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lunedì 24 aprile 2017

Berlusconi non paga gli alimenti a Veronica Lario, pignorati 26 milioni dal conto corrente

Veronica Lario non concede sconti e la battaglia sugli alimenti che le deve l'ex marito Silvio Berlusconi non sembra accennarsi a smorzare.
L'ex presidente ha presentato anche due ricorsi in tribunale: uno perchè l'assegno mensile versato sia ridotto, e un secondo perchè una parte delle somme fin qui pagate all'ex consorte gli siano restituiti. In tutta risposta però Veronica, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha proceduto legalmente ottenendo un pignoramento di 26 milioni di euro dai conti dell'ex marito.
Berlusconi, infatti, in attesa della sentenza in Cassazione, avrebbe diminuito da 1 milione e 400 mila euro a un milione gli alimenti per la Lario, raggiungendo così una morosità pari a 2 milioni che Veronica non ha tardato a chiedere facendo ricorso al tribunale e otteneto, a fronte della sentenza precedente, l'autorizzazione al pignoramento.

domenica 27 novembre 2016

Referendum, Renzi: "Se vince il no rischio governo tecnico"

«Il rischio di un governo tecnico c'è ma non dipende da me, sta a voi scongiurarlo con il sì». Così il premier Matteo Renzi a Torino per un'iniziativa pubblica a sostegno del si al referendum del 4 dicembre.
Renzi ha poi continuato a parlare del voto a Domenica Live: «Sai quante persone a cui sto antipatico voteranno Sì perché dicono che Renzi è meno importante della riforma costituzionale? Non è importante il partito ma finalmente rendere il sistema all'altezza delle sfide», ha spiegato.   Dopo una campagna referendaria dai toni così accesi, si potrà ricucire? «Sì, ma certo. Dobbiamo smettere di parlare male degli altri. Mi accusavano di essere filo berlusconiano perché non attaccavo Berlusconi - ha aggiunto Renzi - Grillo ha detto che siamo 'serial killer', una 'scrofa ferità. Ma il 5 dicembre l'Italia tutta insieme dovrà andare avanti. Secondo me è meglio se potrà andare avanti più veloce. Ma se resta così comunque si deve andare avanti insieme».

lunedì 17 ottobre 2016

Wikileaks, Hillary fa piangere Berlusconi: “Parli così male di me?”



Il suo nome per intero non viene mai menzionato, ma tutto lascia pensare che Hillary Clinton si riferisse proprio a Silvio Berlusconi ‘in lacrime’ quando, in una conversazione off the record durante una conferenza organizzata da Goldman Sachs nell’ottobre del 2013 ed emersa adesso tra le ultime e-mail diffuse da Wikileaks, la ex segretario di Stato raccontò la reazione alle scuse che fu costretta a presentare a diversi leader dopo la diffusione dei cable diplomatici da parte di Wikileaks nel 2010.
Il riferimento a Silvio Berlusconi emerge dalla trascrizione relativa ad uno di quei discorsi che Hillary Clinton, adesso candidata democratica per la Casa Bianca, fece dopo la fine del mandato da segretario di Stato alle grandi banche e i cui testi l’aspirante presidente si è rifiutata di diffondere, punto questo su cui è stata più volte incalzata da Donald Trump. In particolare la conversazione in questione ebbe luogo il 29 ottobre del 2013 in Arizona con il Ceo di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, che la intervistava. La trascrizione era contenuta in una delle e-mail rubate al capo della campagna di Hillary Clinton John Podesta, che Wikileaks ha appena diffuso. Nel testo Hillary Clinton si assicura che sia tutto off the record e comincia il suo racconto: Segretario Clinton: «Okay. Ero segretario di Stato quando accadde Wikileaks. Ricorderete la debacle. Vengono fuori centinaia di migliaia di documenti. E io devo andare a fare il giro delle scuse. Avevo una giacca come se fosse il tour di una rock star. Il Clinton Apology Tour. Dovetti andarmi a scusare con chiunque fosse stato in qualche modo descritto nei cable in qualunque maniera che fosse considerata meno che lusinghiera. E fu doloroso. Leader che resteranno anonimi, che erano caratterizzati come vanitosi, egotisti e affamati di potere…». Sig.Blankfein: «Assodato». Segretario Clinton: «Corrotti. E noi sapevamo che lo erano. Questa non era fiction. E io dovevo andare a dire: sai, i nostri ambasciatori, certe volte si lasciano trasportare, vogliono tutti essere dei letterati. Partono per la tangente. Cosa posso dire. Ho sentito uomini adulti piangere. Letteralmente, dico. ‘Io sono un amico dell’America, e tu dici quelle cose di me’». Frase quest’ultima che a quanto pare Hillary Clinton pronunciò con un accento italiano, stando alla reazione di Blankfein che emerge dalla trascrizione. Sig.Blankfein: «Questo è un accento italiano». Segretario Clinton: «Abbiate senso dell’umorismo». Sig.Blakfein: «E quindi tu hai detto, Silvio…» (risate.).

giovedì 29 settembre 2016

Silvio 80, tutto Berlusconi: auguri di amici e nemici, frasi, sfottò e oggetti celebri

"Non mi viene in mente il nome di nessun amico in politica". Non sembra questione di Alzheimer, ma gli 80 anni di Silvio Berlusconi sono lontani anni luce dalle faraoniche e ambitissime feste cui il Cavaliere aveva abituato in passato. Pochi amici, niente regali (almeno così ha chiesto). "cinque figli e 10 nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento", h datto per l'occasione. Con la compagna Francesca Pascale, i figli e una manciata di fedelissimi (tra cui spiccano Confalonieri e Letta), l'ex premier spegnerà quindi oggi le sue 80 candeline chiudendo un periodo recente piuttosto travagliato, culminato nell'operazione a cuore aperto eseguita al San Raffaele di Milano e, probabilmente, che lo porterà anche l'addio all'amato Milan.
Ma cosa è stato augurato a Berlusconi? Matteo Renzi sottolinea con una punta di sarcasmo: "Sarà ricordato soprattutto per tutto cè che non ha fatto. La riforma del lavoro. La riforma della giustizia. La riforma costituzionale. Questo referendum oggi è una delle tante occasioni che Berlusconi sta perdendo. Noi siamo dalla parte dell'Italia che ci sta provando a cambiare le cose, il presidente Berlusconi si è messo dall'altra parte. Molti augur". Il presidente del Napoli e produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis va sulla suddivisione dei periodi di vita e twitta: "Quattro volte ventenne! Il mio augurio è che tu possa vivere i prossimi 20 anni come hai vissuto i primi 80. Tanti cari auguri Silvio". Acido il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: "Un augurio a Berlusconi? Di andare in pensione. Tanto non avrà la minima per cui... Ha 80 anni, ha già segnato l'Italia".
Verissimo. "Mi consenta" è la frase gergale che tutti utilizzano e che inequivocabilmente viene identifica il Berlusca. Altre epressioni storiche: il "nuovo miracolo italiano", quella del "più bella che intelligente" a Rosy Bindi, il "meno male che Silvio c’è", la "discesa in campo".  E poi oggetti che sono diventati solo suoi. La bandana di Berlusconi, il Borsalino di Berlusconi, il cappellino con visiera di Berlusconi, il cappello da capotreno di Berlusconi, la tuta da riposo in cashmere di Berlusconi, il tacco di Berlusconi, il doppiopetto di Berlusconi, la cravatta a pois di Berlusconi, la spilla luccicante di Berlusconi, il costume da danzatore berbero a Marrakech quando per fare pace regala un gioiello a Veronica indossato da Berlusconi, "lo stalliere" di Berlusconi, il conflitto di interessi di Berlusconi, un milione di posti di lavoro di Berlusconi.

lunedì 25 novembre 2013

Rubygate, Barbara D'Urso replica: "Non ero alle cene di Berlusconi"



Completamente estranea al caso Ruby, ancora una volta Barbara D'Urso ha respinto con sdegno ogni accostamento del proprio nome con le vicende legate al Rubygate e diffida sin d'ora tutti gli organi di stampa dal ripubblicare notizie già documentalmente confutate e volutamente riproposte tramite una sapiente quanto maliziosa estrapolazione di stralci della motivazione che il Tribunale, a soli fini di ricostruzione storica delle contraddizioni della El Mahroug, ha riproposto in motivazionè. Lo afferma in una nota la conduttrice televisiva «Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato delegato dal pm Boccassini, aveva escluso sin dal marzo 2011 la presenza di Barbara d'Urso nelle circostanze di tempo e di luogo riferite da Karima El Mahroug - continua la nota - Ciò è avvenuto a seguito di indagini intese a verificare l'attendibilità della giovane marocchina, che riguardo alla persona di Barbara d'Urso ha evidentemente detto il falso».  Barbara D'Urso ha inoltre preannunciato che 'in relazione a tutte le notizie recentemente ripubblicate, Barbara d'Urso intraprenderà ulteriori iniziative legali intese alla tutela della propria reputazione e al risarcimento del grave danno subitò. Secondo la D'Urso è 'strumentalmente diffamatoria l'estrapolazione dalle motivazioni della sentenza del c.d. processo Ruby di uno stralcio di verbale, reso dalla El Marhoug, del quale era già nota da tempo la falsita«. La conduttrice televisiva ricorda infine che rispetto al suo coinvolgimento nel Rubygate, già il Tribunale di Varese (nello scorso mese di agosto) aveva emesso sentenza di condanna al risarcimento del danno, rilevando che sin dal 14 marzo 2011 le investigazioni della polizia avevano smentito le dichiarazioni di Ruby.

sabato 23 novembre 2013

Berlusconi: "Decadenza un colpo di stato, tutti in piazza il 27 novembre". Poi elogia Mangano


Forza Italia scende in piazza. Mercoledì 27 novembre alle 14 in via del Plebiscito a Roma, davanti Palazzo
Grazioli, è in programma la manifestazione di Fi contro il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. È stato comunicato ai deputati
del partito, secondo quanto si apprende, in una mail arrivata questa mattina. La manifestazione convocata da Forza Italia nel giorno della decadenza ha un 'format' ancora
variabile. Secondo quanto viene spiegato dal partito, anche l'orario potrebbe slittare. A condizionarlo, è infatti la decisione di scendere in piazza in contemporanea con il voto di Palazzo Madama sulla decadenza. Soltanto lunedì, dunque, quando la capigruppo calendarizzerà il voto, si saprà qualcosa di più. Al momento, l'orario indicativo è tra le 14 e le 17 di mercoledì. Resta anche la possibilità, inoltre, che una parte dei manifestanti si sposti da via del Plebiscito a Palazzo Madama, nel caso in cui Silvio Berlusconi decida di andare in Aula per il voto. L'intenzione è quella di far sentire la propria vicinanza al Cavaliere, ma anche contrapporsi a eventuali manifestanti anti-Cav che si presentino davanti al Senato. 

 COSI' BERLUSCONI AI GIOVANI DI FORZA ITALIA

 «Nella magistratura oggi non si giudica più per quello che è il fatto oggetto del giudizio ma o per un'ideologia politica o per un 'do ut des'
tra magistrati. Mangano è stato un eroe».  «Sono tre notti che non dormo perchè quello che mi sta succedendo mi preoccupa moltissimo non per me, che ho un'età, ma per quello che sta accadendo al Paese, all'attacco che si sta portando alla nostra libertà senza che nessuno si alzi per dire che non è possibile».   

ATTACCO AL CORRIERE DELLA SERA

L'avviso di garanzia nel '94 a Napoli «mi fu comunicato attraverso il Corriere della sera, da sempre organo non ufficiale, anzi ufficiale, della procura di Milano».  «Farò una conferenza stampa nei prossimi giorni dove dimostrerò con carte ineludibili come non avessi nessuna responsabilità» rispetto alle accuse che sono alla base della condanna del processo Mediaset.  «Una sentenza politica, incredibile, assolutamente infondata, utilizzata per porre le basi per un processo di decadenza per l'omicidio politico del leader del centrodestra». Così Silvio Berlusconi, con riferimento
al processo Mediaset e al procedimento di decadenza dal Senato. 

  NAPOLITANO E LA GRAZIA

«Il presidente della Repubblica non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, perchè ho la dignità di non chiederla, un provvedimento che cancelli l'ignominia dell'affido ai
servizi sociali». 

 "PULIRE I CESSI"

«Ma vi sembra, a parte l'umiliazione di sentire don Mazzi 'Berlusconi venga a pulire i cessi qui da noì, quell'altro che dice 'venga qui a Scampia così le va giù la pancià, a parte questo credete che dovrei espormi al ridicolo?». Così Silvio Berlusconi, parlando dell'affidamento in prova ai servizi sociali.

venerdì 22 novembre 2013

Letta: "Adesso sono più forte, Berlusconi non è più un pericolo. Basta tagli e tasse o Grillo va al 51 %"



 
 «Se si continua con tasse e tagli Grillo avrà la maggioranza», lo ha detto il presidente del consiglio Enrico Letta a Berlino. «Basta con tagli e tasse o Grillo arriva al 51%», ha aggiunto riferendosi all'avanzata populista in Europa e al leader di 5 Stelle Beppe Grillo.  

BERLUSCONI

Berlusconi non è piu «un pericolo» perchè dopo la scissione del nuovo centrodestra «c'è una chiara maggiorana» e ora «sono più forte». Cosi il premier Enrico Letta da Berlino dove ha aggiunto: «Sono qui dopo 7 mesi di grande instabilità, resisterò». 

 RENZI

Con Renzi, ha detto il premier durante una tavola rotonda organizzata a Berlino dal quotidiano Suddeutsche Zeitung rispondendo ad una domanda sui rapporti con il sindaco di Firenze, «siamo amici e lavoreremo insieme; certamente siamo molto differenti come attitudine e comportamenti, del resto - ha aggiunto in tono scherzoso - quelli di Firenze
sono molto diversi dai pisani. Ma lavoreremo insieme». In Italia, ha proseguito Letta nel suo ragionamento parlando in inglese, «tradizionalmente il centrosinistra collassa e si divide per personalità che combattono l'un l'altro: credo che abbiamo imparato la lezione e sono certo lavoreremo insieme».  Sarei d'accordo con l'elezione diretta di un unico leader che governi l'Europa, come negli Stati Uniti, perchè «dobbiamo capire che senza una leadership politica votata dai cittadini europei sarà davvero difficile costruire una Ue capace di avere una leadership con legittimità». Lo ha detto il premier Enrico Letta, durante un convegno organizzato a Berlino. In Europa, ha aggiunto, «abbiamo un sistema barocco per prendere le decisioni; so che è una domanda difficile da porre qui, ma chi è il capo dell'Ue?»

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