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giovedì 30 aprile 2020

Su Canale 5 "Contagion" il film choc che aveva previsto il coronavirus

Su Canale 5 "Contagion" il film choc che aveva previsto il coronavirus. Venerdì 1° maggio, in prime-time, in onda il profetico film di Steven Soderbergh. Prima di iniziare, il giornalista Nicola Porro, anch’egli colpito dal Coronavirus e guarito, inquadrerà il film e i suoi contenuti totalmente di fantasia ma verificati da istituti clinici specializzati.


Canale 5 propone una serata di cinema e informazione con il profetico film di Steven Soderbergh «Contagion». Prima di iniziare, il giornalista Nicola Porro, anch’egli colpito dal Coronavirus e guarito, inquadrerà il film e i suoi contenuti totalmente di fantasia ma verificati da istituti clinici specializzati. Al termine della pellicola, andrà eccezionalmente in onda una puntata speciale del talk show d’attualità «Matrix» condotto sempre da Porro e dedicato all’emergenza.
«Contagion» - sceneggiato da Scott Z. Burns con la consulenza di studiosi del CDC americano (Centers for Disease Control) - racconta una spaventosa pandemia che colpisce l’intero pianeta. Il virus MEV-1 del film richiama inevitabilmente il nostro COVID-19: uguale origine (Cina), stessi sintomi (febbre alta e tosse), medesimi tentativi di contenerlo (lockdown, ricerca spasmodica di mascherine e guanti), immancabili file per ottenere qualsiasi merce.
Uscito nelle sale nel 2011, «Contagion» ha un cast eccezionale: Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Marion Cotillard.

domenica 1 ottobre 2017

Renato Pozzetto, confessione hot a Barbara D'Urso: "Ecco com'è andata con Edwige Fenech..."

ROMA - Renato Pozzetto, impegnato nella preparazione di un nuovo spettacolo teatrale, a Domenica Live ripercorre le tappe salienti della sua carriera, a partire da un “incidente” di set con Edwige Fenech. Il film era “La patata bollente”.
«Dovevamo girare una scena in cui facevamo l’amore in una vasca. Ci siamo messi d’accordo con le maestranze per farlo senza imbarazzi, eravamo nudi, poi avrebbero montato loro quello che si poteva montare. A un certo punto il direttore della fotografia ha chiesto due minuti per cambiare le luci. Siamo rimasti soli nella vasca, nudi, immersi nell’acqua tiepida. A un certo punto io le ho detto: guarda che qui c’è un meccanismo che si lamenta. Dico che è meglio io esca, lei fa: esco io così mi rifaccio il trucco. Arrivano con l’accappatoio, Edwige si alza, si abbassa l’acqua, e…. è uscito fuori, si è visto il…. C’era un elettricista sopra che mi vede, ride e mi fa: Pozze’, guadagnerai qualche lira ma fai una vitaccia…».
Dall’inconveniente “hot” alle grandi amicizie.
«Io sono figlio della guerra. Nel ’42 hanno bombardato la nostra casa, mio padre ha preso i figli e siamo andati via. Ho conosciuto Cochi quando eravamo piccoli. Nel paese non c’era niente per divertirsi, solo fabbriche, dovevamo inventarci battute, canzoni. Così è nato il duo. Cochi è l’amico della vita».
Barbara D’Urso coglie l’occasione per ricordare un film girato insieme, “Mollo Tutto”, e il camper di Pozzetto tra risate e grandi pranzi.
«Ho fatto tanti film, io dico 60, qualcuno dice 70 - commenta Pozzetto - ogni film dura in media due mesi, quindi praticamente ho fatto quasi 120 mesi sul set. Ho voluto un camper che soddisfacesse anche la mia passione per il cibo. Ho chiamato uno chef come collaboratore che mi ha insegnato qualcosa».
Una passione, quella per il cibo, che rivive oggi in una cascina trasformata in locanda, per realizzare un sogno condiviso con il fratello ormai scomparso.
Non mancano ricordi commossi per la moglie, anche lei scomparsa, e per l’amico Paolo Villaggio.

mercoledì 20 settembre 2017

Nancy Brilli a Leggo: "Io, attrice per amore. Con Verdone il top, inseguo ancora il film della vita"

«Faccio questo lavoro per mancanza d'amore, è una falla che richiede quantità e l'affetto dei fan sui social mi fa sentire amata». Parla diritta al cuore Nancy Brilli, l'attrice romana da dopodomani nelle sale con Tiro libero, una storia di crescita e redenzione sul tema dello sport e della disabilità, firmata da Alessandro Valori.
L'attrice ieri ospite nella redazione di Leggo in veste di direttore per un giorno sullo schermo è la mamma di Dario (Simone Riccioni), un ragazzo snob e arrogante, che dopo una dramma personale inizia ad allenare una squadra di basket formata da ragazzi disabili. Un episodio che lo porterà a crescere. Nel film, anche il cestista italiano Luca Vitali, l'ex campione Carlton Myers e l'allenatore Carlo Recalcati. «Mi sento madrina di questa pellicola spiega Brilli - Ho accettato di interpretare un cameo perché mi ha contagiato l'entusiasmo di Valori e Riccioni».
L'attrice, consacrata sul grande schermo da Compagni di scuola di Carlo Verdone, rivela: «In tv ho fatto tanto, ma al cinema il film della vita ancora deve arrivare. Ho 53 anni, un'età particolare, troppo giovane per interpretare un'anziana e troppo grande per fare la giovane. Ma vado fiera dei miei anni, mi sento bene in questa pelle». E quando le viene chiesto qual è il segreto della felicità risponde così: «Non so la felicità, ma il benessere si ottiene se riesci a stare qui e ora. Se sei presente a te stesso. Per questa ragione, tra le mie canzoni preferite c'è La vita è adesso di Claudio Baglioni».
Brilli, che nel 1987 ha raggiunto il successo al Sistina con Se il tempo fosse un gambero accanto a Enrico Montesano, oggi ha preso una pausa di riflessione dal teatro: «Sto pensando a fare qualcosa di diverso oltre all'attrice. Mi piacerebbe entrare nella produzione e accompagnare giovani talenti nel percorso attoriale».
Con i giornali ha dimestichezza - «Mi sono diplomata in grafica pubblicitaria e conosco l'impaginazione», ci racconta - mentre il ruolo di testimonial della Lazio fu solo un'occasione: «Non seguo il calcio, mi venne offerta l'opportunità e arrivò anche lo scudetto». Infine, Brilli ci rivela i suoi compagni di lavoro del cuore: «Sicuramente Massimo Ghini, me lo sono sposato! Poi anche Gigi Proietti e la scrittrice Margaret Mazzantini, con cui ho portato a teatro Manola».

domenica 5 febbraio 2017

Titanic, sulla zattera poteva starci anche Di Caprio? Finalmente il regista Cameron svela la verità...



A 19 anni dall'uscita di uno dei film epici più belli di tutti i tempi, Titanic continua a far discutere. Tanti fan non si sono mai rassegnati alla morte di Jack (Leonardo Di Caprio), sostenendo che Rose (Kate Winslet) avrebbe potuto fargli posto sulla porta usata a mo' di zattera, permettendo anche all'amato di mettersi in salvo.  C'è poi chi ha elaborato una vera e propria teoria secondo la quale Jack avrebbe potuto sopravvivere. Nel programma tv Mythbusters, in cui si parla di miti da sfatare, i conduttori avevano confermato che sulla zattera non ci sarebbe stato spazio per Jack, ma che se avessero legato i giubotti salvagente sotto alla porta, entrambi i protagonisti avrebbero potuto salvarsi.
A dissipare ogni dubbio sulla questione ci ha pensato il regista James Cameron, in un'intervista al Daily Beast.
"Provate a immaginare la situazione: sei Jack, immerso nell’acqua gelida a -2 gradi e il tuo cervello inizia a risentire dei primi segni di ipotermia. Arrivano i Mythbusters e ti chiedono di slacciarti il giubbotto di salvataggio, di immergerti sotto alla zattera e legare il giubbotto in chissà quale maniera. Questo significa rimanere sott’acqua a -2 gradi per un processo che richiede almeno 5-10 minuti. A rigor di logica, moriresti subito. In che modo sarebbe potuto funzionare? Jack ha fatto la scelta migliore, rimanere in parte fuori dall’acqua sperando che qualcuno lo vedesse e lo tirasse fuori di lì. Purtroppo la vicenda è stata affrontata in mille modi, anche attraverso accurati studi fisici e scientifici, ma la risposta è una sola: Jack non poteva salvarsi su quella porta".

lunedì 17 ottobre 2016

Paola Caruso operata dʼurgenza, la rivelazione sui social

Paola Caruso, protagonista dell’ultima edizione de “L’Isola dei Famosi”, è stata ricoverata d’urgenza in ospedale. E’ quanto rivela la stessa showgirl su Instagram, pubblicando una foto delle degenza e affermando di aver subito un intervento per un’emorragia interna proprio durante quello che definisce “il momento più importante e bello della mia vita professionale”. La Caruso sta lavorando a “Un Natale al Sud”, cinepanettone con Massimo Boldi.
Sui social, la Caruso si fa forza da sola e scrive: “Cercherò con tutte le mie forze di riprendermi al più presto per finire il mio primo film @un_natale_al_sud ed essere di nuovo con voi a@bringthenoiseofficial e onorare tutti gli impegni lavorativi presi”. Al momento non si conoscono ancora le motivazioni di questa operazione, quindi attendiamo aggiornamenti magari dai suoi stessi profili social.

sabato 23 novembre 2013

Un film ispirato al caso Meredith, a Roma l'attrice Cara Delevingne: sarà Amanda

 
Amanda Knox a Roma? Sembrava proprio lei, ma in realtà era l'attrice Cara Delevingne che, insieme alla bellissima attrice britannica Kate Beckinsale, sta girando in Italia il film dal titolo “The face of an angel”. Si tratta dell'adattamento per il cinema della storia che racconta la vicenda della Knox. Il set è stato allestito a Roma, dove era presente il regista della pellicola Michael Winterbottom e il protagonista Daniel Bruhl. Kate, attrice che ha lavorato in film di grande successo come “Total Recall”, “Everybody's Fine” e “The Aviator”, durante le pause del lavoro, amava fare lunghe passeggiate durante la giornata, ha visitato il Colosseo e i Musei Vaticani, amava fermarsi a bere dei caffè lunghi nei bar del Centro, in particolare in piazza del Popolo, ammirando il viavai di persone e chiacchierando fitto fitto con un amico. Pochi l'hanno riconosciuta, coperta da grandi occhiali neri e spesso da cappelli di lana. Eppure solo pochi anni fa la Beckinsale è stata eletta “la donna più sexy” dalla rivista americana Esquire. Le riprese del film, una produzione inglese, proseguiranno fino al 21 dicembre, dopo Roma nel piano di produzione ci sono quattro settimane a Siena, Perugia, Firenze, Ravenna e Rimini. Kate ha incontrato a Roma anche Barbie Latza Nadeau, autrice del romanzo bestseller dal titolo “Angel face: the real story of student killer Amanda Knox“ e giornalista a cui è ispirato il personaggio del film. Le due hanno camminato insieme per le vie del Centro, fino a fermarsi a Fontana di Trevi.
La modella Cara Delevingne, vista anche nella pellicola “Anna Karenina” interpreta Melanie, il personaggio ispirato ad Amanda Knox. Nel cast del film c'è anche Valerio Mastandrea.
E poche settimane fa Roma era stata il set di un altro film, quello dell'ex marito di Madonna, il regista Guy Ritchie, che era dietro la macchina da presa per le “The man from U.n.c.l.e”. Nella capitale c'erano anche gli attori Henry Cavill, Armie Hammer e Hugh Grant. Quest'ultimo è rimasto a Roma un paio di giorni, giusto il tempo di recitare alcune scene e concedersi una cenetta romantica in un ristorante di Trastevere.

Heather, quando era incinta colpì il pancione con un martello: "Mio figlio è un Superbaby"


Era finita sui giornali per il parto lampo e perché era solita travestire il suo bambino da Superman. In queste ore però su Heather Thorpe, una giovane mamma di Birmingham, in Gran Bretagna, pende un'accusa che ha indignato il web. L'ex compagno ha dichiarato di avere un filmato che mostra la giovane donna incinta picchiare il pancione con un martello e vantarsi della robustezza del suo bambino.
Il video è stato girato poche settimane prima della nascita del suo bambino, Jonathan.
L'uomo ha raccontato al Sun che stava giocando con il suo iPhone nella sua casa di Birmingham lo scorso ottobre quando ha immortalato la scena.
Aveva preso un martello dalla sua cassetta degli attrezzi e poi ha colpito il suo stomaco due volte dicendo: "Hai visto che duro che è il mio bambino, è un Superbaby".
"Non potevo credere a quello che stavo vedendo", ha detto Hanlon, l'ex compagno. L'uomo ha poi raccontato di aver contattato subito la polizia, ma senza alcun risultato. "Sono inorridito - ha spiegato - la polizia non ha fatto nulla. Se ci fosse un film su qualcuno che colpisce un bambino con un martello gli autori sarebbero in manette in dieci secondi netti".
Per i medici la Thorpe avrebbe esposto il suo bambino a un grosso rischio.  La donna è stata spesso al centro dell'attenzione mediatica. Ha raccontato ai giornali che il suo bambino è nato solo cinque minuti dopo l'inizio del travaglio e che a sette mesi era già in grado di parlare e di camminare.

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