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venerdì 13 marzo 2020

Coronavirus, Barbara D'Urso legge un messaggio in diretta e scoppia in lacrime a Pomeriggio 5

Su Leggo.it le ultime novità. Coronavirus, Barbara D'Urso legge un messaggio in diretta e scoppia in lacrime a Pomeriggio 5. Oggi, la conduttrice Mediaset si è commossa leggendo una poesia dedicata al delicato momento che sta vivendo l'Italia.

«Vorrei condividere con voi - ha detto Barbara D'Urso - queste parole che girano sui social e su whatsapp, parole di speranza. Ringrazio chiunque le abbia scritte». E leggendo l'ultima parte della poesia si è commossa.


Ecco il testo.

VIVA LA PRIMAVERA, VIVA LA VITA

Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla.
Ed i fiori iniziavano a sbocciare,e il sole a splendere, e tornavano le rondini.
Diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse.
Era l’11 marzo 2020 e i ragazzi studiavano sui pc da casa.
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa.
Dopo poco chiusero tutto, anche gli uffici.
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali e la gente si ammalava.
Era l’11 marzo del 2020 e tutti furono messi in quarantena obbligatoria: i nonni, le famiglie e anche i giovani.
Allora la paura diventò reale, e le giornate sembravano tutte uguali.
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire.
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani ne avesse avuto bisogno.
Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri, l’anno in cui il mondo sembrò fermarsi e l’economia andare a picco.
Ma la primavera non lo sapeva e i fiori lasciarono il posto ai frutti.
E poi arrivò il giorno della liberazione.
Eravamo alla tv e il primo ministro disse a reti unificate che l’emergenza era finita e che il virus aveva perso…
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto.
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
Come fosse nostro fratello.
E fu allora che arrivò l’estate, perché la primavera non lo sapeva e aveva continuato ad esserci…
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte.
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita

giovedì 29 dicembre 2016

Pagamenti in contanti: ecco la somma massima che può essere utilizzata

Qual è il limite di denaro che può essere utilizzato in contanti? Ci sono limiti alle somme che possono essere prelevate o versate in banca? A rispondere a queste domande e l'avvocato Daniele Paolanti, che ha messo a punto una guida che fa chiarezza in materia. A seguito dell'entrata in vigore della legge 208/2015 il limite di denaro che può essere utilizzato in contanti per eseguire le transazioni - si legge sul sito di informazione giuridica studiocataldi.it - è stato innalzato a 3.000 euro.
Non ci sono limiti alle somme che possono essere prelevate o versate da un utente presso un istituto di credito, ma il limite di 3.000 euro si pone per quanto riguarda le operazioni che possono essere compiute verso un soggetto terzo, poiché in tal caso si rivelerebbe necessario usare forme di pagamento come il bonifico o la carta di credito ecc. (strumenti che siano comunque tracciabili). La legge di stabilità del 2016 ha fissato il divieto di trasferimento di denaro contante, di libretti di deposito bancari o postali al portatore oppure di titoli al portatore in euro o in valuta estera, realizzato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, se le predette somme eccedano i 3.000 euro.
In virtù della nuova normativa - si legge - risultano dunque ammissibili, anche se dovessero essere superiori a 3.000 euro, tutta una serie di operazioni, tra le quali i prelievi o i versamenti in contanti effettuati presso gli sportelli bancari o postali poiché non sono effettuate verso un soggetto terzo ma nei confronti di un intermediario abilitato (e rimangono comunque nella disponibilità del titolare); i pagamenti rateali, purché risultino da un piano di ammortamento che sia stato previamente accordato tra le parti e che risulti comunque da un documento scritto (o anche nella fattura); l'acconto o la caparra.
Anche i prelievi di somme superiori ad euro 3.000 possono essere concessi dall'istituto bancario o postale. Fermo restando che l'addetto potrebbe, al momento dell'operazione, richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo. Successivamente - spiega l'avvocato Paolanti - potrebbe essere inoltrata la comunicazione all'Unione Informazione Finanziaria (UIF), organo di natura amministrativa. Se l'ente ha il fondato sospetto che il denaro prelevato possa essere impiegato per finalità di riciclaggio può trasmettere le informazioni alla Procura della Repubblica.

mercoledì 5 agosto 2015

Luca Barbareschi, addio politica. “Belen? criticata solo da sciacquette, mi piace ci fidanzerei”


“Non farò mai più politica nella mia vita. Ho il marchio dell’infamia di non averla fatta a sinistra, in quel caso sarei l’eroe nazionale per le mie leggi. E difende Belen: Mi sarei fidanzato volentieri con lei, mi piace da pazzi. Quelle che la criticano sono una valanga di sciacquette raccomandate e non hanno un quarto del suo talento”.Un Luca Barbareschi senza freni nel programma “I Radioattivi” su Radio Club 91: “ Non farò mai più politica nella mia vita.
Ho il marchio dell’infamia di non aver fatto politica a sinistra perché se l’avessi fatto a sinistra sarei l’eroe nazionale per quello che ho fatto: la legge sulla pedofilia, la legge sul Tax credit che ha concesso 180 milioni di euro al cinema italiano, e altre. Ma averlo fatto a destra è stato come avere una malattia infettiva.Detto questo sono orgoglioso di quello che ho fatto ma ho capito che la strana commistione tra creatività e potere è inconciliabile: o sei un uomo di potere puoi fare politica ma io amo mettermi la parrucca in testa e fare il clown. Renzi? E’ l’unico che ha il coraggio di fare il rinnovamento italiano. Ma non c’è più destra e sinistra. Siamo sequestrati dalla burocrazia di burocrati”.
Un accenno anche al famoso servizio de “Le Iene” (“Le iene ? Non farei mai quel programma mi piace la provocazione alla pari. Non è una trasmissione giornalistica e quando la goliardia pretende di essere inchiesta tanto rispetto alla Gabanelli, tanto discredito alle Iene”) e si lascia andare a commenti su Belen: “Mi sarei fidanzato volentieri con Belen mi è simpatica e canta e si muove benissimo. Quelle che la criticano sono una valanga sciacquette raccomandate e iper amate dalla critica e non hanno un quarto del suo talento. Mi piace da pazzi”

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