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mercoledì 6 maggio 2020

Ristoratori protestano contro il lockdown e vengono multati in diretta tv. La Polizia: «Intervento inevitabile»

Alcuni ristoratori di Milano hanno organizzato questa mattina un flash mob di protesta per via del lockdown legato all’emergenza coronavirus, con la fase 2 che li vede ancora esclusi da chi dovrebbe tornare a lavoro. Ma mentre, con la mascherina e a debita distanza, protestavano contro le loro condizioni, sono arrivati i vigili e li hanno multati per via dell’assembramento.


È accaduto tutto in diretta durante un collegamento con la trasmissione de La7 L’aria che tira, ed è stata la stessa conduttrice Myrta Merlino a postare sul suo profilo Facebook il video di quanto accaduto. «Oggi in puntata mi sono collegata con i ristoratori che hanno organizzato un flash mob di protesta perché le loro tasche sono vuote, ma sono stati multati - scrive la Merlino nel suo post - Trovo folle che debba pagare un verbale chi manifesta perché non ha i soldi per andare avanti».

POLIZIA: INTERVENTO INEVITABILE È stato «un intervento inevitabile» quello di stamani, a Milano, dove agenti della Digos hanno sanzionato, con multe da 400 euro, una ventina di ristoratori e titolari di locali che stavano manifestando all'Arco della Pace. Lo ha spiegato la Questura, che ha precisato come i promotori della manifestazione avessero già chiamato ieri, per preavvisare l'iniziativa, e fossero stati messi sull'avviso del fatto che sarebbero stati multati. Tra gli agenti c'è rammarico per l'accaduto, ma «la legge è legge» e il divieto di assembramento «vale per tutti». Il numero crescente, dai 5 che si sono trovati intorno alle 8, agli oltre 20 della mattinata, e il numero di ore in cui si è protratta l'iniziativa, avrebbero aggravato le cose, e alla fine è scattata l'identificazione e la multa.

lunedì 18 maggio 2015

Gesù a spasso per Torino, fermato 5 volte dalla polizia. Ma sui social è già una star


Si aggira, vestito di saio, nella città della Sindone, dispensando abbracci, sorridi e pose fotografiche ai passanti. Il ragazzo assomiglia alla versione cinematografica di Gesù di Nazareth e nelle strade di Torino è diventato in pochi giorni una piccola celebrità.
Le sue gesta sono documentate sulla sua pagina Facebook, che raccoglie scatti e pensieri già graditi a oltre settemila “discepoli”.Chi sembra non gradire, invece, è la polizia, che lo ha già fermato cinque volte. Da Facebook, il racconto del terzo controllo: “Alcuni fedeli si sono lamentati” dicono “Noi dobbiamo intervenire capisci? Fai il bravo e stai lontano da questa zona… Eri già stato avvertito.”  “Ma quale legge sto violando?
“Quella del buon senso.”
“Ma non c’è buon senso in tutto ciò. Se vuoi posso abbracciarti”
“Se vuoi ti porto in questura.”
“Va bene.”  Dietro i panni del Gesù che si guarda bene dal camminare sulle acque, in realtà, si nasconderebbe un montatore che ha perso il lavoro e cercherebbe, così, di racimolare qualche soldo. Intanto, la sua pagina è rimasta ferma allo scorso giovedì.

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