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venerdì 24 aprile 2020

Palermo, Angela Maria Corona uccisa da due sicari assoldati dalla nipote

E' a una svolta l'inchiesta sull'omicidio di Angela Maria Corona, la donna di 47 anni trovata senza vita in un sacco dell'immondizia nel palermitano. I Carabinieri hanno arrestato all'alba di oggi la nipote e due uomini che, secondo la Procura di Termini Imerese, sarebbero stati assoldati dalla donna "come sicari". Sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.


"L'attenta attività di indagine - spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio - condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati".

Secondo la ricostruzione dei magistrati la nipote della vittima "avrebbe assoldato due sicari - dice il Procuratore - affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l'aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere". Il corpo di Maria Angela Corona, 47 anni, dilaniato da alcuni animali selvatici, forse cinghiali, era stato trovato dai carabinieri tra le sterpaglie lungo la strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia. Inizialmente era sembrato un vero rompicapo per i militari coordinati dal sostituto Daniele Di Maggio e dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.

La donna, che era addetta alle pulizie in uno studio professionale, era scomparsa qualche giorno prima da casa a Bagheria. Erano in corso le ricerche quando è stato scoperto il cadavere. A presentare la denuncia di scomparsa era stato il compagno della donna. Sembra che all'origine dell'omicidio ci sia stata una lite in ambito familiare sfociata nel sangue. Oggi gli arresti.

lunedì 20 aprile 2020

Roma, ritrovato nel tevere il corpo di Luciana Martinelli. La maestra era scomparsa da qualche giorno

Svolta nel mistero della scomparsa della maestra Luciana Martinelli, ventisettenne di Pietralata scomparsa dal quattro apile. Infatti, oggi, domenica 19 aprile, il cadavere di una ragazza, ancora riconoscibile, che è affiorato dalle acque del Tevere e è stato avvistato da un passante. L'uomo, allarmato ha chiamato la polizia.


Il tatuaggio dell'impronta di un cane sulla spalla destra ed i vestiti che erano quelli che aveva quando è scomparsa hanno confermato la peggiore delle ipotesi. Il corpo ripescato è proprio quello di Luciana Martinelli, la ventisettenne di Pietralata, che insegnava lingue per bambini e volontaria in un canile municipale.

Di lei non si avevano più notizia dopo che la notte tra il 3 ed il 4 aprile era uscita di casa, dove abitava co la sorella con una Volkswagen Up nera che era stata ritrovata nei giorni scorsi poco distante da dove è stata fatta questa mattina la raccapricciante scoperta. L’ultimo avvistamento era stato fatto da un meccanico e da alcuni residenti di Ponte Milvio a cui la donna aveva chiesto aiuto dopo essere rimasta in panne con l’auto.

Sul cadavere la polizia ed il vigili del fuoco del nucleo sommozzatori che, insieme ai sanitari del 118 hanno effettuato il recupero ad un primo esame medico non c'erano segni evidenti di violenza.

La Procura di Roma ha disposto l'autopsia sul corpo della donna. Ad un primo esame esterno del cadavere non sono stati individuati segni di violenza.

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