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domenica 27 novembre 2016

Bartoletti, morta la moglie: le parole toccanti su Fb del figlio di Agostino Di Bartolomei

Un messaggio toccante quello che Luca Di Bartomei, figlio dell'ex centrocampista della Roma, Agostino Di Bartolomei, ha voluto dedicare sul proprio profilo Facebook al giornalista Marino Bartoletti, la cui moglie è morta a causa di un incidente domestico.  A Marino Bartoletti siamo legati da tanto tempo.
Marino è stato innanzitutto un amico di Agostino ed io non dimentico.
Di Marino non dimentico le telefonate private ed affettuose per gli auguri o per sapere come andassero le cose.
Di Marino non dimentico le belle parole che pubblicamente ha sempre speso per Ago specie quando nei primi anni il calcio voleva accantonarne il ricordo.
Marino e la sua famiglia ci sono molto cari.
Per questo oggi mi viene naturale piangere con lui - privatamente e pubblicamente - per questo dramma infinito che ha colpito la sua famiglia.
Vi vogliamo bene.

lunedì 17 ottobre 2016

Wikileaks, Hillary fa piangere Berlusconi: “Parli così male di me?”



Il suo nome per intero non viene mai menzionato, ma tutto lascia pensare che Hillary Clinton si riferisse proprio a Silvio Berlusconi ‘in lacrime’ quando, in una conversazione off the record durante una conferenza organizzata da Goldman Sachs nell’ottobre del 2013 ed emersa adesso tra le ultime e-mail diffuse da Wikileaks, la ex segretario di Stato raccontò la reazione alle scuse che fu costretta a presentare a diversi leader dopo la diffusione dei cable diplomatici da parte di Wikileaks nel 2010.
Il riferimento a Silvio Berlusconi emerge dalla trascrizione relativa ad uno di quei discorsi che Hillary Clinton, adesso candidata democratica per la Casa Bianca, fece dopo la fine del mandato da segretario di Stato alle grandi banche e i cui testi l’aspirante presidente si è rifiutata di diffondere, punto questo su cui è stata più volte incalzata da Donald Trump. In particolare la conversazione in questione ebbe luogo il 29 ottobre del 2013 in Arizona con il Ceo di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, che la intervistava. La trascrizione era contenuta in una delle e-mail rubate al capo della campagna di Hillary Clinton John Podesta, che Wikileaks ha appena diffuso. Nel testo Hillary Clinton si assicura che sia tutto off the record e comincia il suo racconto: Segretario Clinton: «Okay. Ero segretario di Stato quando accadde Wikileaks. Ricorderete la debacle. Vengono fuori centinaia di migliaia di documenti. E io devo andare a fare il giro delle scuse. Avevo una giacca come se fosse il tour di una rock star. Il Clinton Apology Tour. Dovetti andarmi a scusare con chiunque fosse stato in qualche modo descritto nei cable in qualunque maniera che fosse considerata meno che lusinghiera. E fu doloroso. Leader che resteranno anonimi, che erano caratterizzati come vanitosi, egotisti e affamati di potere…». Sig.Blankfein: «Assodato». Segretario Clinton: «Corrotti. E noi sapevamo che lo erano. Questa non era fiction. E io dovevo andare a dire: sai, i nostri ambasciatori, certe volte si lasciano trasportare, vogliono tutti essere dei letterati. Partono per la tangente. Cosa posso dire. Ho sentito uomini adulti piangere. Letteralmente, dico. ‘Io sono un amico dell’America, e tu dici quelle cose di me’». Frase quest’ultima che a quanto pare Hillary Clinton pronunciò con un accento italiano, stando alla reazione di Blankfein che emerge dalla trascrizione. Sig.Blankfein: «Questo è un accento italiano». Segretario Clinton: «Abbiate senso dell’umorismo». Sig.Blakfein: «E quindi tu hai detto, Silvio…» (risate.).

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