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sabato 13 giugno 2020

A 70 anni fa sesso con un 28enne, le minacce della famiglia del giovane: «Vogliamo 30mila euro»

Quattro persone, delle quali un minorenne, senza fissa dimora e di etnia rom, sono stati arrestati per estorsione al termine di un'indagine della Squadra Mobile di Venezia, a cui si era rivolto la vittima per fare denuncia.


 I quattro sono stati monitorati dagli agenti, che sono riusciti a documentare, anche attraverso sistemi di videoripresa, il passaggio di denaro di una somma di 3.500 euro, una parte dei 30.000 euro pattuiti con la vittima. A quel punto sono scattati gli arresti in flagranza di reato. I maggiorenni, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati condotti nel carcere di Venezia. Il minorenne, su disposizione della Procura dei Minori, è stato portato al Centro di Prima Accoglienza di Treviso.

Il tutto è iniziato alcuni mesi fa quando la vittima, un 70enne mestrino, aveva intrattenuto per qualche mese una relazione con un 28enne rom della zona Marghera. Poi non si vedono per tre mesi a causa del lockdown. Quando si è iniziato ad uscire il 28enne si presenta a casa del 70enne con la famiglia, un 16enne, un 50enne e un 40enne, e gli chiedono 30mila euro altrimenti avrebbero informato della relazione la sua famiglia. Fa così denuncia alla polizia e la squadra mobile, li prende durante lo scambio. 

Omicidio Luca Sacchi, sul telefono di Anastasiya i messaggi tra la "Dea Anais" e i suoi schiavi: «Sono una padrona pretenziosa»

Nuovi dettagli emersi sull'omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni ucciso lo scorso ottobre con un colpo di pistola alla testa a Roma. A tornare a parlare del giallo è stata la trasmissione di Rete 4 "Quarto Grado - Le Storie", che ha mostrato degli screenshot salvati sul telefono di Anastasiya Kylemnyk, fidanzata della vittima e coinvolta nell'inchiesta sull'omicidio.


Le immagini riportano conversazioni tra dei money-slave, uomini disposti a pagare per essere sottomessi da una padrona che si fa chiamare "Dea Anais". La trasmissione mostra anche delle fotografie di una ragazza mascherata e vestita di pelle e calze a rete, mora e provocante, e si chiede se dietro quelle immagini possa esserci la stessa Anastasiya o se la ragazza avesse salvato quei messaggi proprio perché affascinata da quel mondo e dal denaro che vi circolava.

mercoledì 15 aprile 2020

Bonus vacanze da 300 euro a famiglia. Box in plexiglass sulle spiagge? I balneari: idea folle

Nebbia sull’estate italiana. Il video vertice tra il ministro Franceschini e gli assessori regionali al Turismo non ha dato certezze ad un settore devastato al 100%, che non sa come e quando potrà riaprire i battenti. Fondamentale la questione del “Bonus Vacanze”, che il Governo vorrebbe mettere nel motore già dal prossimo decreto di aprile, per recuperare solo una parte di quel 15% di Pil che mare, montagna e cultura vale per l’economia italiana.


SOLDI O SCONTO. Il dilemma è ancora una volta quello di dare una somma di denaro cash alle famiglie con il vincolo della spesa vacanziera in Italia (si parla di 300 euro per prenotazioni alberghiere o di altro tipo) oppure uno sconto fiscale da 500 euro detraibile dalla dichiarazione dei redditi 2021.

ATTESA. Strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali non hanno però ottenuto certezze. Preoccupano anche le spese aggiuntive per il rispetto delle misure di stanziamento sociale, particolarmente difficili per chi ospita turisti. Di certo, la domanda sarà minore e dedita soprattutto al consumo interno, quindi con serie difficoltà riguardo ad esempio al pagamento degli affitti (spesso rappresentano il 20-25% del bilancio delle imprese turistiche) e dell’approvvigionamento della tassa di soggiorno finora versata ai Comuni ma che i rappresentanti alberghieri chiedono resti nella disponibilità delle strutture, che avranno anche bisogno di un sostegno all’occupazione (si legga cassa integrazione) per un periodo lungo (almeno fino al prossimo 31 dicembre).

FONDI UE DA RIMODULARE. Altra richiesta per evitare la bamcarotta del turismo, quella di derogare i fondi europei Por Fesr-Fse che non prevedono aiuti per il Turismo, quindi di concentrare buona parte delle risorse 2021-2027 alla rinascita strutturale dell’offerta turistica del Belpaese.

TUTTI CONTRO URSULA. Ma i rappresentati turistici italiani rigettano con forza l’idea fuorviante paventata dalla Commissaria Ue, Ursula von der Leyen , che non si debbano fare prenotazioni per luglio e agosto: «Per quel tempo, adottando i dovuti protocolli, si potrà ricominciare ad essere turisti».

BOX PLEXIGLASS BOCCIATI. L’azienda modenese che ha lanciato l’idea di recintare gli spazi in spiaggia mettendo box di plexiglass tra gli ombrelloni («abbiamo prenotazioni da mezza Europa», dicono i titolari) viene sonoramente bocciata dagli operatori balneari. «Sono delle follie che ci indignano: sparate estemporanee quando ora i problemi sono ben altri», commenta Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud. Con lui tutti gli altri imprenditori, da Nord a Sud.

OMBRELLONE IBERICO. Le spiagge della Spagna? Saranno solo per gli spagnoli. L’annuncio di un provvedimento che sembra prevedere il divieto di frequentazione delle coste iberiche da parte di chi proviene da altri Paesi, è stato dato dalla ministra per il Turismo. L’idea di un “passaporto” da ombrellone viene anche dalla convinzione che la prossima stagione turistica sarà “casalinga” per buona parte dei cittadini europei e mondiali. Quindi “distanziati e indigeni” al sole di casa.

martedì 10 marzo 2020

Vieni da Me, Nina Moric si tocca gli occhi, Caterina Balivo la rimprovera: «Non puoi farlo»

Nina Moric a "Vieni da me" da Caterina Balivo risponde alle domande al buio del led toccando questioni delicate e facendo rivelazioni inedite. Parla di Fabrizio Corona, del rapporto con sua madre e della felicità ritrovata con suo figlio Carlos. Modella croata che a vent'anni ballava accanto a Ricky Martin, da qualche anno è accusata di aver rovinato la sua bellezza e in uno studio senza pubblico si toglie le lenti a contatto azzurre mostrando il suo vero colore.


«Io ho gli occhi marronie, ma non ci vedo e mi sono abituata così», spiega Nina. «Non devi toccarteli, ricordiamo che in questo momento non si possono portare le mani neanche alla bocca e al naso... E poi sei più bella così, prendi le lenti normali», dice la padrona di casa che in questo periodo di emergenza Coronavirus continua a fare servizio pubblico. «Sì, hai ragione», risponde dispiaciuta la Moric.

Non solo la bellezza al naturale, Nina parla anche dell'ex marito e di suo figlio: «Fabrizio (Corona) è il più grande amore della mia vita. Lo risposerei tornando indietro perché, nonostante sia una testa di rapa, ha un cuore. Non lo dimostra spesso. E poi mi fido di lui. Una volta facevamo le guerre. Era lui che era sempre spavaldo, voleva dimostrare di essere superiore sminuendomi. Non lo faceva con cattiveria. È un narcisista patologico che vive per il dio denaro. Ama lavorare, ma non mi ha mai ferito fisicamente». I due si sono amati molto e si sono sposati, ma Nina voleva chiedere la separazione già nel 2007: «Non appoggiavo certi suoi atteggiamenti e nel 2009 lui si è innamorato di Belen».

«Oggi - continua -  ci sentiamo tutti i giorni. Sembriamo fratello e sorella, Carlos è felicissimo. Ammetto i miei errori e se tornassi indietro non lo rifarei più. Lui mi ha sempre protetto. È una delle persone più buone d’animo che io conosca».
Poi per la prima volta racconta tutta la verità su cosa è accaduto quando le hanno tolto il figlio Carlos. Tutto inizia parlando della madre di Nina, del rapporto che oggi ha recuperato anche con lei perdonandola. I genitori erano molto severi e alzavano le mani su di lei. «Una sera del 2014 sono tornata a casa e mia madre era di cattivo umore perché Carlos faceva i capricci. Il piccolo è andato a letto e noi siamo andate in cucina a discutere. Lui ha sentito tutto e si è spaventato, ha chiamato la nonna paterna che è arrivata iniziando a urlare». Nina racconta che l’ex suocera ha detto cose che non avrebbe dovuto dire e lei ha reagito male: «Io ho fatto un atto di autolesionismo».

Disse che a quel punto preferiva morire piuttosto che perdere suo figlio e davanti a tutti fece l’errore di farsi del male. Sottolinea che non era un tentativo di suicidio, era disperazione. Il gesto le è costato molto perché è stata lontana da Carlos per quattro anni. Al telefono lui la chiamava "Signora". Oggi il ragazzo ha quasi 18 anni e le dice: «Voglio recuperare quei quattro anni perché tu sei la mamma migliore del mondo».

lunedì 1 gennaio 2018

Morgan e la casa pignorata: "Per mia figlia cifre esorbitanti, massacrato da chi mi ha detto 'ti amo'"

Morgan, all'anagrafe Marco Castoldi, scrive una lettera aperta dopo il pignoramento della sua casa di Monza seguito ai mancati pagamenti degli alimenti all'ex Asia Argento e alla figlia Anna Lou dal 2011: "Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono uno particolarmente legato al denaro (la penso come Silvano Agosti cioè quando si ha un tetto, del cibo e dei vestiti, tutto il denaro in più è una sconfitta) perciò non sono mai stato attento al calcolo e al risparmio". La lunga e accorata missiva, condivisa con un post su Facebook, racconta tutte le difficoltà che Morgan ha dovuto affrontare nella sua vita.
"Da buon artigiano-medio, una cosa ho fatto, e che ho potuto fare perché lavoro da quando ho sedici anni, da quando mio padre mi ha lasciato - unico figlio maschio - costretto a dover portare a casa soldi per continuare a campare, io, mia madre, mia sorella, e intanto studiare al liceo e al conservatorio, perché non volevo permettere che, sia io che mia sorella, non coltivassimo l'interesse per gli studi, per la musica e per la cultura soltanto perché mio padre aveva fallito nella vita e se l'era data a gambe. Già c'era la sofferenza di un lutto così assurdo, ci mancava pure che tutto ciò ci rovinasse la vita... Ci siamo rimboccati le maniche: mia madre, insegnante elementare in pensione - prosegue Morgan - si è messa improvvisamente a girare da sola in macchina per tutta Italia improvvisandosi rappresentante di vestiti; mia sorella che aveva un anno più di me e che faceva la quinta ginnasio al liceo classico, ha cominciato a fare la cameriera e la commessa; io uscivo a mezzanotte con il motorino e andavo a fare piano bar per le coppiette innamorate nei locali della Brianza, tornavo alle cinque del mattino e alle otto, in bicicletta, con mia sorella sul manubrio, andavo al liceo. Io son stato bocciato mentre lei si è presa due lauree. Abbiamo pagato la casa, mettendo insieme le forze. Abbiamo continuato a studiare musica, lei il violoncello e io il pianoforte".
"Non mi sono laureato - spiega Morgan - ma ho fatto il professionista musicista, mi conoscete tutti, non sono una persona superficiale, qualche libro l'ho letto, qualche strumento lo suonicchio. Dicevo, non venero il denaro, ma una casa sono riuscito a comprarmela, banalmente, una, l'unica, altro che villa al mare, chalet in montagna, residenza di famiglia in campagna, appartamento in centro…! Ma di cosa stiamo parlando? Una benedetta prima casa, l'unica, per metterci dentro una famiglia, dei figli, un televisore, un pianoforte, e il minimo per una vita tranquilla e dignitosa. Altro che rockstar, altro che figli d'arte: sono una persona comune, per bene. Ma artista. Mi son fatto da solo".
"A diciassette anni ho firmato per una major - la Polygram, e ho inciso il mio primo album - Non c'erano mica i talent show - sottolinea il cantante - nemmeno l'ombra. C'erano lo scantinato della casa e un registratore quattro piste a cassette, e mentre i miei coetanei andavano 'in compagnia', io stavo a scrivere le canzoni, e a cercare di realizzare dei demo autoprodotti. Facevamo un centinaio di musicassette con la copertina fabbricata nella tipografia del paese, e al sabato pomeriggio andavamo a Milano in Piazza Duomo per cercare di venderle ai passanti. Non avrei potuto fare altro, era tanto forte il trasporto, la voglia, la determinazione. Così ho trascorso la mia adolescenza: studiando, lavorando, coltivando la passione. Elaborando il lutto".
Morgan parla, poi, della sua esperienza di padre e degli alimenti. "Io ho due figlie, l'averle messe al mondo è stata una scelta, non un incidente - precisa con orgoglio -, perciò è logico che non mi sottragga al fatto di mantenerle al massimo delle mie possibilità, e non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme, ai quali rispondevo: no, è giusto, voglio che sia così, che i miei figli possano avere tutto, tutto quello che non ho avuto io'. Mi rispondevano: ma guarda che tremila euro sono troppi, un bambino non ha quelle spese. E io replicavo: vabbè, non importa, vorrà dire che li metteranno via e glieli daranno poi quando sarà grande. Intanto io, che tra l'altro non ero quello che aveva voluto la separazione, continuavo a lavorare come sempre, e i soldi li facevo gestire di volta in volta a professionisti, i cosiddetti commercialisti, cosa che fanno tutti, non solo chi al denaro non è particolarmente attento".
A determinare il mancato versamento degli alimenti ci sarebbero difficoltà economiche. Per farla breve, continua Morgan, "un giorno sono caduto dal pero, ed è stato non molto tempo fa, quando, dopo un'intera stagione di lavoro televisivo, una stagione campionessa di incassi, con ascolti record, mi trovo senza compenso. Perché? Innanzi tutto perché metà se li è presi Equitalia. E l'altra metà, non mi viene corrisposta semplicemente facendo appello alla mia 'indisciplina'. Così, da un giorno all'altro io vengo a sapere che ho un gigantesco debito con l'Agenzia delle Entrate, accumulatosi in dieci anni di tasse mai pagate. Cosa???? Non sapevo nulla perché nessuno me l'aveva detto. Semplice: non te lo puoi inventare, se non te lo dicono. Nessuno nemmeno mi aveva chiesto un parere. Io di certo non ho mai detto a chi gestiva il denaro di non pagare le tasse, anzi, quando chiedevo notizie sul denaro - che mi sembrava sempre un po' meno di quello che mi pareva dovesse essere la quantità - mi veniva detto: 'eh, si è vero, ma le tasse sono altè". E invece non venivano pagate. Quindi dove sta il denaro? Boh. Io mi sono soltanto affidato a dei professionisti. Non voglio entrare in questo argomento ora, ma era solo per dire che se i soldi se li prende tutti completamente lo Stato (perché ho un debito), come faccio a vivere per saldarlo? Come mangio? Con che energia lavoro? Con che entusiasmo faccio gli spettacoli? Con che creatività scrivo? A qualcuno interessa?", si chiede nella lunghissima lettera.
"Per anni ho pagato somme esorbitanti, intere rette annuali per scuole private di lusso, che costano più della Bocconi, ma non c'è problema - continua Morgan- per la bambina questo e altro, figuriamoci. Per una bambina fantastica, che non ha colpa, semmai la fortuna di essere figlia di un musicista realizzato e di un'attrice con un albero genealogico talmente grande che non ci sta neanche nei parchi delle sue ville in Toscana o nei giardini pensili delle sue terrazze romane. Ma il problema non è mica Asia. Sono certo che lei non c'entra nulla con questa faccenda, figuriamoci! Ma secondo voi, che interesse avrebbe nei confronti della mia umile dimora monzese, lei che vive tra Parigi e Los Angeles in case meravigliose, e che lavora con i più grandi registi del mondo? Mica ha bisogno di me per farsi mantenere!".
"Quei tremila euro con cui certe famiglie avrebbero tirato su dodici figli, per lei sono una bazzecola, ci paghi giusto un giorno d'albergo a New York, viaggio escluso. Ma scherziamo? No?! Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto - conclude Morgan con amarezza - Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto 'ti amo', ma del minimo rispetto di un essere umano".

giovedì 29 dicembre 2016

Pagamenti in contanti: ecco la somma massima che può essere utilizzata

Qual è il limite di denaro che può essere utilizzato in contanti? Ci sono limiti alle somme che possono essere prelevate o versate in banca? A rispondere a queste domande e l'avvocato Daniele Paolanti, che ha messo a punto una guida che fa chiarezza in materia. A seguito dell'entrata in vigore della legge 208/2015 il limite di denaro che può essere utilizzato in contanti per eseguire le transazioni - si legge sul sito di informazione giuridica studiocataldi.it - è stato innalzato a 3.000 euro.
Non ci sono limiti alle somme che possono essere prelevate o versate da un utente presso un istituto di credito, ma il limite di 3.000 euro si pone per quanto riguarda le operazioni che possono essere compiute verso un soggetto terzo, poiché in tal caso si rivelerebbe necessario usare forme di pagamento come il bonifico o la carta di credito ecc. (strumenti che siano comunque tracciabili). La legge di stabilità del 2016 ha fissato il divieto di trasferimento di denaro contante, di libretti di deposito bancari o postali al portatore oppure di titoli al portatore in euro o in valuta estera, realizzato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, se le predette somme eccedano i 3.000 euro.
In virtù della nuova normativa - si legge - risultano dunque ammissibili, anche se dovessero essere superiori a 3.000 euro, tutta una serie di operazioni, tra le quali i prelievi o i versamenti in contanti effettuati presso gli sportelli bancari o postali poiché non sono effettuate verso un soggetto terzo ma nei confronti di un intermediario abilitato (e rimangono comunque nella disponibilità del titolare); i pagamenti rateali, purché risultino da un piano di ammortamento che sia stato previamente accordato tra le parti e che risulti comunque da un documento scritto (o anche nella fattura); l'acconto o la caparra.
Anche i prelievi di somme superiori ad euro 3.000 possono essere concessi dall'istituto bancario o postale. Fermo restando che l'addetto potrebbe, al momento dell'operazione, richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo. Successivamente - spiega l'avvocato Paolanti - potrebbe essere inoltrata la comunicazione all'Unione Informazione Finanziaria (UIF), organo di natura amministrativa. Se l'ente ha il fondato sospetto che il denaro prelevato possa essere impiegato per finalità di riciclaggio può trasmettere le informazioni alla Procura della Repubblica.

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