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mercoledì 20 maggio 2020

Franca, lavoratrice disabile: «Mi hanno negato il bonus di 600 euro, ma l'invalidità non può essere un benefit»

Franca Borin, 48enne vicentina, è una dei tanti lavoratori disabili italiani che, di fronte alla crisi economica scaturita dall'emergenza coronavirus, si è vista negare il bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia. Il motivo del 'mancato diritto', come spiega la diretta interessata, è proprio il certificato che attesta la sua invalidità: «Eppure la disabilità non può essere considerata un benefit».


Franca Borin, madre di quattro figli e paraplegica da 23 anni in seguito ad un incidente stradale, lavora come venditrice online per un'azienda che produce integratori. Il suo lavoro, dall'inizio del lockdown, è andato avanti ma ovviamente niente è stato come prima. «Noi siamo pagati a provvigione tramite fattura: sono iscritta alla gestione separata Inps perché ho la partita Iva e fino a qualche tempo fa lavoravo anche come dipendente a tempo determinato, poi mi è rimasto solo quest'impiego» - spiega la donna a Leggo - «Se non vendiamo, non guadagniamo: io personalmente negli ultimi mesi ho avuto solo alcuni riordini ma nessun nuovo cliente, dal momento che le persone non spendono soldi in un simile momento di crisi».

Franca Borin, nota sui social come 'Zia Franca', ovviamente non ha una capacità lavorativa al 100% ma vuole essere la voce di tante persone nella sua stessa situazione: «Vorrei che questa cosa venisse alla ribalta: non sono l'unica disabile esclusa, lo sono tutti coloro che percepiscono l'assegno ordinario di invalidità. Per riceverlo, si devono avere almeno cinque anni di contributi versati negli ultimi tre: io, come tante altre persone, rispondo a questi requisiti e ricevo 340 euro di indennità lorda, non netta. Questo stesso criterio però mi impedisce di ricevere bonus e sussidi di disoccupazione: a luglio ho cessato un rapporto di lavoro dipendente ma mi hanno negato la disoccupazione. Mi hanno riconosciuto una parziale capacità lavorativa e dovrei scegliere tra l'invalidità e altri sussidi, compresi disoccupazione e bonus del Cura Italia. Col nuovo decreto Rilancio potrei farmi rientrare tra gli aventi diritto, ma non ne ho la certezza e ovviamente non si tratta di misure retroattive, quindi ho già perso ciò che ritengo mi spettasse negli scorsi mesi. Inoltre, prima di un adeguamento da parte dell'Inps ho paura di dover aspettare mesi».

«Le persone con disabilità non sono solo persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza totale. Io non sono in questa condizione, ho scelto di lavorare per mantenere la mia famiglia e non voglio vivere di sussidi a spese dello Stato» - spiega ancora Franca Borin - «Tante persone normodotate magari percepiscono il reddito di cittadinanza e poi lavorano in nero per arrotondare: io non posso farlo, se lo Stato mi dà la possibilità di aprire la partita Iva e pagare le tasse, ho diritto ad avere il bonus».

mercoledì 15 aprile 2020

Bonus vacanze da 300 euro a famiglia. Box in plexiglass sulle spiagge? I balneari: idea folle

Nebbia sull’estate italiana. Il video vertice tra il ministro Franceschini e gli assessori regionali al Turismo non ha dato certezze ad un settore devastato al 100%, che non sa come e quando potrà riaprire i battenti. Fondamentale la questione del “Bonus Vacanze”, che il Governo vorrebbe mettere nel motore già dal prossimo decreto di aprile, per recuperare solo una parte di quel 15% di Pil che mare, montagna e cultura vale per l’economia italiana.


SOLDI O SCONTO. Il dilemma è ancora una volta quello di dare una somma di denaro cash alle famiglie con il vincolo della spesa vacanziera in Italia (si parla di 300 euro per prenotazioni alberghiere o di altro tipo) oppure uno sconto fiscale da 500 euro detraibile dalla dichiarazione dei redditi 2021.

ATTESA. Strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali non hanno però ottenuto certezze. Preoccupano anche le spese aggiuntive per il rispetto delle misure di stanziamento sociale, particolarmente difficili per chi ospita turisti. Di certo, la domanda sarà minore e dedita soprattutto al consumo interno, quindi con serie difficoltà riguardo ad esempio al pagamento degli affitti (spesso rappresentano il 20-25% del bilancio delle imprese turistiche) e dell’approvvigionamento della tassa di soggiorno finora versata ai Comuni ma che i rappresentanti alberghieri chiedono resti nella disponibilità delle strutture, che avranno anche bisogno di un sostegno all’occupazione (si legga cassa integrazione) per un periodo lungo (almeno fino al prossimo 31 dicembre).

FONDI UE DA RIMODULARE. Altra richiesta per evitare la bamcarotta del turismo, quella di derogare i fondi europei Por Fesr-Fse che non prevedono aiuti per il Turismo, quindi di concentrare buona parte delle risorse 2021-2027 alla rinascita strutturale dell’offerta turistica del Belpaese.

TUTTI CONTRO URSULA. Ma i rappresentati turistici italiani rigettano con forza l’idea fuorviante paventata dalla Commissaria Ue, Ursula von der Leyen , che non si debbano fare prenotazioni per luglio e agosto: «Per quel tempo, adottando i dovuti protocolli, si potrà ricominciare ad essere turisti».

BOX PLEXIGLASS BOCCIATI. L’azienda modenese che ha lanciato l’idea di recintare gli spazi in spiaggia mettendo box di plexiglass tra gli ombrelloni («abbiamo prenotazioni da mezza Europa», dicono i titolari) viene sonoramente bocciata dagli operatori balneari. «Sono delle follie che ci indignano: sparate estemporanee quando ora i problemi sono ben altri», commenta Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud. Con lui tutti gli altri imprenditori, da Nord a Sud.

OMBRELLONE IBERICO. Le spiagge della Spagna? Saranno solo per gli spagnoli. L’annuncio di un provvedimento che sembra prevedere il divieto di frequentazione delle coste iberiche da parte di chi proviene da altri Paesi, è stato dato dalla ministra per il Turismo. L’idea di un “passaporto” da ombrellone viene anche dalla convinzione che la prossima stagione turistica sarà “casalinga” per buona parte dei cittadini europei e mondiali. Quindi “distanziati e indigeni” al sole di casa.

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