervenuta anche Valentina Vignali, che ha partecipato al GF assieme al fratello Luca.
Valentina è intervenuta dal suo account instagram: “Buonasera volevo fare un commento su una cosa che ho visto – ha spiegato nelle stories - Magari le ridicolaggini le guardo, rido in privato e lascio fare, però a sto giro mi sono fatta rodere il cul*. Gira questo video di questa persona, non faccio nomi perché non ne ho voglia, molti di voi l’avranno visto e lo conoscono, e praticamente canta e balla dentro al supermercato con mascherina e tutto. Tralasciando moralismi inutili del tipo la gente sta morendo, tanto siamo tutti preoccupati e siamo tutti annoiati in casa, c’abbiamo tutti l’ansia, però ciò non toglie che magari uno non abbia momenti di sfogo e di divertimento, ma mentre sei al supermercato.
Noi siamo stronz* che facciamo la fila fuori due ore e aspettiamo per che cosa?!. Perché dentro c’è la gente che si fa i balletti da mettere su Instagram. C’è qualcosa che non quadra, non ho parole, sono scioccata. Tutto questo per dirvi: questi sono proprio gli esempi da non emulare e non è una cosa scontata, al coronavirus tra un po’ troveranno anche il vaccino, ma all’essere idioti e bacati nel cervello quello forse no.
Valentina è intervenuta dal suo account instagram: “Buonasera volevo fare un commento su una cosa che ho visto – ha spiegato nelle stories - Magari le ridicolaggini le guardo, rido in privato e lascio fare, però a sto giro mi sono fatta rodere il cul*. Gira questo video di questa persona, non faccio nomi perché non ne ho voglia, molti di voi l’avranno visto e lo conoscono, e praticamente canta e balla dentro al supermercato con mascherina e tutto. Tralasciando moralismi inutili del tipo la gente sta morendo, tanto siamo tutti preoccupati e siamo tutti annoiati in casa, c’abbiamo tutti l’ansia, però ciò non toglie che magari uno non abbia momenti di sfogo e di divertimento, ma mentre sei al supermercato.
Noi siamo stronz* che facciamo la fila fuori due ore e aspettiamo per che cosa?!. Perché dentro c’è la gente che si fa i balletti da mettere su Instagram. C’è qualcosa che non quadra, non ho parole, sono scioccata. Tutto questo per dirvi: questi sono proprio gli esempi da non emulare e non è una cosa scontata, al coronavirus tra un po’ troveranno anche il vaccino, ma all’essere idioti e bacati nel cervello quello forse no.
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Yari Carrisi, minacce choc a Barbara D'Urso del figlio di Al Bano e Romina Power: «Deve morire»
Yari Carrisi, minacce choc del figlio di Al Bano e Romina Power contro Barbara D'Urso: «Deve morire». Un post incomprensibile e una frase da condannare senza se e senza ma. Sulle storie Instagram del figlio di Al Bano e Romina Power sono comparsi dei post inspiegabili, nel giorno del suo compleanno, contro la conduttrice mediaset. Pronta la risposta della sorella della D'Urso, Daniela: «Davvero vuoi la morte di mia sorella?»
Non ci sono spiegazioni per il gesto di Yari Carrisi. Il figlio di Al Bano e Romina Power ha pubblicato nelle sue storie Instagram un pesante attacco a Barbara D'Urso. Nella prima storia si legge «la Durso deve morire», e già qui c'è la prima anomalia, perchè il cognome della presentatrice di canale 5 non è scritto in modo corretto, ma la cosa ancora più grave è continuare a postare le reazioni degli utenti a quella che è una minaccia da condannare. Inoltre Barbara D'Urso ha da sempre un bellissimo rapporto di amicizia con Al Bano, quindi il mistero si infittisce.
Sempre su Instagram, in difesa di Barbara D'Urso arriva un post della sorella Daniela, che condanna il gesto scrivendo: «Dunque tu, figlio di Al Bano e Romina Power, stai dicendo che mia sorella deve morire? Quindi vuoi che mia sorella muoia? Cioè, le stai augurando la morte???».
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lunedì 20 aprile 2020
Roma, ritrovato nel tevere il corpo di Luciana Martinelli. La maestra era scomparsa da qualche giorno
Svolta nel mistero della scomparsa della maestra Luciana Martinelli, ventisettenne di Pietralata scomparsa dal quattro apile. Infatti, oggi, domenica 19 aprile, il cadavere di una ragazza, ancora riconoscibile, che è affiorato dalle acque del Tevere e è stato avvistato da un passante. L'uomo, allarmato ha chiamato la polizia.
Il tatuaggio dell'impronta di un cane sulla spalla destra ed i vestiti che erano quelli che aveva quando è scomparsa hanno confermato la peggiore delle ipotesi. Il corpo ripescato è proprio quello di Luciana Martinelli, la ventisettenne di Pietralata, che insegnava lingue per bambini e volontaria in un canile municipale.
Di lei non si avevano più notizia dopo che la notte tra il 3 ed il 4 aprile era uscita di casa, dove abitava co la sorella con una Volkswagen Up nera che era stata ritrovata nei giorni scorsi poco distante da dove è stata fatta questa mattina la raccapricciante scoperta. L’ultimo avvistamento era stato fatto da un meccanico e da alcuni residenti di Ponte Milvio a cui la donna aveva chiesto aiuto dopo essere rimasta in panne con l’auto.
Sul cadavere la polizia ed il vigili del fuoco del nucleo sommozzatori che, insieme ai sanitari del 118 hanno effettuato il recupero ad un primo esame medico non c'erano segni evidenti di violenza.
La Procura di Roma ha disposto l'autopsia sul corpo della donna. Ad un primo esame esterno del cadavere non sono stati individuati segni di violenza.
Il tatuaggio dell'impronta di un cane sulla spalla destra ed i vestiti che erano quelli che aveva quando è scomparsa hanno confermato la peggiore delle ipotesi. Il corpo ripescato è proprio quello di Luciana Martinelli, la ventisettenne di Pietralata, che insegnava lingue per bambini e volontaria in un canile municipale.
Di lei non si avevano più notizia dopo che la notte tra il 3 ed il 4 aprile era uscita di casa, dove abitava co la sorella con una Volkswagen Up nera che era stata ritrovata nei giorni scorsi poco distante da dove è stata fatta questa mattina la raccapricciante scoperta. L’ultimo avvistamento era stato fatto da un meccanico e da alcuni residenti di Ponte Milvio a cui la donna aveva chiesto aiuto dopo essere rimasta in panne con l’auto.
Sul cadavere la polizia ed il vigili del fuoco del nucleo sommozzatori che, insieme ai sanitari del 118 hanno effettuato il recupero ad un primo esame medico non c'erano segni evidenti di violenza.
La Procura di Roma ha disposto l'autopsia sul corpo della donna. Ad un primo esame esterno del cadavere non sono stati individuati segni di violenza.
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domenica 19 aprile 2020
Marco Liorni, imbarazzo a Italia Sì. L'ospite parla di sesso, lui lo blocca: «Siamo in fascia protetta...»
Su Leggo.it le ultime novità. Marco Liorni, imbarazzo a Italia Sì. L'ospite parla di sesso, lui lo blocca: «Siamo in fascia protetta...». Come ogni sabato pomeriggio, Marco Liorni e i suoi ospiti fissi (Elena Santarelli, Rita Dalla Chiesa, Manuel Bortuzzo e Mauro Coruzzi) hanno fatto compagnia al pubblico di Rai1.
Si parla di coronavirus, Mauro Coruzzi parla del sesso coniugale in quarantena e chiede ironico: «Ma come si può tenere la distanza di un metro?».
Marco Liorni blocca però l'argomento sul nascere: «Siamo in fascia protetta, è un po’ difficile dare delle risposte a questa domanda». In ogni caso, Mauro Coruzzi con il suo intervento è riuscito a strappare un sorriso ai telespettatori.
Si parla di coronavirus, Mauro Coruzzi parla del sesso coniugale in quarantena e chiede ironico: «Ma come si può tenere la distanza di un metro?».
Marco Liorni blocca però l'argomento sul nascere: «Siamo in fascia protetta, è un po’ difficile dare delle risposte a questa domanda». In ogni caso, Mauro Coruzzi con il suo intervento è riuscito a strappare un sorriso ai telespettatori.
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sabato 18 aprile 2020
Barbara D'Urso, imprevisto a Pomeriggio 5. L'inviata è a Milano, lei la blocca all'improvviso: «Non lo fare!»
Su Leggo.it le ultime novità. Barbara D'Urso, imprevisto in diretta a Pomeriggio 5. L'inviata è a Milano, lei la blocca all'improvviso: «Non lo fare...». Oggi, Barbara D'Urso si è collegata con Milano per commentare una nuova iniziativa di prevenzione contro il coronavirus.
Nelle edicole sono arrivate le mascherine. Il giornalaio in collegamento spiega di aver deciso di distribuirle soprattutto alle persone anziane. A quel punto, Barbara D'Urso chiede un'inquadratura più ravvicinata della confezione delle mascherine e domanda: «Sono sigillate singolarmente o tutte insieme?». Le mascherine sono sigillate tutte insieme e l'inviata apre la plastica per mostrarle. La conduttrice però la blocca immediatamente: «Non le toccare, mi raccomando. Spieghiamo alle persone anziane che, quando le riceveranno, dovranno prenderle dagli elastici per non contaminarle». L'inviata rassicura la conduttrice sul fatto di non aver toccato le mascherine.
In ogni caso, l'intervento tempestivo di Barbara D'Urso viene apprezzato dai follower di Twitter. «Ha detto all'inviata esattamente quello che stavo pensando», scrivono alcuni utenti. E ancora: «Brava Barbara, ha evidenziato una possibile criticità nella consegna delle mascherine. Grande professionista».
Nelle edicole sono arrivate le mascherine. Il giornalaio in collegamento spiega di aver deciso di distribuirle soprattutto alle persone anziane. A quel punto, Barbara D'Urso chiede un'inquadratura più ravvicinata della confezione delle mascherine e domanda: «Sono sigillate singolarmente o tutte insieme?». Le mascherine sono sigillate tutte insieme e l'inviata apre la plastica per mostrarle. La conduttrice però la blocca immediatamente: «Non le toccare, mi raccomando. Spieghiamo alle persone anziane che, quando le riceveranno, dovranno prenderle dagli elastici per non contaminarle». L'inviata rassicura la conduttrice sul fatto di non aver toccato le mascherine.
In ogni caso, l'intervento tempestivo di Barbara D'Urso viene apprezzato dai follower di Twitter. «Ha detto all'inviata esattamente quello che stavo pensando», scrivono alcuni utenti. E ancora: «Brava Barbara, ha evidenziato una possibile criticità nella consegna delle mascherine. Grande professionista».
Priscilla, 15 anni, trovata morta a casa dello zio: «L'ho stuprata e ammazzata». Il corpo in avanzato stato di decomposizione
Era scomparsa da tre mesi ed è stata trovata priva di vita nella casa dello zio. Priscila Martínez, 15 anni, è stata trovata nella casa di suo zio Rubén Ávila nel quartiere Los Lagos della città di La Banda, a Santiago del Estero, nel nord dell’Argentina.
La famiglia era alla ricerca dell'adolescente dal 23 febbraio, ma il suo corpo è stato scoperto solo qualche giorno fa. Quando è stato trovato era in avanzato stato di decomposizione, tanto che la mamma è riuscita a riconoscerla attraverso un piccolo tatuaggio che aveva. Sul corpo dell'adolescente sono stati anche trovati segni di stupro. Rubén Oscar Ávila, reo confesso del femminicidio, si trovava già in carcere per un episodio avvenuto lo scorso 9 marzo, quando ha aggredito sessualmente un'altra ragazza, picchiandola fino a renderla incosciente, come riportato anche dalla stampa locale.
La situazione in Argentina è diventata particolarmente preoccupante visto che sta notevolmente salendo il numero di casi di donne e ragazze uccise dall'inizio dell'emergenza coronavirus e della quarantena.
La famiglia era alla ricerca dell'adolescente dal 23 febbraio, ma il suo corpo è stato scoperto solo qualche giorno fa. Quando è stato trovato era in avanzato stato di decomposizione, tanto che la mamma è riuscita a riconoscerla attraverso un piccolo tatuaggio che aveva. Sul corpo dell'adolescente sono stati anche trovati segni di stupro. Rubén Oscar Ávila, reo confesso del femminicidio, si trovava già in carcere per un episodio avvenuto lo scorso 9 marzo, quando ha aggredito sessualmente un'altra ragazza, picchiandola fino a renderla incosciente, come riportato anche dalla stampa locale.
La situazione in Argentina è diventata particolarmente preoccupante visto che sta notevolmente salendo il numero di casi di donne e ragazze uccise dall'inizio dell'emergenza coronavirus e della quarantena.
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giovedì 16 aprile 2020
Chi mangia con i buoni pasto del Comune di Roma per l'emergenza Covid?
Sicuramente non ci mangeranno un migliaio di famiglie bisognose che resteranno escluse dalle graduatorie a causa di una gestione, tutta da verificare, del Campidoglio che è riuscito a perdere nella trattativa tra due società ben 500.000 euro in ticket. Come? Con una operazione, senza gara d'appalto ma con affidamento diretto di 10 milioni di euro, che avrebbe portato a scegliere una società francese che mette su piatto un valore di mezzo milione di buoni pasto in meno di una società italiana. A denunciarlo è proprio l'azienda italiana con una diffida inviata al Campidoglio. E ora, come anticipato ieri da Lorenzo d'Albergo su Repubblica, la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per stabilire se ci siano stati sprechi e mancate ottimizzazioni delle risorse.
L'ANTEFATTO Il governo ha stanziato 400 milioni di fondi per aiutare le famiglie bisognose per l'emergenza coronavirus. Al Comune di Roma sono arrivati circa 15 milioni di euro. Il Campidoglio, come molte altre amministrazioni, ha pensato che il modo migliore per distribuire questi fondi sia attraverso i cosiddetti buoni pasto. Partendo con i primi 10 milioni. Così il capo di gabinetto della sindaca Raggi ha subito chiamato la società Repas, che ha vinto la gara di appalto Consip per la gestione dei buoni pasto per la pubblica amministrazione del Lazio. La società, inizialmente, ha offerto al Comune uno sconto del 10%. Ma pochi giorni dopo si è inserita senza troppi scrupoli un'altra società di fornitura di buoni pasto, la francese Edenred la quale ha offerto al Campidoglio uno sconto maggiore, pari al 20%. A questo punto, la società italiana Repas si è adeguata e ha presentato un piano con il 20% di sconto per il Campidoglio.
LA SCELTA Alla fine il Comune, come rivelato da Leggo, ha scelto la società francese. Il motivo ufficiale? Lo ha ripetuto la stessa sindaca Virginia Raggi ospite della trasmissione di Barbara D'Urso: la società francese ha messo a disposizione «una novità assoluta, una speciale App per la gestione più veloce dei buoni pasto».
ALTRO CHE APP Non ci vuole tanto a capire che le persone bisognose spesso non dispongono di device ma soprattutto sono anziani con uno scarso livello di digitalizzazione i quali se ne fanno ben poco della App francese. Infatti il Comune è dovuto correre ai ripari. Come? Chiedendo a un centinaio di edicole di distribuire e raccogliere i moduli cartacei di richiesta. Per loro altro che App: saranno i vigili a consegnare i carnet dei buoni pasto. Buoni da 300 a 500 euro a nucleo familiare. E per i quali finora (oggi scade il termine) sono giunte circa 50mila richieste. Di queste ne sarebbero state evase 4.700 tramite App e 5.100 con blocchetti cartacei.
IL COLPO DI SCENA La società italiana che non è stata scelta da Comune è voluta andare a fondo. Ha visionato gli atti del Comune e ne ha scoperte delle belle. Al punto da aver inviato una diffida ufficiale. «In pratica - spiegano quelli di Repas - noi offrivamo buoni pasto per un valore di 12,5 milioni di euro e, applicando uno sconto del 20%, prendevamo dal Comune 10milioni. La società francese, invece, prendeva gli stessi 10milioni e regalava un 20% in più di valore. Quindi 12milioni. Insomma la società italiana metteva sul piatto 500mila euro di buoni pasto in più ». Non si sa se i dirigenti comunali abbiano spiegato male le cose alla sindaca o sia stata la Raggi a non capirle. Sta di fatto che, a quanto dice Repas, per le famiglie bisognose di Roma ci saranno 500mila euro in meno.
L'INCHIESTA La vicenda è ora finita alla Corte dei Conti. Il procuratore Andrea Lupi ha affidato il fascicolo per capire se ci sia stato un danno erariale o una mancata ottimizzazione delle risorse a favore delle famiglie povere.
NO RIPENSAMENTI Sulla vicenda ha chiesto chiarimenti il consigliere comunale della Lega Davide Bordoni. Mentre Fratelli d'Italia, con intervento anche di Giorgia Meloni, ha presentato una mozione per chiedere al Campidoglio di rivedere la procedura. Ma la mozione è stata bocciata. Dall'ufficio della sindaca Raggi nessuna dichiarazione (magari tornerà a parlarne senza contraltare da Barbara D'Urso) e nessuna risposta. Neppure alla domanda: chi mangia con i buoni pasto?
Sicuramente non ci mangeranno un migliaio di famiglie bisognose che resteranno escluse dalle graduatorie a causa di una gestione, tutta da verificare, del Campidoglio che è riuscito a perdere nella trattativa tra due società ben 500.000 euro in ticket. Come? Con una operazione, senza gara d'appalto ma con affidamento diretto di 10 milioni di euro, che avrebbe portato a scegliere una società francese che mette su piatto un valore di mezzo milione di buoni pasto in meno di una società italiana. A denunciarlo è proprio l'azienda italiana con una diffida inviata al Campidoglio. E ora, come anticipato ieri da Lorenzo d'Albergo su Repubblica, la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per stabilire se ci siano stati sprechi e mancate ottimizzazioni delle risorse.
L'ANTEFATTO Il governo ha stanziato 400 milioni di fondi per aiutare le famiglie bisognose per l'emergenza coronavirus. Al Comune di Roma sono arrivati circa 15 milioni di euro. Il Campidoglio, come molte altre amministrazioni, ha pensato che il modo migliore per distribuire questi fondi sia attraverso i cosiddetti buoni pasto. Partendo con i primi 10 milioni. Così il capo di gabinetto della sindaca Raggi ha subito chiamato la società Repas, che ha vinto la gara di appalto Consip per la gestione dei buoni pasto per la pubblica amministrazione del Lazio. La società, inizialmente, ha offerto al Comune uno sconto del 10%. Ma pochi giorni dopo si è inserita senza troppi scrupoli un'altra società di fornitura di buoni pasto, la francese Edenred la quale ha offerto al Campidoglio uno sconto maggiore, pari al 20%. A questo punto, la società italiana Repas si è adeguata e ha presentato un piano con il 20% di sconto per il Campidoglio.
LA SCELTA Alla fine il Comune, come rivelato da Leggo, ha scelto la società francese. Il motivo ufficiale? Lo ha ripetuto la stessa sindaca Virginia Raggi ospite della trasmissione di Barbara D'Urso: la società francese ha messo a disposizione «una novità assoluta, una speciale App per la gestione più veloce dei buoni pasto».
ALTRO CHE APP Non ci vuole tanto a capire che le persone bisognose spesso non dispongono di device ma soprattutto sono anziani con uno scarso livello di digitalizzazione i quali se ne fanno ben poco della App francese. Infatti il Comune è dovuto correre ai ripari. Come? Chiedendo a un centinaio di edicole di distribuire e raccogliere i moduli cartacei di richiesta. Per loro altro che App: saranno i vigili a consegnare i carnet dei buoni pasto. Buoni da 300 a 500 euro a nucleo familiare. E per i quali finora (oggi scade il termine) sono giunte circa 50mila richieste. Di queste ne sarebbero state evase 4.700 tramite App e 5.100 con blocchetti cartacei.
IL COLPO DI SCENA La società italiana che non è stata scelta da Comune è voluta andare a fondo. Ha visionato gli atti del Comune e ne ha scoperte delle belle. Al punto da aver inviato una diffida ufficiale. «In pratica - spiegano quelli di Repas - noi offrivamo buoni pasto per un valore di 12,5 milioni di euro e, applicando uno sconto del 20%, prendevamo dal Comune 10milioni. La società francese, invece, prendeva gli stessi 10milioni e regalava un 20% in più di valore. Quindi 12milioni. Insomma la società italiana metteva sul piatto 500mila euro di buoni pasto in più ». Non si sa se i dirigenti comunali abbiano spiegato male le cose alla sindaca o sia stata la Raggi a non capirle. Sta di fatto che, a quanto dice Repas, per le famiglie bisognose di Roma ci saranno 500mila euro in meno.
L'INCHIESTA La vicenda è ora finita alla Corte dei Conti. Il procuratore Andrea Lupi ha affidato il fascicolo per capire se ci sia stato un danno erariale o una mancata ottimizzazione delle risorse a favore delle famiglie povere.
NO RIPENSAMENTI Sulla vicenda ha chiesto chiarimenti il consigliere comunale della Lega Davide Bordoni. Mentre Fratelli d'Italia, con intervento anche di Giorgia Meloni, ha presentato una mozione per chiedere al Campidoglio di rivedere la procedura. Ma la mozione è stata bocciata. Dall'ufficio della sindaca Raggi nessuna dichiarazione (magari tornerà a parlarne senza contraltare da Barbara D'Urso) e nessuna risposta. Neppure alla domanda: chi mangia con i buoni pasto?
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Coronavirus Inghilterra, infermiera incinta muore: i medici riescono a far nascere la bimba
Mary Agyeiwaa Agyapong, 28 anni, lavorava da cinque anni al Luton and Dunstable University Hospital, è morta domenica scorsa, dopo essere stata contagiata dal coronavirus. La donna era incinta e i medici sono riusciti a praticarle un taglio cesareo prima del decesso e a far nascere la figlioletta.
Un portavoce dell’ospedale ha raccontato che «la bambina dell’infermiera sta bene», ma non ha potuto fornire ulteriori informazioni. Mary è stata ricoverata in ospedale il 7 aprile, dopo essere risultata positiva al Covid-19 due giorni prima. Il virus sta mietendo vittime anche tra medici e infermieri, e non solo in Italia. Nel Regno Unito, infatti, l’ultima in ordine di tempo è questa giovane donna che aspettava con felicità di diventare mamma. La sua bimba è nata ma lei non potrà mai abbracciarla. Ancora non si sa se la piccola sia positiva, ma i medici rassicurano i parenti «sta bene».
David Carter, amministratore delegato del NHS Foundation Trust del Bedfordshire Hospitals, ha detto commosso «un’infermiera fantastica e un ottimo esempio di ciò che rappresentiamo». «I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze sono per la famiglia e gli amici di Mary in questo triste momento». Eppure nei giorni scorsi sembrava stesse migliorando e invece domenica è peggiorata ed è morta, poco prima i dottori sono riusciti a far nascere la figlia che aveva in grembo.
Il marito e neo papà è attualmente in isolamento, non potrà salutare la sua Mary e ci vorrà ancora tempo prima di riabbracciare la figlia. I colleghi hanno reso omaggio alla giovane infermiera creando una pagina di raccolta fondi per sostenere la sua famiglia. La pagina ha già raccolto quasi £ 4.500 da quando è stata istituita mercoledì mattina.
Un ex collega, con la voce spezzata dal dispiacere ha raccontato che Mary «ha dedicato la sua vita al servizio sanitario nazionale come infermiera e lo ha fatto sempre con grande amore».
Un portavoce dell’ospedale ha raccontato che «la bambina dell’infermiera sta bene», ma non ha potuto fornire ulteriori informazioni. Mary è stata ricoverata in ospedale il 7 aprile, dopo essere risultata positiva al Covid-19 due giorni prima. Il virus sta mietendo vittime anche tra medici e infermieri, e non solo in Italia. Nel Regno Unito, infatti, l’ultima in ordine di tempo è questa giovane donna che aspettava con felicità di diventare mamma. La sua bimba è nata ma lei non potrà mai abbracciarla. Ancora non si sa se la piccola sia positiva, ma i medici rassicurano i parenti «sta bene».
David Carter, amministratore delegato del NHS Foundation Trust del Bedfordshire Hospitals, ha detto commosso «un’infermiera fantastica e un ottimo esempio di ciò che rappresentiamo». «I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze sono per la famiglia e gli amici di Mary in questo triste momento». Eppure nei giorni scorsi sembrava stesse migliorando e invece domenica è peggiorata ed è morta, poco prima i dottori sono riusciti a far nascere la figlia che aveva in grembo.
Il marito e neo papà è attualmente in isolamento, non potrà salutare la sua Mary e ci vorrà ancora tempo prima di riabbracciare la figlia. I colleghi hanno reso omaggio alla giovane infermiera creando una pagina di raccolta fondi per sostenere la sua famiglia. La pagina ha già raccolto quasi £ 4.500 da quando è stata istituita mercoledì mattina.
Un ex collega, con la voce spezzata dal dispiacere ha raccontato che Mary «ha dedicato la sua vita al servizio sanitario nazionale come infermiera e lo ha fatto sempre con grande amore».
Donna dichiarata morta dai medici si risveglia nel sacco di plastica delle onoranze funebri in Paraguay
La corsa in ospedale, le speranze che si riducevano al lumicino di ora in ora e poi il triste annuncio dei medici: Gladys Rodríguez Duarte, 50enne di Coronel Oviedo, in Paraguay, non ce l’aveva fatta. Secondo i dottori era stata stroncata dal cancro alle ovaie. La notizia ha devastato la famiglia che non si attendeva un epilogo così accelerato.
In realtà, mentre i familiari piangevano, la donna si stava già dimenando dentro la sacca nera di plastica consegnata dall'ospedale all'agenzia di onoranze funebre che doveva preparare il cadavere per il funerale.
Gladys era stata portata d'urgenza alla clinica di San Fernando sabato mattina, dopo un improvviso aumento della pressione arteriosa: secondo il rapporto della polizia è stata ricoverata alle 9.30 e affidata alle cure del dottor Heriberto Vera, che alle 11.20 ha comunicato la notizia della morte della donna al marito Maximino Duarte Ferreira e alla figlia Sandra. Per il medico, Gladys era stata stroncata dal cancro.
L'ospedale ha consegnato la sacca con il corpo della donna a un'agenzia di onoranze i cui addetti sono però sono allibiti nel vedere movimenti all'interno della sacca. Mentre uno di loro cercava di assistere quella donna, per fortuna non ancora del tutto cosciente, i colleghi hanno chiamato i soccorsi e ora la mamma è ricoverata in un altro ospedale: le sue condizioni sono stabili.
La figlia ha attaccato pesantemente il dottor Vera accusandolo di non aver nemmeno tentato di salvarla: «L’ha consegnata nuda come un animale insieme al certificato di morte. Non ha nemmeno tentato di rianimarla. Ci siamo fidati di lui, ecco perché siamo andati lì. Ma i medici non hanno fatto altro che consegnarla alle onoranze funebri».
In realtà, mentre i familiari piangevano, la donna si stava già dimenando dentro la sacca nera di plastica consegnata dall'ospedale all'agenzia di onoranze funebre che doveva preparare il cadavere per il funerale.
Gladys era stata portata d'urgenza alla clinica di San Fernando sabato mattina, dopo un improvviso aumento della pressione arteriosa: secondo il rapporto della polizia è stata ricoverata alle 9.30 e affidata alle cure del dottor Heriberto Vera, che alle 11.20 ha comunicato la notizia della morte della donna al marito Maximino Duarte Ferreira e alla figlia Sandra. Per il medico, Gladys era stata stroncata dal cancro.
L'ospedale ha consegnato la sacca con il corpo della donna a un'agenzia di onoranze i cui addetti sono però sono allibiti nel vedere movimenti all'interno della sacca. Mentre uno di loro cercava di assistere quella donna, per fortuna non ancora del tutto cosciente, i colleghi hanno chiamato i soccorsi e ora la mamma è ricoverata in un altro ospedale: le sue condizioni sono stabili.
La figlia ha attaccato pesantemente il dottor Vera accusandolo di non aver nemmeno tentato di salvarla: «L’ha consegnata nuda come un animale insieme al certificato di morte. Non ha nemmeno tentato di rianimarla. Ci siamo fidati di lui, ecco perché siamo andati lì. Ma i medici non hanno fatto altro che consegnarla alle onoranze funebri».
Alena Seredova incinta, quarantena col fidanzato e i figli: «Serena, vivere una cosa così bella rende il mondo meno brutto»
Alena Seredova è incita del manager Alessandro Nasi, suo nuovo fidanzato dopo il divorzio con Gigi Buffon ed è in attesa della prima figlia femmina. Col pancione Alena sta trascorrendo l’isolamento da coronavirus assieme al compagno e ai figli, nati dalla sua precedente relazione, Louis Thomas e David Lee.
La piccola arriverà a giugno e Alena sta cercando di vivere la gravidanza al meglio (“Mi sento assolutamente serena – ha raccontato Alena a “Chi” – Forse perché vivere una cosa così bella rende il mondo meno brutto e questo momento meno triste”), anche se il periodo che stiamo vivendo è certamente difficile: “Diciamo che non è il momento migliore, ma non è che l’abbiamo scelto Se è vero che questa è l’occasione per apprezzare e godersi le cose belle della vita, noi ne abbiamo una bellissima”.
Anche Louis Thomas e David Lee attendono la sorellina minore, ma la prova dei fatti ancora non c’è: “Non si rendono molto conto di quel che accadrà… La sorella non è ancora una presenza, e credo che lo sarà solo quando la vedranno. Allora saprò dire come l’hanno presa”. Intanto si godono l’isolamento assieme alla mamma: “Non sono una di quelle mamme che non si gode i figli o che appena può non li considera. Diciamo che non avevo bisogno del coronavirus per stare di più con loro”.
La piccola arriverà a giugno e Alena sta cercando di vivere la gravidanza al meglio (“Mi sento assolutamente serena – ha raccontato Alena a “Chi” – Forse perché vivere una cosa così bella rende il mondo meno brutto e questo momento meno triste”), anche se il periodo che stiamo vivendo è certamente difficile: “Diciamo che non è il momento migliore, ma non è che l’abbiamo scelto Se è vero che questa è l’occasione per apprezzare e godersi le cose belle della vita, noi ne abbiamo una bellissima”.
Anche Louis Thomas e David Lee attendono la sorellina minore, ma la prova dei fatti ancora non c’è: “Non si rendono molto conto di quel che accadrà… La sorella non è ancora una presenza, e credo che lo sarà solo quando la vedranno. Allora saprò dire come l’hanno presa”. Intanto si godono l’isolamento assieme alla mamma: “Non sono una di quelle mamme che non si gode i figli o che appena può non li considera. Diciamo che non avevo bisogno del coronavirus per stare di più con loro”.
Bari, anziano piange su una panchina: «Sono solo, non mangio da tre giorni». I poliziotti gli portano la spesa
Hanno notato un uomo di 80 anni che si teneva il viso tra le mani e piangeva, seduto su una panchina vicino all’Ateneo di Bari.
A quel punto i poliziotti si sono avvicinati per chiedergli cosa fosse successo, e l’anziano ha detto loro che non mangiava da tre giorni, che non aveva una casa e che il suo unico figlio, che non vede da tempo, vive a Torino.
Gli agenti hanno allora deciso di aiutarlo e da un vicino panificio hanno comprato pane, focacce e generi di prima necessità per l’80enne che, commosso, ha ringraziato tutta la Polizia di Stato per la sensibilità.
A quel punto i poliziotti si sono avvicinati per chiedergli cosa fosse successo, e l’anziano ha detto loro che non mangiava da tre giorni, che non aveva una casa e che il suo unico figlio, che non vede da tempo, vive a Torino.
Gli agenti hanno allora deciso di aiutarlo e da un vicino panificio hanno comprato pane, focacce e generi di prima necessità per l’80enne che, commosso, ha ringraziato tutta la Polizia di Stato per la sensibilità.
mercoledì 15 aprile 2020
Morto Franco Lauro: il giornalista della Rai stroncato da un malore a 58 anni. Voce del basket e del calcio
Morto Franco Lauro, lutto nel mondo del giornalismo. È morto a soli 58 anni Franco Lauro, volto noto di Raisport. Nato a Roma nel 1961, appassionato di calcio e basket di cui per anni è stato la voce nelle telecronache, è entrato in Rai nel 1984: in 28 anni ha commentato otto Olimpiadi estive ed una invernale (Torino 2006), sei edizioni dei mondiali di calcio, e altrettante degli Europei, dodici Europei e tre mondiali di basket.
Secondo quanto riferisce ilmessaggero.it, il primo a dare la notizia, Franco Lauro sarebbe stato colpito da un malore mentre si trovava a casa.
Il giornalista, a quanto si apprende, è deceduto nella sua abitazione probabilmente a causa di un infarto. Lauro era nato a Roma il 25 ottobre 1961 e prima di entrare in Rai aveva lavorato per qualche anno in alcuni giornali locali e radio private romane. Si era specializzato nel calcio mercato. In tv aveva esordito nel 1981 in un'emittente locale. Per due anni era stato anche lo speaker ufficiale del Palazzo dello Sport. Nel 1982-83 era stato impegnato nelle telecronache del campionato di calcio, per la trasmissione Roma e Lazio dal 1º minuto in onda su TeleRegione.
A trovare morto Franco Lauro - riporta in serata l'Adnkronos - sono stati i carabinieri di San Lorenzo in Lucina avvisati da un'amica che non ne aveva notizie da due giorni. I militari sono arrivati sul posto con il 118 che ne ha constato il decesso avvenuto comunque per cause naturali.
Era entrato in Rai all'inizio del 1984: in 28 anni ha commentato 8 Olimpiadi estive ed una invernale (Torino 2006), 6 edizioni dei Mondiali di calcio, e altrettante degli Europei, 12 Europei di basket, 3 Mondiali di basket, i Goodwill Games del 1990 a Seattle, varie edizioni dei Giochi del Mediterraneo e Universiadi. Tra il 1988 ed il 1991, Lauro aveva condotto l'edizione di mezza sera del Tg2 in coincidenza con vari scioperi generali dei giornalisti. Nel corso della carriera ha ricevuto diversi premi, tra i quali il Premio Beppe Viola e il Premio Paolo Valenti. Nel 1995 commenta la storica impresa della Nazionale femminile di pallacanestro allenata da Riccardo Sales medaglia d'argento agli Europei di Brno. Nel 1999 aveva commentato insieme a Dado Lombardi le gesta della Nazionale di pallacanestro dell'Italia di Bogdan Tanjević che conquista in Francia il campionato d'Europa. Nel 1996, in occasione dell'attentato terroristico alle Olimpiadi di Atlanta, rimase in studio quasi ininterrottamente per 32 ore per curare tutti i collegamenti con le reti e i Tg. Nel 2003 aveva condotto con Giampiero Galeazzi La Domenica Sportiva edizione del cinquantenario, nel 2004 Domenica Sprint e dal 2005 gli è affidato 90º minuto Serie B. Nel febbraio 2006 aveva condotto dallo studio i collegamenti con i siti di gara di Torino 2006, mentre nel giugno 2008 è stato il conduttore delle trasmissioni pre e post partita di Euro 2008. Dal 2008 al 2014 ha poi condotto 90º minuto per la Serie A, nel giugno e luglio 2010 è stato il conduttore di Dribbling Mondiali su Rai Due. Nello stesso periodo del 2012, come nel 2008, conduceva le trasmissioni Rai pre e post partita degli Europei e conduce Stadio Europa. Nel 2016-2017 aveva condotto il pre e post partita della Coppa Italia con Mario Sconcerti.
Secondo quanto riferisce ilmessaggero.it, il primo a dare la notizia, Franco Lauro sarebbe stato colpito da un malore mentre si trovava a casa.
Il giornalista, a quanto si apprende, è deceduto nella sua abitazione probabilmente a causa di un infarto. Lauro era nato a Roma il 25 ottobre 1961 e prima di entrare in Rai aveva lavorato per qualche anno in alcuni giornali locali e radio private romane. Si era specializzato nel calcio mercato. In tv aveva esordito nel 1981 in un'emittente locale. Per due anni era stato anche lo speaker ufficiale del Palazzo dello Sport. Nel 1982-83 era stato impegnato nelle telecronache del campionato di calcio, per la trasmissione Roma e Lazio dal 1º minuto in onda su TeleRegione.
A trovare morto Franco Lauro - riporta in serata l'Adnkronos - sono stati i carabinieri di San Lorenzo in Lucina avvisati da un'amica che non ne aveva notizie da due giorni. I militari sono arrivati sul posto con il 118 che ne ha constato il decesso avvenuto comunque per cause naturali.
Era entrato in Rai all'inizio del 1984: in 28 anni ha commentato 8 Olimpiadi estive ed una invernale (Torino 2006), 6 edizioni dei Mondiali di calcio, e altrettante degli Europei, 12 Europei di basket, 3 Mondiali di basket, i Goodwill Games del 1990 a Seattle, varie edizioni dei Giochi del Mediterraneo e Universiadi. Tra il 1988 ed il 1991, Lauro aveva condotto l'edizione di mezza sera del Tg2 in coincidenza con vari scioperi generali dei giornalisti. Nel corso della carriera ha ricevuto diversi premi, tra i quali il Premio Beppe Viola e il Premio Paolo Valenti. Nel 1995 commenta la storica impresa della Nazionale femminile di pallacanestro allenata da Riccardo Sales medaglia d'argento agli Europei di Brno. Nel 1999 aveva commentato insieme a Dado Lombardi le gesta della Nazionale di pallacanestro dell'Italia di Bogdan Tanjević che conquista in Francia il campionato d'Europa. Nel 1996, in occasione dell'attentato terroristico alle Olimpiadi di Atlanta, rimase in studio quasi ininterrottamente per 32 ore per curare tutti i collegamenti con le reti e i Tg. Nel 2003 aveva condotto con Giampiero Galeazzi La Domenica Sportiva edizione del cinquantenario, nel 2004 Domenica Sprint e dal 2005 gli è affidato 90º minuto Serie B. Nel febbraio 2006 aveva condotto dallo studio i collegamenti con i siti di gara di Torino 2006, mentre nel giugno 2008 è stato il conduttore delle trasmissioni pre e post partita di Euro 2008. Dal 2008 al 2014 ha poi condotto 90º minuto per la Serie A, nel giugno e luglio 2010 è stato il conduttore di Dribbling Mondiali su Rai Due. Nello stesso periodo del 2012, come nel 2008, conduceva le trasmissioni Rai pre e post partita degli Europei e conduce Stadio Europa. Nel 2016-2017 aveva condotto il pre e post partita della Coppa Italia con Mario Sconcerti.
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Bonus vacanze da 300 euro a famiglia. Box in plexiglass sulle spiagge? I balneari: idea folle
Nebbia sull’estate italiana. Il video vertice tra il ministro Franceschini e gli assessori regionali al Turismo non ha dato certezze ad un settore devastato al 100%, che non sa come e quando potrà riaprire i battenti. Fondamentale la questione del “Bonus Vacanze”, che il Governo vorrebbe mettere nel motore già dal prossimo decreto di aprile, per recuperare solo una parte di quel 15% di Pil che mare, montagna e cultura vale per l’economia italiana.
SOLDI O SCONTO. Il dilemma è ancora una volta quello di dare una somma di denaro cash alle famiglie con il vincolo della spesa vacanziera in Italia (si parla di 300 euro per prenotazioni alberghiere o di altro tipo) oppure uno sconto fiscale da 500 euro detraibile dalla dichiarazione dei redditi 2021.
ATTESA. Strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali non hanno però ottenuto certezze. Preoccupano anche le spese aggiuntive per il rispetto delle misure di stanziamento sociale, particolarmente difficili per chi ospita turisti. Di certo, la domanda sarà minore e dedita soprattutto al consumo interno, quindi con serie difficoltà riguardo ad esempio al pagamento degli affitti (spesso rappresentano il 20-25% del bilancio delle imprese turistiche) e dell’approvvigionamento della tassa di soggiorno finora versata ai Comuni ma che i rappresentanti alberghieri chiedono resti nella disponibilità delle strutture, che avranno anche bisogno di un sostegno all’occupazione (si legga cassa integrazione) per un periodo lungo (almeno fino al prossimo 31 dicembre).
FONDI UE DA RIMODULARE. Altra richiesta per evitare la bamcarotta del turismo, quella di derogare i fondi europei Por Fesr-Fse che non prevedono aiuti per il Turismo, quindi di concentrare buona parte delle risorse 2021-2027 alla rinascita strutturale dell’offerta turistica del Belpaese.
TUTTI CONTRO URSULA. Ma i rappresentati turistici italiani rigettano con forza l’idea fuorviante paventata dalla Commissaria Ue, Ursula von der Leyen , che non si debbano fare prenotazioni per luglio e agosto: «Per quel tempo, adottando i dovuti protocolli, si potrà ricominciare ad essere turisti».
BOX PLEXIGLASS BOCCIATI. L’azienda modenese che ha lanciato l’idea di recintare gli spazi in spiaggia mettendo box di plexiglass tra gli ombrelloni («abbiamo prenotazioni da mezza Europa», dicono i titolari) viene sonoramente bocciata dagli operatori balneari. «Sono delle follie che ci indignano: sparate estemporanee quando ora i problemi sono ben altri», commenta Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud. Con lui tutti gli altri imprenditori, da Nord a Sud.
OMBRELLONE IBERICO. Le spiagge della Spagna? Saranno solo per gli spagnoli. L’annuncio di un provvedimento che sembra prevedere il divieto di frequentazione delle coste iberiche da parte di chi proviene da altri Paesi, è stato dato dalla ministra per il Turismo. L’idea di un “passaporto” da ombrellone viene anche dalla convinzione che la prossima stagione turistica sarà “casalinga” per buona parte dei cittadini europei e mondiali. Quindi “distanziati e indigeni” al sole di casa.
SOLDI O SCONTO. Il dilemma è ancora una volta quello di dare una somma di denaro cash alle famiglie con il vincolo della spesa vacanziera in Italia (si parla di 300 euro per prenotazioni alberghiere o di altro tipo) oppure uno sconto fiscale da 500 euro detraibile dalla dichiarazione dei redditi 2021.
ATTESA. Strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali non hanno però ottenuto certezze. Preoccupano anche le spese aggiuntive per il rispetto delle misure di stanziamento sociale, particolarmente difficili per chi ospita turisti. Di certo, la domanda sarà minore e dedita soprattutto al consumo interno, quindi con serie difficoltà riguardo ad esempio al pagamento degli affitti (spesso rappresentano il 20-25% del bilancio delle imprese turistiche) e dell’approvvigionamento della tassa di soggiorno finora versata ai Comuni ma che i rappresentanti alberghieri chiedono resti nella disponibilità delle strutture, che avranno anche bisogno di un sostegno all’occupazione (si legga cassa integrazione) per un periodo lungo (almeno fino al prossimo 31 dicembre).
FONDI UE DA RIMODULARE. Altra richiesta per evitare la bamcarotta del turismo, quella di derogare i fondi europei Por Fesr-Fse che non prevedono aiuti per il Turismo, quindi di concentrare buona parte delle risorse 2021-2027 alla rinascita strutturale dell’offerta turistica del Belpaese.
TUTTI CONTRO URSULA. Ma i rappresentati turistici italiani rigettano con forza l’idea fuorviante paventata dalla Commissaria Ue, Ursula von der Leyen , che non si debbano fare prenotazioni per luglio e agosto: «Per quel tempo, adottando i dovuti protocolli, si potrà ricominciare ad essere turisti».
BOX PLEXIGLASS BOCCIATI. L’azienda modenese che ha lanciato l’idea di recintare gli spazi in spiaggia mettendo box di plexiglass tra gli ombrelloni («abbiamo prenotazioni da mezza Europa», dicono i titolari) viene sonoramente bocciata dagli operatori balneari. «Sono delle follie che ci indignano: sparate estemporanee quando ora i problemi sono ben altri», commenta Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud. Con lui tutti gli altri imprenditori, da Nord a Sud.
OMBRELLONE IBERICO. Le spiagge della Spagna? Saranno solo per gli spagnoli. L’annuncio di un provvedimento che sembra prevedere il divieto di frequentazione delle coste iberiche da parte di chi proviene da altri Paesi, è stato dato dalla ministra per il Turismo. L’idea di un “passaporto” da ombrellone viene anche dalla convinzione che la prossima stagione turistica sarà “casalinga” per buona parte dei cittadini europei e mondiali. Quindi “distanziati e indigeni” al sole di casa.
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martedì 14 aprile 2020
Quarantena in casa Totti, guarda il balletto di Francesco con i figli
Non ci si annoia di certo in casa di Francesco Totti e Ilary Blasi e, nonostante la quarantena, il morale della famiglia resta alto. Chanel, la secondogenita della coppia, è una tik-toker provetta e sui social si cimenta in video che riscuotono centinaia di like. Se a farle compagnia ci sono anche il papà, il fratello Christian e la sorella Isabel, il successo è assicurato. Mentre lei balla cercando di restare seria, il Pupone si atteggia in smorfie e mossette tutte da ridere.
Le note sono quelle della canzone "2020 Baby" di Poli OK ft Uzi Lvke, e la 12enne Chanel la interpreta cantando e muovendosi a tempo. Ha i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, una felpa e nera e sulle unghie lo smalto dello stesso colore. Mentre lei cerca di mantenere l'aplomb e portare avanti la sua performance, deve subire le incursioni del padre e degli altri membri della famiglia.
Con la piccola Isabel (4 anni) in braccio, che ride e si diverte mentre guarda l'obiettivo, Francesco si cimenta a modo suo nelle danze. Accanto alla più grande delle figlie femmine ondeggia, ancheggia, muove la braccia e lancia baci ai fan. Nel ballo social non poteva mancare il tocco di Christian (14 anni) che, con il cappuccio della felpa tirato in testa, spunta al centro dell'inquadratura per dare il suo contributo.
Chanel non se la prende più di tanto, cerca di restare seria ma alla fine anche lei scoppia a ridere. Con un papà come Totti, noto per la sua verve istrionica, deve esserci abituata e le risate in casa loro di sicuro non mancano mai...
Con la piccola Isabel (4 anni) in braccio, che ride e si diverte mentre guarda l'obiettivo, Francesco si cimenta a modo suo nelle danze. Accanto alla più grande delle figlie femmine ondeggia, ancheggia, muove la braccia e lancia baci ai fan. Nel ballo social non poteva mancare il tocco di Christian (14 anni) che, con il cappuccio della felpa tirato in testa, spunta al centro dell'inquadratura per dare il suo contributo.
Chanel non se la prende più di tanto, cerca di restare seria ma alla fine anche lei scoppia a ridere. Con un papà come Totti, noto per la sua verve istrionica, deve esserci abituata e le risate in casa loro di sicuro non mancano mai...
Benedetta Rossi, insulti choc: «Orrenda e cessa». La risposta asfalta l'hater e va in tendenza su twitter
Durissimo botta e risposta tra Benedetta Rossi e un hater che l’ha insultata su Twitter. “Non potete capire quanto mi infastidisce sta cretina. La sua falsa ingenuità mi irrita, la trovo orrenda e fa cose da ultra ce**a” ha cinguettato l’anonimo utente.
Epica e piuttosto colorita la replica di Benedetta: “Non frequento Twitter, dicevano che era un ambiente molto più colto di FB. Alla faccia del ca**o, a me sembra un ritrovo di bulli frustrati. Comunque stacce fratè, il cretino sei tu. Quando mi conoscerai di persona allora potrai parlare, imbecille. Io non ho nulla da perdere. Non me ne frega un ca**o di te, della tv e della popolarità”.
Lo scontro virtuale ha persino mandato Benedetta in tendenza su Twitter, facendo conquistare alla celebre foodblogger nuovi follower.
Epica e piuttosto colorita la replica di Benedetta: “Non frequento Twitter, dicevano che era un ambiente molto più colto di FB. Alla faccia del ca**o, a me sembra un ritrovo di bulli frustrati. Comunque stacce fratè, il cretino sei tu. Quando mi conoscerai di persona allora potrai parlare, imbecille. Io non ho nulla da perdere. Non me ne frega un ca**o di te, della tv e della popolarità”.
Lo scontro virtuale ha persino mandato Benedetta in tendenza su Twitter, facendo conquistare alla celebre foodblogger nuovi follower.
Coronavirus, da Fiorello a Vieri, ira dei vip per le fughe dalle città: «La gente è stupida»
Vip furiosi sui social. Da Fiorello a Bobo Vieri, tutti contro le persone che se ne vanno in giro. Il leitmotiv è sempre lo stesso. «Fuga da Roma verso il mare, migliaia di auto in coda sulla Pontina direzione Pomezia. Sono deluso. Vi rendete conto?? Code!!!!!». È lo stupore di Fiorello, che su Twitter posta il link a un articolo in cui si parla di «migliaia di auto» di romani in fuga verso il mare.
«La gente è stupida, altro che solidarietà. Ci siamo illusi per un attimo cantando sui balconi ma poi appena si tratta di essere idioti eccoci in fila sulla pontina», scrive su Twitter il regista toscano Giovanni Veronesi, commentano le centinaia di macchine in fila sul raccordo romano per andare fuori città. «Buona pasqua dementi», conclude senza mezzi termini Veronesi.
«C'è chi è morto e chi morirà senza poter respirare, chi invece sfacciatamente ha preso la macchina ed è scappato a prendere una boccata d'aria in campagna. Siete complici del contagio infinito, sappiatelo!!», si legge su Twitter Beppe Fiorello, commentando le file di macchine intercettate in queste ore dai controlli della Polizia mentre escono dal centro per trascorrere la Pasqua fuori città.
«State a casa, imbecilli». È il lapidario tweet di Bobo Vieri, mentre in queste ore si diffondono foto e filmati di presunte file chilometriche di macchine, nelle strade fuori dai centri abitati delle grandi città, dirette a trascorrere la Pasqua all'aperto. Oltre 25mila i like per il post dell'ex calciatore, a dimostrazione che sono moltissimi i cittadini italiani che la pensano come lui.
«Questi individui sulla statale Pontina ieri,in fila per andare al mare a sud di Roma, allungheranno i tempi di uscita dalla fase 1 di contenimento del virus. #vergognatevi #restiamoacasa», twitta anche Alessandro Gassmann.
«La gente è stupida, altro che solidarietà. Ci siamo illusi per un attimo cantando sui balconi ma poi appena si tratta di essere idioti eccoci in fila sulla pontina», scrive su Twitter il regista toscano Giovanni Veronesi, commentano le centinaia di macchine in fila sul raccordo romano per andare fuori città. «Buona pasqua dementi», conclude senza mezzi termini Veronesi.
«C'è chi è morto e chi morirà senza poter respirare, chi invece sfacciatamente ha preso la macchina ed è scappato a prendere una boccata d'aria in campagna. Siete complici del contagio infinito, sappiatelo!!», si legge su Twitter Beppe Fiorello, commentando le file di macchine intercettate in queste ore dai controlli della Polizia mentre escono dal centro per trascorrere la Pasqua fuori città.
«State a casa, imbecilli». È il lapidario tweet di Bobo Vieri, mentre in queste ore si diffondono foto e filmati di presunte file chilometriche di macchine, nelle strade fuori dai centri abitati delle grandi città, dirette a trascorrere la Pasqua all'aperto. Oltre 25mila i like per il post dell'ex calciatore, a dimostrazione che sono moltissimi i cittadini italiani che la pensano come lui.
«Questi individui sulla statale Pontina ieri,in fila per andare al mare a sud di Roma, allungheranno i tempi di uscita dalla fase 1 di contenimento del virus. #vergognatevi #restiamoacasa», twitta anche Alessandro Gassmann.
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Patricia Millardet è morta. La popolare attrice, rimasta nella memoria collettiva per il personaggio di Silvia Conti ne "La piovra" aveva 61 anni. L'attrice francese è morta ieri pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma per una crisi cardiaca.
Nata nel 1957 a Mont-de-Marsan, nella regione della Nuova Aquitania, Patrica Millardet aveva compiuto 61 anni lo scorso 24 marzo. In Italia, dove viveva dalla fine degli anni '80, prima sull'Appia Antica e poi a Castel Gandolfo, si era fatta conoscere al grande pubblico da quando aveva interpretato il coraggioso incorruttibile magistrato Silvia Conti ne "La piovra", tra il 1989 e il 2001.
Nella sua carriera aveva recitato in moltissime produzioni cinematografiche e televisiva. Uno dei suoi primi ruoli era stato quello di comparsa nel film "Il tempo delle mele 2" nel 1982. Aveva debuttato nel cinema italiano nel 1987, con il film tv di Carlo Lizzani "Assicurazione sulla morte". Mentre nel 1990 aveva recitato in "Il sole anche di notte" di Paolo e Vittorio Taviani. La grande popolarità la raggiunse nel nostro Paese con le serie de "La Piovra" sulla Rai. Nel corso degli anni aveva poi preso parte a diverse produzioni cinematografiche e televisive.Tra il 2001 e il 2003 era stata tra le protagoniste della fiction di Canale 5 'Il bello delle donne", dove interpretava il personaggio di Angelina Brusa. Donna indipendente, che aveva deciso di vivere lontano dal clamore, in campagna, sentiva comunque nostalgia per le sue radici, la città di Mont-de-Marsan dove era nata, vicino all'Oceano e ai Pirenei. Nelle interviste, diceva che le mancava il vento della costa, il mare, le dune di sabbia.
La piovra aveva debuttato , l'11 marzo 1984, su Rai 1 andava in onda la prima puntata della serie destinata a segnare l'immaginario del pubblico, in cui la Millardet rivaleggiava nel ruolo della coraggiosa giudice Silvia Conti con il commissario Cattani, incarnato da Michele Placido. Un vero talento di attrice, secondo molti, che non ha avuto però il successo che meritava. Nel 2002 si era anche sparsa la voce che avesse tentato il suicidio, in una villa dell'Appia Antica; ma lei aveva smentito.
Con l'iconico personaggio che aveva interpretato per il piccolo schermo diceva di avere qualcosa in comune: «Il senso per la giustizia, senz'altro. Solo che la vita non è una fiction, io non sono una donna di legge. E per le cause perse non mi resta che piangere».
Nata nel 1957 a Mont-de-Marsan, nella regione della Nuova Aquitania, Patrica Millardet aveva compiuto 61 anni lo scorso 24 marzo. In Italia, dove viveva dalla fine degli anni '80, prima sull'Appia Antica e poi a Castel Gandolfo, si era fatta conoscere al grande pubblico da quando aveva interpretato il coraggioso incorruttibile magistrato Silvia Conti ne "La piovra", tra il 1989 e il 2001.
Nella sua carriera aveva recitato in moltissime produzioni cinematografiche e televisiva. Uno dei suoi primi ruoli era stato quello di comparsa nel film "Il tempo delle mele 2" nel 1982. Aveva debuttato nel cinema italiano nel 1987, con il film tv di Carlo Lizzani "Assicurazione sulla morte". Mentre nel 1990 aveva recitato in "Il sole anche di notte" di Paolo e Vittorio Taviani. La grande popolarità la raggiunse nel nostro Paese con le serie de "La Piovra" sulla Rai. Nel corso degli anni aveva poi preso parte a diverse produzioni cinematografiche e televisive.Tra il 2001 e il 2003 era stata tra le protagoniste della fiction di Canale 5 'Il bello delle donne", dove interpretava il personaggio di Angelina Brusa. Donna indipendente, che aveva deciso di vivere lontano dal clamore, in campagna, sentiva comunque nostalgia per le sue radici, la città di Mont-de-Marsan dove era nata, vicino all'Oceano e ai Pirenei. Nelle interviste, diceva che le mancava il vento della costa, il mare, le dune di sabbia.
La piovra aveva debuttato , l'11 marzo 1984, su Rai 1 andava in onda la prima puntata della serie destinata a segnare l'immaginario del pubblico, in cui la Millardet rivaleggiava nel ruolo della coraggiosa giudice Silvia Conti con il commissario Cattani, incarnato da Michele Placido. Un vero talento di attrice, secondo molti, che non ha avuto però il successo che meritava. Nel 2002 si era anche sparsa la voce che avesse tentato il suicidio, in una villa dell'Appia Antica; ma lei aveva smentito.
Con l'iconico personaggio che aveva interpretato per il piccolo schermo diceva di avere qualcosa in comune: «Il senso per la giustizia, senz'altro. Solo che la vita non è una fiction, io non sono una donna di legge. E per le cause perse non mi resta che piangere».
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domenica 12 aprile 2020
Influencer Alessia Ferrante morta a 37 anni durante la chirurgia plastica, aperta inchiesta. Era figlia di un ex calciatore serie
L'influencer di Bisceglie (Bari) Alessia Ferrante, 37 anni, è morta ieri pomeriggio durante un intervento di chirurgia plastica in un poliambulatorio privato di Monopoli.
La donna, figlia di Renzo Ferrante, primo calciatore biscegliese a calcare i campi della Serie A, sarebbe andata in arresto cardiaco subito dopo la somministrazione dell'anestesia. La Procura di Bari ha aperto un'inchiesta.
È stato il titolare dello studio medico a chiamare i soccorsi. Quando l'ambulanza è arrivata gli addetti del 118 hanno tentato invano manovre rianimatorie. Il pm di turno, Gaetano de Bari, ha ordinato il sequestro della struttura e nelle prossime ore disporrà l'autopsia.
La donna, figlia di Renzo Ferrante, primo calciatore biscegliese a calcare i campi della Serie A, sarebbe andata in arresto cardiaco subito dopo la somministrazione dell'anestesia. La Procura di Bari ha aperto un'inchiesta.
È stato il titolare dello studio medico a chiamare i soccorsi. Quando l'ambulanza è arrivata gli addetti del 118 hanno tentato invano manovre rianimatorie. Il pm di turno, Gaetano de Bari, ha ordinato il sequestro della struttura e nelle prossime ore disporrà l'autopsia.
sabato 11 aprile 2020
Maeve Kennedy, ritrovato in acqua anche il corpo del figlio di otto anni
A una settimana dalla scomparsa è stato ritrovato anche il corpicino di Gideon McKean, il figlio di otto anni di Maeve Kennedy Townsend McKean, la nipote 40enne di Robert F. Kennedy. I due erano scomparsi durante una breve uscita in canoa. La loro tragedia si aggiunge a quella dei tanti familiari morti in circostanze drammatiche. L'ennesimo capitolo della maledizione dei Kennedy.
Come riporta l'Independent, il cadavere del bambino è stato ritrovato dai sommozzatori nelle acque davanti alle coste del Maryland. Dopo quattro giorni di ricerche - lunedì scorso - era stato ritrovato il corpo della donna a quasi otto metri di profondità e a circa quattro chilometri da Shady Side, dove si trova la residenza nella quale soggiornava con la famiglia.
Il corpo del piccolo è stato rivenuto non lontano dal punto in cui si trovava quello della madre. David McKean, il marito della donna, ha raccontato che i due erano usciti in canoa per recuperare una palla finita in acqua, ma sono stati spinti al largo dal forte vento e dalle correnti.
La famiglia McKean aveva usato la casa di Shady Side per isolarsi durante la pandemia di coronavirus. In una dichiarazione, la madre di McKean, ex tenente governatore del Maryland, ha ringraziato le autorità statali e federali per il loro lavoro: «Ci hanno aiutato a trovarli. La nostra famiglia sarà sempre grata per il loro instancabile lavoro».
Come riporta l'Independent, il cadavere del bambino è stato ritrovato dai sommozzatori nelle acque davanti alle coste del Maryland. Dopo quattro giorni di ricerche - lunedì scorso - era stato ritrovato il corpo della donna a quasi otto metri di profondità e a circa quattro chilometri da Shady Side, dove si trova la residenza nella quale soggiornava con la famiglia.
Il corpo del piccolo è stato rivenuto non lontano dal punto in cui si trovava quello della madre. David McKean, il marito della donna, ha raccontato che i due erano usciti in canoa per recuperare una palla finita in acqua, ma sono stati spinti al largo dal forte vento e dalle correnti.
La famiglia McKean aveva usato la casa di Shady Side per isolarsi durante la pandemia di coronavirus. In una dichiarazione, la madre di McKean, ex tenente governatore del Maryland, ha ringraziato le autorità statali e federali per il loro lavoro: «Ci hanno aiutato a trovarli. La nostra famiglia sarà sempre grata per il loro instancabile lavoro».
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Lorena Bianchetti, Papa Francesco telefona in diretta Rai: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene»
Papa Francesco telefona in diretta tv su Rai 1 a Lorena Bianchetti: «Medici e infermieri sono i crocifissi di oggi. Vi voglio bene». Durante lo speciale "A Sua Immagine" dedicato al Venerdì Santo e in attesa della Via Crucis, Papa Francesco ha chiamato la conduttrice che ha risposto emozionata.
«Pronto, buonasera Lorena, come sta?», Papa Francesco telefona in diretta su Rai 1 Lorena Bianchetti che risponde emozionata: «Papa Francesco, ben trovato!». «Mi ha riconosciuto dalla voce?», chiede il Papa. «Sì, ho riconosciuto la voce. La ringraziamo di cuore per questo intervento ma soprattutto per quello che sta facendo per ognuno di noi. Per quanto sta partecipando in modo così paterno alle nostre sofferenze». «Sono vicino, sono vicino a voi. Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi di questa pandemia: i medici, gli infermieri, le infermiere, le suore, i sacerdoti, morti al fronte come soldati. Ci hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria, sotto le croci della loro comunità, degli ospedali, curando gli ammalati. Anche oggi ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore. Questo pensiero mi viene in questo momento», ha detto Papa Francesco.
E alla conduttrice che chiedeva con quale stato d'animo si avvicinasse alla via Crucis di stasera, Bergoglio ha aggiunto: «Sono vicino al popolo di Dio, al più sofferenti soprattutto, alle vittime di questa pandemia, al dolore del mondo. Ma guardando su, guardando alla speranza, perché la speranza non delude. Non toglie il dolore ma non delude. La Pasqua finisce nella resurrezione e nella pace. Ma non è un 'happy end', è proprio il compromesso dell'amore che ti fa passare questa strada dura, ma il Signore questa strada l'ha fatta prima e questo ci conforta e ci dà forza», ha sottolineato Bergoglio che poi congedandosi ha detto: «Vorrei dire che vi voglio bene a tutti» ed ha inviato una benedizione alla conduttrice e a tutte le persone in ascolto.
«Pronto, buonasera Lorena, come sta?», Papa Francesco telefona in diretta su Rai 1 Lorena Bianchetti che risponde emozionata: «Papa Francesco, ben trovato!». «Mi ha riconosciuto dalla voce?», chiede il Papa. «Sì, ho riconosciuto la voce. La ringraziamo di cuore per questo intervento ma soprattutto per quello che sta facendo per ognuno di noi. Per quanto sta partecipando in modo così paterno alle nostre sofferenze». «Sono vicino, sono vicino a voi. Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi di questa pandemia: i medici, gli infermieri, le infermiere, le suore, i sacerdoti, morti al fronte come soldati. Ci hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria, sotto le croci della loro comunità, degli ospedali, curando gli ammalati. Anche oggi ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore. Questo pensiero mi viene in questo momento», ha detto Papa Francesco.
E alla conduttrice che chiedeva con quale stato d'animo si avvicinasse alla via Crucis di stasera, Bergoglio ha aggiunto: «Sono vicino al popolo di Dio, al più sofferenti soprattutto, alle vittime di questa pandemia, al dolore del mondo. Ma guardando su, guardando alla speranza, perché la speranza non delude. Non toglie il dolore ma non delude. La Pasqua finisce nella resurrezione e nella pace. Ma non è un 'happy end', è proprio il compromesso dell'amore che ti fa passare questa strada dura, ma il Signore questa strada l'ha fatta prima e questo ci conforta e ci dà forza», ha sottolineato Bergoglio che poi congedandosi ha detto: «Vorrei dire che vi voglio bene a tutti» ed ha inviato una benedizione alla conduttrice e a tutte le persone in ascolto.
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Barbara D'Urso a Pomeriggio 5, commozione parlando di Pasqua e coronavirus. La reazione dei fan: «Non sarai sola»
Barbara D'Urso si commuove in diretta a Pomeriggio 5, la reazione dei fan: «Non sarai sola». La Pasqua quest'anno sarà insolita per tutti, ma per chi vive da solo sarà ancora più triste. La conduttrice ha augurato a tutti buone feste e ha annunciato che per la prima volta andrà in onda lunedì di Pasquetta, ma proprio mentre salutava i telespettatori di Pomeriggio 5 si è commossa. Un nodo in gola che è arrivato all'improvviso e in diretta.
«Veramente Buona Pasqua a tutti e mo che m'ha preso?», si è chiesta mentre faticava a parlare. Numerosi i commenti dei fan sui social. Vederla così commossa ha suscitato tenerezza. «Vedere Barbara D’Urso commossa con il nodo alla gola augurare Buona Pasqua mi fa capire ancora una volta la meravigliosa Donna che è oltre ad una instancabile professionista», scrive un utente.
«La sua commozione ci fa capire quanto anche lei, come tutti noi, stia soffrendo per tutta questa situazione, lontana dai figli e dalle persone a cui vuole bene. Stiamo a casa questa Pasqua», scrive un altro utente su Twitter. E poi ancora: «È stato veramente un momento che ha ridotto sensibilmente la distanza tra telespettatori e conduttrice... al netto del personaggio che si è costruita, quella che si è commossa perché passerà una Pasqua a casa da sola è stata davvero Barbara. Mi piacerebbe vederla sempre così vera. Mi ha fatto tenerezza. si commuove». «La solitudine è una brutta bestia. Anche se sei famoso e hai un sacco di soldi. Anche io, questa Pasqua, la passerò da sola in una casa vuota lontana dalla mia famiglia».
«Veramente Buona Pasqua a tutti e mo che m'ha preso?», si è chiesta mentre faticava a parlare. Numerosi i commenti dei fan sui social. Vederla così commossa ha suscitato tenerezza. «Vedere Barbara D’Urso commossa con il nodo alla gola augurare Buona Pasqua mi fa capire ancora una volta la meravigliosa Donna che è oltre ad una instancabile professionista», scrive un utente.
«La sua commozione ci fa capire quanto anche lei, come tutti noi, stia soffrendo per tutta questa situazione, lontana dai figli e dalle persone a cui vuole bene. Stiamo a casa questa Pasqua», scrive un altro utente su Twitter. E poi ancora: «È stato veramente un momento che ha ridotto sensibilmente la distanza tra telespettatori e conduttrice... al netto del personaggio che si è costruita, quella che si è commossa perché passerà una Pasqua a casa da sola è stata davvero Barbara. Mi piacerebbe vederla sempre così vera. Mi ha fatto tenerezza. si commuove». «La solitudine è una brutta bestia. Anche se sei famoso e hai un sacco di soldi. Anche io, questa Pasqua, la passerò da sola in una casa vuota lontana dalla mia famiglia».
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Il premier Conte: «Lockdown prorogato fino al 3 maggio. Sul Mes bugie da Matteo Salvini e Giorgia Meloni»
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa poco dopo le 19.30 di questa sera, un intervento - sull'emergenza coronavirus e sul dpcm che prorogherà il lockdown - inizialmente previsto per le 14 ma che, per motivi non del tutto chiariti, è stato poi posticipato di oltre cinque ore. Nella mattinata di oggi il premier aveva preso parte ad una lunga riunione con alcuni ministri e i capidelegazione dei partiti di maggioranza.
LOCKDOWN FINO AL 3 MAGGIO «Abbiamo predisposto un nuovo dpcm con cui proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio - ha detto Conte - Una decisione difficile ma necessaria, che ho assunto dopo diversi incontri con i ministri, gli esperti del Comitato tecnico scientifico, le Regioni, i comuni, i sindacati e le associazioni di categoria. Il Cts ci ha confermato che i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti e che le misure stanno dando dei frutti. Stiamo ricevendo importanti riconoscimenti dall'Oms che ha ribadito che l'Italia è un esempio per gli altri Paesi».
«Continuiamo a tenere alta la soglia dell'attenzione, anche adesso a Pasqua, per il ponte del 25 aprile e per il ponte del 1 maggio. L'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con gradualità, ma ripartire: dipenderà dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere questo sforzo, rispettare le regole anche in questi giorni di festa e mantenere le distanze sociali».
«La proroga di oggi vale anche per le attività produttive, ma cerchiamo di ponderare tutti gli interessi in campo. Teniamo conto della tenuta del nostro tessuto produttivo. Vogliamo far ripartire quanto prima in condizioni di sicurezza il nostro motore a pieno regime, ma non siamo ancora in grado di farlo, dobbiamo aspettare: se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, provvederemmo di conseguenza. C'è qualche piccola variazione per quanto riguarda le attività produttive: dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie e negozi per gli articoli per bambini».
«Apriamo cum grano salis e con ponderazione. Il lavoro per la fase 2 è già ripartito: siamo al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato e organico. Dovendo convivere con il virus stiamo lavorando a un programma su due pilastri: l'istituzione di un gruppo di lavoro di esperti presieduto da Vittorio Colao, e un protocollo di sicurezza per il lavoro. Questi esperti dialogheranno col Cts per avere la possibilità di modificare le logiche dell'organizzazione del lavoro e di ripensare alcuni radicati modelli organizzativi e di vita economica e sociale».
SULL'EUROPA «L'Europa sta vivendo un momento delicato. Ci vorranno 1.500 miliardi di euro per questa emergenza, la più significativa dal dopoguerra a questa parte: negli USA il sostegno pubblico già ora è nell'ordine di 2.300 miliardi di dollari, numeri mai visti in tempo di pace. Le proposte messe sul tavolo ieri sono un primo passo verso una risposta europea: il ministro Gualtieri ha fatto un gran lavoro. Un primo passo che l'Italia giudica ancora insufficiente: su questa base occorre lavorare per costruire qualcosa di ancora più ambizioso».
«La principale battaglia che l'Italia deve combattere è quella di un fondo, come ad esempio gli eurobond. La potenza di fuoco deve essere proporzionata alle risorse di un'economia di guerra. Il fondo deve essere disponibile subito, se arriveremo ad una risposta tardi sarà insufficiente, e la somma originariamente pensata non basterà. La cassa integrazione a livello europeo metterà a disposizione degli stati una somma di 100 miliardi, una banca europea degli investimenti attirerà 200 miliardi di investimenti. Sono state messe sul tavolo misure significative, ma ciò che vogliamo sono gli eurobond».
"MENZOGNE DA SALVINI E MELONI" «Sul Mes in Italia si è levato un dibattito, anche legittimo. Il Governo troverà l'opportunità di informare e interloquire col Parlamento e con tutti i rappresentanti del popolo: è importante che questo dibattito si sviluppi con chiarezza e senza falsità, e faccio alcune precisazioni. Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito o approvato ieri o la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato, stavolta faccio nomi e cognomi, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che continuano a ripeterlo dalla scorsa notte. Questo governo non lavora col favore delle tenebre, se ha qualche proposta guarda in faccia gli italiani. L'Eurogruppo non ha firmato nulla, è una menzogna»
«Su richiesta di alcuni Stati membri, l'Eurogruppo ha lavorato a questa proposta sul tavolo di una linea di credito collegata al Mes, totalmente nuova rispetto alle linee di credito esistenti e diversamente regolate. Terzo, l'Italia noon ha firmato alcuna attivazione del Mes perché non ha bisogno del Mes. L'Italia ritiene il Mes uno strumento inadeguato e inadatto rispetto a questa emergenza. Fin dall'inizio lo abbiamo chiarito a tutti».
EUROBOND Sugli eurobond: «Non abbiamo ancora una regolamentazione completa ma solo di affermazioni di principio. Dobbiamo costruire questo strumento ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e anche gli altri Paesi hanno dovuto accettare di lavorare adesso per introdurlo. Noi vogliamo che questo strumento sia attuabile, ma abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti i nostri cittadini italiani. Le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nelle trattative. Avevamo chiesto all'opposizione di essere accomunati in questa battaglia, ma queste bugie rischiano di indebolire non il mio governo ma l'intera Italia. È un negoziato difficilissimo».
«Ci sono altri 26 Paesi e dobbiamo lavorare insieme, parlare al popolo tedesco, al popolo olandese, far capire il nostro progetto, la forza del nostro coraggio e della nostra lungimiranza. Se questo dibattito continua in questi termini perdiamo la nostra forza negoziale». «La risposta comune deve essere ambiziosa, o è ambiziosa o non è. Dobbiamo inventarci nuovi strumenti: io non firmerò finché non avrò un ventaglio di strumenti adeguato a ciò che stiamo vivendo, che non riguarda solo noi cittadini italiani ma l'Europa e tutti gli Stati membri. Sono convinto che con la forza della ragione riusciremo a convincere tutti che questo è l'unico percorso che consenta all'Europa di ripartire con forza».
LOCKDOWN FINO AL 3 MAGGIO «Abbiamo predisposto un nuovo dpcm con cui proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio - ha detto Conte - Una decisione difficile ma necessaria, che ho assunto dopo diversi incontri con i ministri, gli esperti del Comitato tecnico scientifico, le Regioni, i comuni, i sindacati e le associazioni di categoria. Il Cts ci ha confermato che i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti e che le misure stanno dando dei frutti. Stiamo ricevendo importanti riconoscimenti dall'Oms che ha ribadito che l'Italia è un esempio per gli altri Paesi».
«Continuiamo a tenere alta la soglia dell'attenzione, anche adesso a Pasqua, per il ponte del 25 aprile e per il ponte del 1 maggio. L'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con gradualità, ma ripartire: dipenderà dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere questo sforzo, rispettare le regole anche in questi giorni di festa e mantenere le distanze sociali».
«La proroga di oggi vale anche per le attività produttive, ma cerchiamo di ponderare tutti gli interessi in campo. Teniamo conto della tenuta del nostro tessuto produttivo. Vogliamo far ripartire quanto prima in condizioni di sicurezza il nostro motore a pieno regime, ma non siamo ancora in grado di farlo, dobbiamo aspettare: se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, provvederemmo di conseguenza. C'è qualche piccola variazione per quanto riguarda le attività produttive: dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie e negozi per gli articoli per bambini».
«Apriamo cum grano salis e con ponderazione. Il lavoro per la fase 2 è già ripartito: siamo al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato e organico. Dovendo convivere con il virus stiamo lavorando a un programma su due pilastri: l'istituzione di un gruppo di lavoro di esperti presieduto da Vittorio Colao, e un protocollo di sicurezza per il lavoro. Questi esperti dialogheranno col Cts per avere la possibilità di modificare le logiche dell'organizzazione del lavoro e di ripensare alcuni radicati modelli organizzativi e di vita economica e sociale».
SULL'EUROPA «L'Europa sta vivendo un momento delicato. Ci vorranno 1.500 miliardi di euro per questa emergenza, la più significativa dal dopoguerra a questa parte: negli USA il sostegno pubblico già ora è nell'ordine di 2.300 miliardi di dollari, numeri mai visti in tempo di pace. Le proposte messe sul tavolo ieri sono un primo passo verso una risposta europea: il ministro Gualtieri ha fatto un gran lavoro. Un primo passo che l'Italia giudica ancora insufficiente: su questa base occorre lavorare per costruire qualcosa di ancora più ambizioso».
«La principale battaglia che l'Italia deve combattere è quella di un fondo, come ad esempio gli eurobond. La potenza di fuoco deve essere proporzionata alle risorse di un'economia di guerra. Il fondo deve essere disponibile subito, se arriveremo ad una risposta tardi sarà insufficiente, e la somma originariamente pensata non basterà. La cassa integrazione a livello europeo metterà a disposizione degli stati una somma di 100 miliardi, una banca europea degli investimenti attirerà 200 miliardi di investimenti. Sono state messe sul tavolo misure significative, ma ciò che vogliamo sono gli eurobond».
"MENZOGNE DA SALVINI E MELONI" «Sul Mes in Italia si è levato un dibattito, anche legittimo. Il Governo troverà l'opportunità di informare e interloquire col Parlamento e con tutti i rappresentanti del popolo: è importante che questo dibattito si sviluppi con chiarezza e senza falsità, e faccio alcune precisazioni. Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito o approvato ieri o la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato, stavolta faccio nomi e cognomi, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che continuano a ripeterlo dalla scorsa notte. Questo governo non lavora col favore delle tenebre, se ha qualche proposta guarda in faccia gli italiani. L'Eurogruppo non ha firmato nulla, è una menzogna»
«Su richiesta di alcuni Stati membri, l'Eurogruppo ha lavorato a questa proposta sul tavolo di una linea di credito collegata al Mes, totalmente nuova rispetto alle linee di credito esistenti e diversamente regolate. Terzo, l'Italia noon ha firmato alcuna attivazione del Mes perché non ha bisogno del Mes. L'Italia ritiene il Mes uno strumento inadeguato e inadatto rispetto a questa emergenza. Fin dall'inizio lo abbiamo chiarito a tutti».
EUROBOND Sugli eurobond: «Non abbiamo ancora una regolamentazione completa ma solo di affermazioni di principio. Dobbiamo costruire questo strumento ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e anche gli altri Paesi hanno dovuto accettare di lavorare adesso per introdurlo. Noi vogliamo che questo strumento sia attuabile, ma abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti i nostri cittadini italiani. Le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nelle trattative. Avevamo chiesto all'opposizione di essere accomunati in questa battaglia, ma queste bugie rischiano di indebolire non il mio governo ma l'intera Italia. È un negoziato difficilissimo».
«Ci sono altri 26 Paesi e dobbiamo lavorare insieme, parlare al popolo tedesco, al popolo olandese, far capire il nostro progetto, la forza del nostro coraggio e della nostra lungimiranza. Se questo dibattito continua in questi termini perdiamo la nostra forza negoziale». «La risposta comune deve essere ambiziosa, o è ambiziosa o non è. Dobbiamo inventarci nuovi strumenti: io non firmerò finché non avrò un ventaglio di strumenti adeguato a ciò che stiamo vivendo, che non riguarda solo noi cittadini italiani ma l'Europa e tutti gli Stati membri. Sono convinto che con la forza della ragione riusciremo a convincere tutti che questo è l'unico percorso che consenta all'Europa di ripartire con forza».
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venerdì 10 aprile 2020
Coronavirus Olanda, il presentatore tv: «Inutile salvare gli anziani obesi e fumatori, moriranno entro 2 anni»
Prima la gaffe e poi le scuse tardive. Perché la polemica resta e fa rumore. «Stiamo salvando gli ottantenni obesi che fumano. È bene bilanciare gli interessi, chissà quanti danni economici comporterà il salvataggio di persone che sicuramente potrebbero morire entro due anni», ha tuonato il giornalista Jort Kelder, più di 280mila follower su Twitter, parlando dell'emergenza coronavirus. Ed è subito bufera in Olanda.
Il 55enne, amico intimo del primo ministro Mark Rutte, è stato subito preso di mira sui social: «Perché non vai a fare volontariato in una casa di cura così almeno ti rendi utile?» ha commentato un utente su Twitter. Kelder ha poi tentato di correggere il tiro: «Non stavo suggerendo di uccidere anziani obesi. Cerchiamo di aiutarli, ma prestiamo anche attenzione all’economia. Pensiamo sempre alla salute, ma siamo sicuri che sia prioritaria rispetto all’economia?».
Il 55enne, amico intimo del primo ministro Mark Rutte, è stato subito preso di mira sui social: «Perché non vai a fare volontariato in una casa di cura così almeno ti rendi utile?» ha commentato un utente su Twitter. Kelder ha poi tentato di correggere il tiro: «Non stavo suggerendo di uccidere anziani obesi. Cerchiamo di aiutarli, ma prestiamo anche attenzione all’economia. Pensiamo sempre alla salute, ma siamo sicuri che sia prioritaria rispetto all’economia?».
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La ex 'Madre Natura' diventa mamma: «Partorire ai tempi del coronavirus, un'impresa»
Qualcuno se la ricorderà come 'madre Natura' nella trasmissione Ciao Darwin: ora Cicelys Zelies, modella supersexy cubana ma ormai trapiantata in Italia, è diventata mamma. E sui social ha postato le immagini della figlia appena nata, dopo il parto avvenuto in questi difficili tempi di pandemia, e che lei stessa definisce «un'impresa». «Partorire ai tempi del Covid-19 è un’ impresa, un ansia per la testa che vola via...», scrive in un post su Instagram.
«L'amore per tua figlia è la forza e la speranza di un mondo migliore... Restiamo a casa per regalare un mondo ai nostri figli... restiamo a casa per regalare il mondo ai nostri nonni, zii ed amici che per un nostro egoismo potrebbero non poterselo godere più», continua il suo post che ritrae la bellissima modella con la bambina tra le braccia. La bimba, di nome Tayrah, ha peraltro già un profilo Instagram, che sarà ovviamente gestito dai genitori, Cicelys e Diego Tajani, compagno della ex madre Natura.
In un altro post invece, corredato solo da un primo piano della bimba, Cicelys scrive: «Ti ho avuta per più di 9 mesi nel mio grembo... ho imparato a conoscerti da semplici singhiozzi o calcetti... Una trentina di ore fa hai deciso che doveva essere il tuo momento, il nostro immenso atto di amore... Abbiamo passato più di 24 ore a cercare di collaborare , unite dal nostro cordone ombelicale, per regalarti il dono della vita».
«Mamma e papà sanno che non è proprio uno di quei momenti felici nel mondo - continua - ma sanno anche che i bimbi che nascono in questo periodo, sono dei combattenti che sapranno gestire tutto nella vita... Ed è proprio per questo che alle 19:37 del 07.04.2020 abbiamo dato inizio a questa nostra vita insieme... abbiamo finalmente coronato il sogno della nostra vita e della nostra cristianità... E’ un giorno speciale perchè con tutti i segni delle sofferenze per lo sforzo della nascita che porti sul volto, hai completato il dono della famiglia che l’amore e Dio ci hanno regalato... Benvenuta al mondo - conclude - Mamma e papà ti amano alla follia».
«L'amore per tua figlia è la forza e la speranza di un mondo migliore... Restiamo a casa per regalare un mondo ai nostri figli... restiamo a casa per regalare il mondo ai nostri nonni, zii ed amici che per un nostro egoismo potrebbero non poterselo godere più», continua il suo post che ritrae la bellissima modella con la bambina tra le braccia. La bimba, di nome Tayrah, ha peraltro già un profilo Instagram, che sarà ovviamente gestito dai genitori, Cicelys e Diego Tajani, compagno della ex madre Natura.
In un altro post invece, corredato solo da un primo piano della bimba, Cicelys scrive: «Ti ho avuta per più di 9 mesi nel mio grembo... ho imparato a conoscerti da semplici singhiozzi o calcetti... Una trentina di ore fa hai deciso che doveva essere il tuo momento, il nostro immenso atto di amore... Abbiamo passato più di 24 ore a cercare di collaborare , unite dal nostro cordone ombelicale, per regalarti il dono della vita».
«Mamma e papà sanno che non è proprio uno di quei momenti felici nel mondo - continua - ma sanno anche che i bimbi che nascono in questo periodo, sono dei combattenti che sapranno gestire tutto nella vita... Ed è proprio per questo che alle 19:37 del 07.04.2020 abbiamo dato inizio a questa nostra vita insieme... abbiamo finalmente coronato il sogno della nostra vita e della nostra cristianità... E’ un giorno speciale perchè con tutti i segni delle sofferenze per lo sforzo della nascita che porti sul volto, hai completato il dono della famiglia che l’amore e Dio ci hanno regalato... Benvenuta al mondo - conclude - Mamma e papà ti amano alla follia».
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Barbara D'Urso, il virologo Crisanti: «Il coronavirus sopravvive in frigorifero 7-8 giorni. Ecco in quali condizioni»
Su Leggo.it le ultime novità. Barbara D'Urso, il virologo Andrea Crisanti: «Il coronavirus sopravvive in frigorifero 7-8 giorni. Ecco in quali condizioni». Oggi, il virologo Crisanti dell'Università di Padova è stato ospite in collegamento con Pomeriggio 5 e ha parlato della cosiddetta Fase 2.
«Io auspico - ha spiegato Crisanti - che a questa data ci si arrivi preparati. Non conosciamo l'esatta incidenza del virus sui contagi. Conosciamo il numero dei contagi in base ai tamponi». Poi il virologo ha risposto ad alcune domande di Barbara D'Urso. «Sulla trasmissibilità del virus tramite i condizionatori - continua il virologo - non sono stati fatti abbastanza studi. In ogni caso, nei locali chiusi maggiore è il ricambio d'aria, minore è la possibilità di contagio. Le zanzare non lo trasmettono».
Poi Crisanti ha parlato della resistenza del coronavirus in frigorifero. «Abbiamo fatto degli esperimenti. Il coronavirus sopravvive in frigorifero anche per parecchio tempo, almeno 7-8 giorni, su un alimento contaminato in condizioni di umidità, come ad esempio un pezzo di carne. Se poi, la carne contaminata viene cotta, il coronavirus muore. Ovviamente questo è un caso molto raro. Ma può diventare realtà se si convive con una persona infetta. In questo caso, la condivisione di cibo può essere pericolosa. Sulla resistenza del coronavirus sulla plastica in frigorifero non sono stati fatti studi».
«Io auspico - ha spiegato Crisanti - che a questa data ci si arrivi preparati. Non conosciamo l'esatta incidenza del virus sui contagi. Conosciamo il numero dei contagi in base ai tamponi». Poi il virologo ha risposto ad alcune domande di Barbara D'Urso. «Sulla trasmissibilità del virus tramite i condizionatori - continua il virologo - non sono stati fatti abbastanza studi. In ogni caso, nei locali chiusi maggiore è il ricambio d'aria, minore è la possibilità di contagio. Le zanzare non lo trasmettono».
Poi Crisanti ha parlato della resistenza del coronavirus in frigorifero. «Abbiamo fatto degli esperimenti. Il coronavirus sopravvive in frigorifero anche per parecchio tempo, almeno 7-8 giorni, su un alimento contaminato in condizioni di umidità, come ad esempio un pezzo di carne. Se poi, la carne contaminata viene cotta, il coronavirus muore. Ovviamente questo è un caso molto raro. Ma può diventare realtà se si convive con una persona infetta. In questo caso, la condivisione di cibo può essere pericolosa. Sulla resistenza del coronavirus sulla plastica in frigorifero non sono stati fatti studi».
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giovedì 9 aprile 2020
Matilde Brandi, morto il padre Pietro: «Hai lottato come un guerriero, senza mai mollare»
«Un anno fa te ne andavi tu mamma e ora anno dopo in punta di piedi senza far rumore anche tu Babbo mio hai deciso di raggiungere la mamma!
Sei stato un guerriero e con lucidità sei arrivato alle tue ultime ore con grande dignità senza mai farci capire che stavi soffrendo non solo per il dolore fisico ma per il dolore di dover lasciare i tuoi figli che vedevi distrutti dal dolore! Hai lottato come un guerriero senza mai mollare fin quando le forze non c'è l'hanno fatta più!
Mi mancherà tutto di te babbo! I nostri pranzi tutti i giorni insieme con salsiccia sulla brace anche a 40 gradi d'estate e piadina che preparavi tu da buon romagnolo!
L'aspetto più atroce di questo periodo è che tra le libertà che abbiamo perduto c'è anche quella di condividere, nelle forme che da sempre ci appartengono, il dolore per la morte di un genitore o di un congiunto ! E' una perdita seria, un dolore dentro il dolore, qualcosa che scuote le radici delle persone. E' una privazione che seppur necessaria rasenta il disumano e che passa troppo inosservata per non apparire senza pietà. Rimane la possibilità di soffrire il dolore in forma privata attraverso piccoli gesti che tentano di sostituirsi a forme rituali impraticabili ed è qualcosa che sorprendentemente fa uscire dalla cappa della rassegnazione e silenzio, perché attraverso la capacità di soffrire si scopre che dentro di noi, per quanto affaticati e fragili le cose non cambiano, sono intatte; c'è vita, c'è relazione, ci sono pensieri, sentimenti, desideri, bisogni, ci sono a sostegno ricordi di abbracci e sorrisi, ci sono slanci, c'è intensità, c'è memoria, c'è verità del cuore. E anche se non è possibile accompagnarsi per mano, almeno lì, in fondo al cuore nessuno verrà a porre confini e mettere distanze. Hai lottato come un guerriero per tutta la vita e anche alla fine dei tuoi giorni non hai mai mollato sempre con dignità e rispetto per non farci soffrire perché sapevi che ti era rimasto poco! Che DIGNITÀ signor PIETRO BRANDI che RISPETTO che EDUCAZIONE ! Vola accanto a mamma adesso. Tua figlia Matilde. Grazie a mia cognata paola che ha scritto una parte di questo meraviglioso messaggio d'amore!»
Sei stato un guerriero e con lucidità sei arrivato alle tue ultime ore con grande dignità senza mai farci capire che stavi soffrendo non solo per il dolore fisico ma per il dolore di dover lasciare i tuoi figli che vedevi distrutti dal dolore! Hai lottato come un guerriero senza mai mollare fin quando le forze non c'è l'hanno fatta più!
Mi mancherà tutto di te babbo! I nostri pranzi tutti i giorni insieme con salsiccia sulla brace anche a 40 gradi d'estate e piadina che preparavi tu da buon romagnolo!
L'aspetto più atroce di questo periodo è che tra le libertà che abbiamo perduto c'è anche quella di condividere, nelle forme che da sempre ci appartengono, il dolore per la morte di un genitore o di un congiunto ! E' una perdita seria, un dolore dentro il dolore, qualcosa che scuote le radici delle persone. E' una privazione che seppur necessaria rasenta il disumano e che passa troppo inosservata per non apparire senza pietà. Rimane la possibilità di soffrire il dolore in forma privata attraverso piccoli gesti che tentano di sostituirsi a forme rituali impraticabili ed è qualcosa che sorprendentemente fa uscire dalla cappa della rassegnazione e silenzio, perché attraverso la capacità di soffrire si scopre che dentro di noi, per quanto affaticati e fragili le cose non cambiano, sono intatte; c'è vita, c'è relazione, ci sono pensieri, sentimenti, desideri, bisogni, ci sono a sostegno ricordi di abbracci e sorrisi, ci sono slanci, c'è intensità, c'è memoria, c'è verità del cuore. E anche se non è possibile accompagnarsi per mano, almeno lì, in fondo al cuore nessuno verrà a porre confini e mettere distanze. Hai lottato come un guerriero per tutta la vita e anche alla fine dei tuoi giorni non hai mai mollato sempre con dignità e rispetto per non farci soffrire perché sapevi che ti era rimasto poco! Che DIGNITÀ signor PIETRO BRANDI che RISPETTO che EDUCAZIONE ! Vola accanto a mamma adesso. Tua figlia Matilde. Grazie a mia cognata paola che ha scritto una parte di questo meraviglioso messaggio d'amore!»
Paola Di Benedetto vince la quarta edizione del Grande Fratello Vip
Paola Di Benedetto vince la quarta edizione del Grande Fratello Vip. Ecco chi è. Paola Di Benedetto è la vincitrice della quarta edizione del Grande Fratello Vip. Giovanissima, 25 anni, per Paola questa vittoria sa tanto di riscatto più che meritato. L'ex Madre natura ha scelto di devolvere l'intero montepremi in beneficenza a favora della Protezione Civile per l'emergenza coronavirus.
Nata a Vicenza l’8 gennaio del 1995, Paola Di Benedetto è legatissima alla famiglia e al fratello gemello,che le ha fatto anche una dolce sorpresa durante la in diretta del Grande Fratello Vip. Paola oltre ad essere stata Madre Natura spesso è stata al centro del gossip, per via delle sue relazioni sentimentali. Per ben tre anni e mezzo, infatti, Paola ha avuto una relazione con Matteo Gentili, poi Francesco Monte conosciuto all'Isola dei famosi. La storia d'amore tra i due finisce presto e male. Ma l'amore bussa ancora una volta al cuore di Paola che incontra Federico Rossi, del duo Benji e Fede.
Nata a Vicenza l’8 gennaio del 1995, Paola Di Benedetto è legatissima alla famiglia e al fratello gemello,che le ha fatto anche una dolce sorpresa durante la in diretta del Grande Fratello Vip. Paola oltre ad essere stata Madre Natura spesso è stata al centro del gossip, per via delle sue relazioni sentimentali. Per ben tre anni e mezzo, infatti, Paola ha avuto una relazione con Matteo Gentili, poi Francesco Monte conosciuto all'Isola dei famosi. La storia d'amore tra i due finisce presto e male. Ma l'amore bussa ancora una volta al cuore di Paola che incontra Federico Rossi, del duo Benji e Fede.
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