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venerdì 16 settembre 2016

Amanda Knox, ora i dubbi li hanno anche gli americani: docufilm Usa sul delitto di Perugia


Il dubbio fa ancora male: quanto i media, gli errori e l’ossessione popolare per il noir hanno influenzato giudici e investigatori nel caso di Amanda Knox? Impossibile da dimenticare, protagonista involontaria della più grande brutta figura delle giustizia italiana, sempre in bilico tra essere considerata la più furba tra le imputate di omicidio e la perfetta vittima di un esemplare errore giudiziario, Amanda torna nell’ambiente in cui si esprime nel modo più naturale, lo schermo.
A portare sul monitor di casa la ragazza di Seattle, due volte condannata e due volte assolta per l’omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher con cui divideva un appartamento a ridosso del centro storico di Perugia, è Netflix con il documentario originale diretto da Rod Blackhurst e Brian McGinn, presentato in questi giorni al Festival del cinema di Toronto, staffetta di quello veneziano, ma dedicato soprattutto a film tratti da storie vere.
In questo caso, però, il materiale del docufilm non serve a stabilire se Amanda sia o meno colpevole del brutale assassinio, consumato per l’accusa con la complicità del suo ex Raffaele Sollecito, anche lui assolto definitivamente, ma misura quanto i media, la stampa scandalistica e il clamore della spaccatura popolare tra forcaioli e innocentisti possano avere avuto un peso nello svolgimento dei quattro processi a suo carico.

sabato 1 febbraio 2014

Meredith, Amanda alla Abc: "Io travolta da un treno. Estradizione? Non tornerò mai più"



In lacrime, davanti ad una televisione italiana online. Così Amanda Knox, ieri, ha seguito in diretta la lettura della sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze, che ha condannato lei a 28 anni e 6 mesi e Raffaele Sollecito a 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher. «È stato come essere travolta da un treno, non potevo credere a quello che stava succedendo...ora aspetto le motivazioni, ma è stata una cosa orribile. Ora ho bisogno dell'aiuto di tutti», ha detto Amanda capelli corti, maglietta rosa, piangendo durante la sua prima intervista alla Abc. «La mia prima reazione è stata: 'Oh no, questo è sbagliato, non è possibile, è una cosa orribile'».

martedì 26 novembre 2013

Meredith, chiesti 30 anni per Amanda e Sollecito: "Fu omicidio volontario"



Trent'anni per Amanda Knox e 26 per Raffaele Sollecito: sono le condanne richieste dal sostituto pg di Firenze Alessandro Crini per i due ragazzi avccusati dell'omicidio di Meredith Kercher. Le richieste sono state formulate durante l'udienza di oggi del processo d'appello bis in corso a Firenze.  Il procuratore generale ha chiesto 26 anni di reclusione per entrambi gli imputati per l'accusa di omicidio volontario. Per Amanda a questa pena si devono aggiungere altri 4 anni di reclusione chiesti per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. In primo grado a Perugia Amanda venne condannata a 26 anni di reclusione e Raffaele a 25.  ABUSO SESSUALE MARGINALE Nel movente dell'omicidio, l'abuso sessuale «è marginale» rispetto alla violenza «soverchiante» che subì Meredith Kercher. Lo ha detto il pg durante la sua requisitoria, spiegando che dopo l'urlo di Meredith «la reazione è liberarsi di chi va azzittita, di chi ormai è diventata una persona offesa di fatti gravi». Meredith era stata «bloccata alla gola e alla bocca, immobilizzata come fosse un animale». Dopo che riuscì a urlare, ci fu «una progressione comprensibile dal punto di vista criminologico» che «si sostanzia nella volontà di togliere di mezzo la persona offesa». Tutto iniziò dopo che Rudy Guede, non sobrio, utilizzò il bagno lasciandoci le 'traccè. «È facilmente immaginabile che Meredith - ha detto Crini - abbia un atteggiamento reattivo naturale, abbinandovi coloro» Sollecito e Amanda, «che, avendo fatto uso di droghe, possono dare un sostegno a questo comportamento» di Guede. Già in passato, ha ricordato Crini, fra le coinquiline di Amanda c'erano stati contrasti legati alle pulizie di casa.

domenica 24 novembre 2013

Otto intossicati nella casa maledetta dove fu uccisa Meredith Kercher

 
Sembra una vera e propria dannazione quella della casa dove fu uccisa la giovane studentessa inglese Meredith Kercher. Nella stessa villetta di Perugia, al centro delle indagini su Amanda Knox e Raffaele Sollecito, questa mattina infatti otto persone sono rimaste intossicate per le esalazioni di monossido di carbonio. Per tutti loro, tra cui tre donne e due bambini, è stato necessario il ricovero ospedaliero anche se nessuno è in gravi condizioni. Tra gli intossicati ci sono una bimba di un anno e la cuginetta di appena un mese che stavano dormendo insieme ai genitori nello stesso appartamento dove la notte del primo novembre 2007 è stata uccisa Meredith Kercher. Inizialmente si era pensato ad una caldaia difettosa, ma secondo una prima ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco, giunti sul posto all'alba di domenica insieme alla polizia e alle ambulanze del 118, il monossido di carbonio si sarebbe sprigionato da un braciere. Come ha confermato uno degli intossicati, in effetti la famiglia sabato sera aveva acceso un braciere per arrostire della carne che poi non è stato spento durante la notte. In mattinata poi gli abitanti della casa avrebbero iniziato ad accusare problemi come vertigini e difficoltà respiratorie.

sabato 23 novembre 2013

Un film ispirato al caso Meredith, a Roma l'attrice Cara Delevingne: sarà Amanda

 
Amanda Knox a Roma? Sembrava proprio lei, ma in realtà era l'attrice Cara Delevingne che, insieme alla bellissima attrice britannica Kate Beckinsale, sta girando in Italia il film dal titolo “The face of an angel”. Si tratta dell'adattamento per il cinema della storia che racconta la vicenda della Knox. Il set è stato allestito a Roma, dove era presente il regista della pellicola Michael Winterbottom e il protagonista Daniel Bruhl. Kate, attrice che ha lavorato in film di grande successo come “Total Recall”, “Everybody's Fine” e “The Aviator”, durante le pause del lavoro, amava fare lunghe passeggiate durante la giornata, ha visitato il Colosseo e i Musei Vaticani, amava fermarsi a bere dei caffè lunghi nei bar del Centro, in particolare in piazza del Popolo, ammirando il viavai di persone e chiacchierando fitto fitto con un amico. Pochi l'hanno riconosciuta, coperta da grandi occhiali neri e spesso da cappelli di lana. Eppure solo pochi anni fa la Beckinsale è stata eletta “la donna più sexy” dalla rivista americana Esquire. Le riprese del film, una produzione inglese, proseguiranno fino al 21 dicembre, dopo Roma nel piano di produzione ci sono quattro settimane a Siena, Perugia, Firenze, Ravenna e Rimini. Kate ha incontrato a Roma anche Barbie Latza Nadeau, autrice del romanzo bestseller dal titolo “Angel face: the real story of student killer Amanda Knox“ e giornalista a cui è ispirato il personaggio del film. Le due hanno camminato insieme per le vie del Centro, fino a fermarsi a Fontana di Trevi.
La modella Cara Delevingne, vista anche nella pellicola “Anna Karenina” interpreta Melanie, il personaggio ispirato ad Amanda Knox. Nel cast del film c'è anche Valerio Mastandrea.
E poche settimane fa Roma era stata il set di un altro film, quello dell'ex marito di Madonna, il regista Guy Ritchie, che era dietro la macchina da presa per le “The man from U.n.c.l.e”. Nella capitale c'erano anche gli attori Henry Cavill, Armie Hammer e Hugh Grant. Quest'ultimo è rimasto a Roma un paio di giorni, giusto il tempo di recitare alcune scene e concedersi una cenetta romantica in un ristorante di Trastevere.

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