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venerdì 5 marzo 2021

Uccise e fece a pezzi la madre, la svolta choc: «Un anno prima ha ammazzato anche il figlioletto di 3 anni»

Prima di uccidere e fare a pezzi il corpo della mamma, Giulia Stanganini aveva ammazzato anche il figlioletto di 3 anni e mezzo. La svolta nelle indagini sulla donna di 38 anni che un anno fa uccise la mamma, è arrivata dalla squadra mobile di Genova che ha notificato una nuova ordinanza in carcere alla Stanganini, ora accusata di omicidio aggravato premeditato. Secondo l'accusa la 38enne sarebbe dunque un'infanticida oltre che una matricida.

Il bambino era stato trovato morto il 22 novembre 2019. La donna aveva detto di averlo trovato morto nel letto e aveva accusato il pediatra di essere stato 'superficiale'. In un primo momento si era pensato a una causa naturale ma dopo l'omicidio della nonna del piccolo, la procura ha approfondito. Dalle indagini è emerso che la donna un mese prima della morte del piccolo aveva visitato su internet pagine in cui viene spiegato come soffocare le persone senza lasciare tracce, pagine con le parole chiave «infanticidio», «mamme che uccidono figli» e «come uccidere un bambino».

martedì 30 giugno 2020

Pedopornografia, arrestato un influencer «famoso tra i giovanissimi». Scambiava video di abusi sui bambini

Un uomo di 55 anni del salernitano, noto personaggio di internet e influencer molto conosciuto tra i giovanissimi, è stato arrestato con l'accusa di divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico. L'uomo, utilizzando falsi account, avrebbe partecipato «ad una rete internazionale dedita allo scambio di materiale pedopornografico, tra cui video di violenze raccapriccianti su neonati». 


Le indagini sono state condotte dalla sezione di Salerno della Polizia Postale con il coordinamento del compartimento di Napoli e del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. L'arresto risale allo scorso 18 giugno ma è stato reso noto solo oggi.L'uomo, definito «noto personaggio della rete internet, con migliaia di followers sui propri profili social, amato soprattutto dai giovanissimi, grazie anche a comparsate in televisione», è stato trovato in possesso di un'ingente quantità di materiale di natura pedopornografica trovato sui suoi numerosi dispositivi.

L'indagine, diretta dalla Procura di Salerno, è frutto della cooperazione internazionale tra il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e le Polizie di Paesi esteri. La collaborazione ha consentito di raccogliere e condividere il materiale probatorio relativo alle condotte dell'indagato, perpetrate attraverso contatti con altri soggetti coinvolti, anche stranieri. 

sabato 13 giugno 2020

Conte ascoltato tre ore dal magistrato: «Non avrebbe avuto senso chiudere solo i comuni di Alzano e Nembro»

«Ai pm ho spiegato tutto per filo e per segno. Sono assolutamente tranquillo…». Lo dice, in un colloquio con il direttore della Stampa, Massimo Giannini, il premier Giuseppe Conte. «Ho chiarito tutto quello che c'era da chiarire - spiega Conte -, ho illustrato tutti i passaggi di quei terribili giorni in cui combattevamo contro un nemico invisibile. Non ho nulla da temere».


«Come ho detto ai magistrati - afferma Conte -, la cronologia dei fatti è chiarissima: alla luce del quadro epidemiologico di cui disponevamo in quella prima settimana di marzo, non avrebbe avuto alcun senso chiudere solo i comuni di Alzano e di Nembro. Il nostro problema, già in quelle ore, era studiare soluzioni drastiche e immediate per tutta l'Italia. Ed è quello che abbiamo fatto. Perché - continua -, c'è una grande differenza tra le scelte che facemmo nei due comuni della bergamasca e quelle che invece prendemmo a Codogno e Vò Euganeo. In questi ultimi due casi eravamo agli inizi della pandemia, e non avevamo ancora alcuna contezza dell'esistenza di altri focolai nel resto del Paese. Viceversa, quando abbiamo affrontato il caso di Alzano e Nembro eravamo già di fronte a un'emergenza nazionale. E l'abbiamo affrontata come tale - sottolinea - , applicando la zona rossa, o arancione, in tutto il territorio italiano».

Alla domanda se teme il pensiero che prima o poi possa scattare anche l'avviso di garanzia, risponde: «Assolutamente no, io non sono ovviamente responsabile delle indagini, ma non mi aspetto alcun avviso di garanzia, né l'ho mai temuto. Come ho già detto più volte, ho la consapevolezza di aver agito in scienza e coscienza, ed ho la serenità di chi ha sempre concordato ogni passo con il Comitato Tecnico Scientifico».

Sugli Stati Generali il premier risponde: «Ma quale passerella! Questi non sono gli Stati generali del presidente Conte, io sarò lì insieme ai miei ministri, non per smania di protagonismo, non per parlare ma per ascoltare. Dobbiamo ricostruire questo Paese», «noi non possiamo accontentarci di tornare come stavamo prima. Questa crisi deve essere l'occasione per dare finalmente il colpo di reni, con le grandi riforme che ci mancano da troppi anni. Stavolta abbiamo le risorse finanziarie per farlo, abbiamo una cornice europea che ce lo consente. È un'occasione che non dobbiamo sprecare».

Il presidente del Consiglio parla anche del centrodestra: «Quando avremo finito gli Stati generali, e avremo fatto una sintesi delle idee per il rilancio, tornerò ad offrire un patto per le riforme a Salvini e Meloni, nella speranza che vogliano lavorare insieme a noi, in uno spirito di coesione nazionale».

mercoledì 3 giugno 2020

Denuncia la scomparsa del figlio di 2 anni, ma poche ore dopo viene arrestata: «Lo ha ucciso e nascosto nell'immondizia»

Il figlio viene trovato senza vita in un cassonetto e la mamma viene arrestata. Laura Sanchez, del Texas, aveva denunciato la scomparsa del figlio di 2 anni dicendo alla polizia di averlo smarrito nel parco, ma secondo gli agenti lo avrebbe ucciso, occultando il cadavere e cercando di depistare le indagini.


Il corpo del piccolo è stato trovato poche ore dopo la denuncia della scomparsa in un cassonetto vicino alla chiesa non distante dalla casa della donna. La mamma aveva detto ai poliziotti di essere andata al parco con il figlio e di averlo smarrito, così ha lanciato subito l'allarme.
Secondo quanto riporta la stampa locale però gli agenti hanno arrestato la donna sospettando che sia coinvolta nel delitto del figlio. Non sono ancora note le cause del decesso.

venerdì 20 marzo 2020

Coronavirus, i sintomi da non sottovalutare: perdita del gusto, olfatto e diarrea

Perdita dell'olfatto, del gusto e diarrea. I tre i sintomi che non vanno sottovalutati se si teme di avere il coronavirus.  A sostenerlo è Hendrik Streeck, virologo di Bonn che sta coordinando le indagini nell’area di Heinsberg, la cittadina del Land Nordreno-Vestfalia dove per ora è concentrata l’epidemia in Germania.


L'esperto, come riportato da Il Corriere della Sera, ha riscontrato la perdita di olfatto e di gusto tra i pazienti riscontrati positivi. Pare siano sintomi molto evidenti e accentuati, al punto che una mamma, positiva, ha dichiarato di non aver sentito l'odore del pannolino sporco di suo figlio. Altri pazienti hanno dichiarato di non riuscire a sentire l'odore dello shampoo e di non sentire il gusto del cibo.

Il 30% delle persone infette avrebbe avuto anche la diarrea. Massimo Galli, infettivologo dell'Università degli Studi di Milano e primario di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco, conferma quanto detto dal medico tedesco: «Non sono ancora disponibili dati di osservazione scientifica su questo aspetto, sto parlando di osservazioni personali e del mio team. La perdita di gusto e olfatto può comparire anche in altre infezioni delle vie respiratorie, ma nella Covid-19 sembrerebbe più frequente e grave».

mercoledì 21 dicembre 2016

"Mingo aveva ingannato anche me": risolto il contenzioso tra Striscia e il buon Fabio


«Striscia la Notizia e Fabio De Nunzio sono giunti ad un reciproco chiarimento che ha permesso loro di risolvere il contenzioso insorto». Lo rende noto un comunicato del Tg satirico Mediaset precisando che «nelle ultime settimane», l'ex inviato pugliese Fabio De Nunzio «ha spiegato di essere stato lui stesso ingannato dal suo ex compagno Domenico De Pasquale, che dapprima lo aveva tenuto all'oscuro della falsità di alcuni dei servizi trasmessi nel 2013».  «Le indagini della Procura di Bari - è detto ancora - hanno confermato che Mingo e la moglie hanno operato unilateralmente, 'taroccandò alcuni servizi in danno di Striscia e all'insaputa dello stesso Fabio». «Fabio, sia in pubblico che in privato, ha espresso dispiacere per l'accaduto - è detto ancora - rammaricandosi di non essersi accorto di nulla e smarcandosi finalmente dal suo vecchio socio». «Alla luce delle risultanze investigative e della netta presa di distanza di Fabio - conclude la nota - Striscia ritiene dunque di poter credere alla buona fede del suo ex-inviato, che dal canto suo ringrazia e conferma la sua stima per il lavoro di Striscia la Notizia».  La vicenda riguarda la presunta truffa per 10 servizi 'taroccatì realizzati dagli inviati pugliesi per il tg satirico. Secondo l'accusa sostenuta dalla procura di Bari, all'insaputa del collega Fabio, Mingo avrebbe truffato per 170mila euro Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi pagare 10 servizi su fatti inventati e spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori.

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